Musée Arcane: La Vergogna dei Baatezu (The Shame of the Baatezu)

Musée Arcane: La Vergogna dei Baatezu (The Shame of the Baatezu)

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Un Museo di Archeologia Planare

R E R U M - A N T I Q U A R U M
S C I E N T I A - P L A N U M

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Questa storia comincia molto tempo fa, tagliacci, con una serie di frammenti di un’antica pergamena che io ho portato alla luce in una spedizione alla Grande Libreria di Thoth. Se siete mai stati là, capirete perché io abbia indugiato all’interno di quel luogo per più tempo di quanto avessi previsto, ma quella è un’altra storia per un’altra volta… questo pezzo di Storia, invece, non può aspettare e dev’essere raccontato. Siete seduti comodamente? Porte sbarrate e incantesimo velo lanciato? Bene, allora vi racconterò quello che ho appreso…

Fin da quando i baatezu hanno fatto la loro prima apparizione nei Piani Inferiori ed hanno appreso di non essere i soli immondi esistenti, tale consapevolezza ha prodotto risentimento in loro. Nei confronti degli yugoloth, senza dubbio, ma essi odiavano e temevano i tanar’ri ancora di più. Certo, non lo ammetterebbero per un solo secondo, babbi, ma potete credermi quando vi dico che c’è di più che semplice odio fra opposti. Per i baatezu, i tanar’ri rappresentano una forza incontrollabile, un lato feroce e selvaggio del Male che non può essere domato e un nemico imprevedibile. Forse odiano i tanar’ri perché non riescono a capire i loro modi, o forse vedono in loro un lato di se stessi che preferirebbero dimenticare. Forse è un po’ di entrambi. Qualunque sia la ragione, comunque, solo una testa pelata non sa che gli immondi si detestano l’un l’altro.

Così, per la razza baatezu – allora ancora alle prime armi, perché persino gli immortali cominciano dal nulla – era necessario occuparsi della Grande Minaccia Caotica e bisognava farlo in fretta. Ovviamente, con “in fretta” gli immortali intendono qualcosa di molto più lento di ciò che concepiremmo noi razze mortali, ma il concetto trasmette comunque un senso di urgenza. In questo stadio remoto della storia immonda, i baatezu erano ancora una forza giovane, malvagia fino al midollo ma piccola nei numeri. A differenza del vasto Impero Baatifico dei nostri giorni, la razza si stava ancora diffondendo attraverso tutti i sette strati del giovane Baator (il piano non è sempre stato come ora, come spiegherò immediatamente) in molti principati, ducati e regni in guerra fra loro. Ciascuno aveva leggi più severe e spietate del successivo e nessuno avrebbe mai potuto essere d’accordo su qualcosa.

Fu una figura ignota e innominata che unì la razza per la prima volta. Le descrizioni che sopravvivono di questo Unificatore sono numericamente poche e vaghe nelle loro espressioni, ma mi portano a credere che la creatura avesse una testa ornata di lame e una mano potente. Una giovane Signora del Dolore, forse? Questa, ahimè, è una pura speculazione da parte mia; Io non posso provare una parola. Non mi azzarderò nemmeno a spiegare perché questo essere desiderasse unire la razza, a meno che le crescenti orde di tanar’ri lo (o la) turbassero non meno di quanto inquietavano le altre razze dei Piani. Secondo Y Primi Giorni di Byator, l’unificazione richiese “solyo una notye di Longhi Coltelli e poi tyutto fu fatto”. Comunque sia andata, alla fine i baatezu furono uniti dall’acciaio e dal sangue e, come un unico Impero, essi formarono un esercito più vasto di qualunque altro il Multiverso avesse mai visto prima.

Eppure, contro la spregevole orda dei tanar’ri, questo non era abbastanza. Inoltre, a nobili e principi non importava combattere in prima persona nelle schermaglie e molti dei loro sottoposti erano troppo deboli per essere di qualche utilità contro i famelici abitanti dell’Abisso. Gli alto-rango dei baatezu compresero di aver bisogno di una stirpe di guerrieri fra loro e si impegnarono per crearla.

Il primo tentativo fu ottenuto da secoli di incroci fra baatezu e qualche razza planare sconosciuta e forse estinta, nota nei testi antichi semplicemente come rasoidi (razorkin). Le fonti suggeriscono che inizialmente questa razza arrivò dal vicino Acheronte, sebbene da allora essa sia svanita senza lasciare alcuna traccia. In ogni caso, gli esseri spinosi che risultarono dall’unione corrotta, provarono di essere meno che perfetti e la perfezione era ciò che i principi di Baator esigevano dalle fattorie di guerrieri. I prima-classe delusi uccisero a migliaia sia gli allevatori che le forniture di guerrieri, per timore che i tanar’ri potessero apprendere il buio del loro fallimento.

Nonostante ciò, una minoranza scelta di questi guerrieri immondi sfuggì alla propria cattività e ancora oggi vive in città nascoste nei più profondi strati di Acheronte; attualmente noi li conosciamo come lamellin. Le loro prime Storie narrano di una bruciante Signora munita di lame che condusse alla libertà il loro popolo per poi svanire semplicemente. Di nuovo si presenta la somiglianza con la Signora del Dolore. Cosa può suggerire ciò sui suoi antichi rapporti con i Piani? Ahimè, io non posso provare una parola.

In seguito al loro insuccesso con i lamellin, i baatezu appresero presto di una nuova razza proveniente dal Primo Piano Materiale, dotata di grande ingordigia, avidità e potenziale per il male. A quanto pare, questi esseri stavano frantumando e distruggendo civiltà di elfi e nani (che i baatezu amavano ben poco) non solo per scelta, ma anche per via del loro potere militare più affermato, della loro riproduzione più rapida e dei loro individui più forti. Dal piano infernale, i baatezu osservavano con l’acquolina in bocca inviando tentatrici nella forma di erinni e rapitori nella forma di osyluth. Nel corso degli anni, un considerevole numero si questi umani, come loro chiamavano se stessi, venne portato a Baator.

Come previsto, gli umani si rivelarono buoni combattenti per la Guerra Sanguinosa. Quando i baatezu si riprodussero con gli umani, la razza dei tiefling venne generata per la prima volta, raggiungendo i milioni di individui. I più deboli vennero uccisi e i più forti costretti a riprodursi ancora in un massiccio programma eugenetico. Nel giro di innumerevoli secoli, i baatezu provarono a creare una razza superiore di guerrieri. Fortuitamente, questa prova si accorda con un’altra testimonianza contemporanea sul giovane Baator che ho letto nella Grande Biblioteca della Dannazione nelle Distese Grigie. Sebbene io non abbia capito il riferimento all’epoca, essa menzionava “tyempi in cui i mezzosangue erano più numerosi [degli] immondi stessi, ma questi tyempi sono assai remoti e ormai passati”. Certo, ora tutto ciò assume un senso terribile…

Purtroppo per i tiefling, i loro giorni “felici” a Baator non erano destinati a durare. Sebbene fossero nati molti esempi di antieroi forti e malvagi, la razza tiefling nel suo complesso, troppo spesso dimostrava i tratti più spregevoli: individualità, mancanza di rispetto per gli ordini, compassione e persino bontà!

Per i malvagi baatezu, questo era semplicemente intollerabile. Questa volta i baatezu furono più severi nell’eliminazione dei loro errori. Essi scavarono fosse di morte e causarono un annientamento di proporzioni talmente grandi che si diceva che le urla delle loro vittime si potessero sentire alla stessa Guglia. Di fatto, gli atti malvagi furono tali che persino lo stesso Baator non era abituato ad essi e i campi di sterminio di Avernus e Minauros affondarono attraverso Baator come cuori di piombo. Mentre prima il piano possedeva sette strati, le pire e le fornaci affondarono a formare Flegesto e le fosse comuni di un milione di milioni di individui divennero lo stesso, oscuro Nessus.

Quando ho letto tutto ciò, ho pensato che fosse qualcosa di troppo intrigante e provocatorio per non investigare di persona. Prendendo un portale dal Pentacolo (“ci sono molte vie segrete per entrare a Nessus” come dice la cantatama poche vie per uscirne”), ho visto di persona le voragini e le forre che crivellano lo strato. La roccia qui era strana, di un tipo in cui non mi ero mai imbattuta prima. Un po’ di scavo ha rivelato in fretta il buio della questione: il suolo era pieno come la pancia di uno slaad di ossa, teschi e sangue fossilizzato; per miglia di profondità c’erano cadaveri congelati con espressioni di angoscia e dolore così orribili che mi considererò fortunata se non ne rivedrò ancora di simili.

“I Morti riempirono le fossye più profonde
E sono ancora tenuti lontani dal ciyelo”
- Canzoni di un Antico Baator -

Sembra che i baatezu non fossero appagati dal semplice genocidio. Come sono stata portata a credere da un tomo religioso apocrifo dei sacerdoti illithid di Ilsensine, i baatezu avevano preso di più delle vite dei tiefling. Il testo religioso degli scorticatori di menti affermava: “E i Malvagi piansero e digrignarono i denti e giurarono che non avrebbero mai fatto accordi con [i] traditori dalla pelle morbida per mille migliaia di anni, ed essi strapparono le vite ei cuori e le anime e le menti dai propri figli e dai figli dei propri figli, e li bruciarono e li squarciarono e li trafissero a morte. Con le [loro] molte menti ne crearono una, e [quell’]Una è ancora con noi…

Allo scopo di trarre vantaggio dai loro “investimenti”, sembra che i baatezu avessero depredato ogni cosa di valore che fosse possibile dalle salme dei milioni di tiefling. A tutti i cadaveri che ho esaminato quel giorno a Nessus mancavano occhi e cuori, e la sommità dei loro crani era stata tagliata – presumibilmente per rimuovere i loro cervelli. Antichi resoconti di yugoloth commercianti di Veri Nomi (salvati dalle mie stesse mani imparziali da una torre-teschio in rovina su Oinos) mostrano che tali organi vennero acquistati e usati non solo dai ‘loth ma anche da mercanti e maghi da Sigil e oltre. Quando si considera la possibilità di un raccolto tanto orribile, altri scritti nebulosi di quello stesso periodo cominciano a farsi più chiari…

La Historica Empirica dei rilmani annota un grande sconvolgimento nell’Equilibrio in quel tempo, quando milioni di minuscole voci gridarono, per poi fondersi in una voce singola più rumorosa di qualsiasi altra si fosse udita prima. Anche il Varaxi Klorr della religione lamellin menziona questo avvenimento, chiamandolo “Il Tempo [del] Mente-Vedere”. Per molti anni, rinomati archeologi hanno assunto che ciò si riferisca all’emersione di poteri psichici nella razza lamellin, facoltà che venne poi sommersa dal fervore religioso o dall’arrivo della magia; ma io propendo per una tesi differente. Io affermo che questo “Mente-Vedere” fosse in realtà un letterale Mare-Mente1… i baatezu avevano immerso insieme i cervelli scorporati dei loro figli per creare un immenso mare di intelligenza a Nessus.

Forse la cosa più incriminante che io abbia trovato è stata che i celestiali, ammesso che fossero tali al tempo, sapevano delle atrocità che stavano accadendo a Baator. In un tomo che ho salvato dalle fiamme di un tempio su Lunia, ho scoperto il passaggio seguente:”E i puri dèi e popoli dei Paradisi udirono le suppliche dei mezzi-immondi e voltarono loro la schiena, perché nessun bene può provenire da vite generate dai lombi dei malvagi.”. Di certo, questo spregevole atto di deliberata ignoranza non sarebbe dovuto passare inosservato. Come possono, esseri di bontà e luce, lavarsi semplicemente le mani dei problemi di un’intera razza di creature? Forse rifiutarono di offrire asilo ai tiefling nelle loro “Terre Sacre” per paura della corruzione della propria razza? Che terribile egoismo nascondono in sé questi esseri mentre si categorizzano con spavalderia come “buoni” e si ergono su un piedistallo? Oggi farebbero lo stesso con i githzerai o hanno imparato la lezione dopo milioni di morti? C’è solo da sperare che l’abbiano appresa.

Durante la mia ordalia a Nessus, ho esplorato lo strato con dispositivi e poteri psionici. Ho scoperto un trauma psichico di portata talmente vasta che lo shock ha ucciso il mio compagno psionico lasciandolo morto come un potere nell’Astrale e ha gettato me in stato di incoscienza per solo la Guglia sa quanto a lungo. Le fuggevoli immagini che ricordo erano quelle di una polposa pozza grigia larga quanto nove oceani primevi, agitata da intelligenza e malizia, di gran lunga più potente di ogni altra cosa che l’abbia preceduta o seguita. Sembra che i baatezu siano stati i primi a inventare le Pozze Cerebrali Illithid e che l’abbiano fatto in modo assai florido!

Curiosamente, gli Elemmenti di Kontrollo, un magico testo immondo oscuro e molto denso del periodo, fa menzione di un nuovo avanzamento nella magia di vincolamento e controllo, chiamandola in modo tale da farmi pensare che possa trattarsi dell’antenato dell’elemento basilare nel repertorio da incantatore chiamato costrizione. Mi chiedo se questa magia, nella sua forma più pura, sia stata lanciata su ogni cervello nel mare, in modo da costringere la mente unita ad eseguire gli ordini dei suoi creatori immondi.

A questo punto, il testimone della storia viene raccolto dal Maeleficum Maelificorum, un trattato sulla religione della razza baatezu. Esso menziona un piano-dio dotato di una tale conoscenza e di un intento talmente malvagio che i baatezu stessi furono impauriti dalla loro creazione. I testi baatzuviani di solito fanno l’arrogante assunzione che i poteri siano l’invenzione dei loro veneratori, ma questa è l’unica menzione che io abbia trovato che affermi che la razza fosse molto meno che pari rispetto ai propri poteri.

Sembra dunque che i baatezu avessero tessuto i loro terribili nuovi incantesimi sulla pozza mentale, vincolandola alla loro volontà e al loro capriccio. Dopo secoli di inganno e scaltrezza, essi persuasero la mente a rivelare il suo segreto più oscuro: Creazione. È impossibile dire se i baatezu avessero previsto tutto ciò fin dall’inizio della loro pianificazione, ma il risultato finale fu esattamente quello che avevano desiderato. Sotto la guida del dio-mente, gli immondi crearono un’intera razza di guerrieri dotati di forza ed abilità eccezionali e la chiamarono Barbazu. In Vecchio Baatzuviano, questo nome si traduce enigmaticamente come “portato dal Mare”. Questi guerrieri, come oggi sappiamo tutti fin troppo bene, sono il pilastro della macchina da guerra dei baatezu e hanno vinto innumerevoli battaglie contro lo scatenarsi dei tanar’ri. Altri sussurri oscuri che ho udito suggeriscono che anche i nupperibo siano stati distorti e mutilati esattamente dagli stessi rituali. Non posso commentare in modo verosimile…

Tuttavia, la Mente di Massa era enormemente più intelligente e piena di risorse rispetto agli stessi immondi e complottò contro di loro nonostante le sue catene magiche. Un mio confidente amnizu che mi crede un’erinni, mi ha narrato una favola raramente pronunciata; essa sostiene che la Mente avrebbe sicuramente distrutto per sempre l’arrogante razza baatezu se non fosse stato per la voce di una singola anima buona che parlò delicatamente ad uno spinagon che aveva amato in vita, avvisandolo del pericolo che correva. L’immondo raccontò tutto ai suoi superiori, che riferirono a loro volta ai propri superiori: presto l’intera razza seppe del complotto per mandare Baator in pezzi. Decisamente irati, i baatezu frantumarono la Mente con una magia di evocazione più grande di qualsiasi altra vista prima o dopo di allora. Il dio-mente replicò con forza incredibile, aprendo profonde spaccature in Nessus fino a sconvolgere con terremoti gli interi Piani Inferiori. Questi terremoti sono menzionati in diversi testi provenienti da Gehenna e Acheronte, perciò, sebbene i dettagli possano non essere del tutto affidabili, sembra almeno che qualcosa di terribile sia accaduto a Nessus in quel tempo.

La feroce vendetta dei baatezu durò per molti giorni e notti, e l’icore del mare-mente defluì via e divenne il Fiume Lete e lo Stige. È curioso come le acque contaminate ancora oggi drenino le memorie di coloro che bevono da esse. Forse il mare-mente è ancora affamato di pensieri? Gli immondi innaffiarono ciò che rimaneva con acido e petrolio e lo diedero alle fiamme per milleuno giorni. Ciononostante, una piccola parte del mare sfuggì al danneggiamento, drenando energia da Cania per prevenire i fuochi… e questo è il motivo per cui l’ottavo strato di Baator è così terribilmente freddo. Raccogliendo le sue ultime energie, esso scivolò attraverso lo stesso confine planare e, sebbene fosse debole e rinsecchito quando arrivò sulle Terre Esterne, rimaneva pur sempre potente quanto un dio. Mantenendosi nascosto nelle caverne vicino alla Guglia, esso divenne Ilsensine, il potere principale degli illithid. Immaginate quanto potente dovesse essere stato nel suo pieno vigore! Ciò suggerisce anche la ragione per cui Ilsensine sia rimasto fuori posto nelle Terre Esterne quando la sua posizione etica e morale somiglia così da vicino a quella dei baatezu da cui era stato generato. Esso non può tornare. Forse le empatiche Terre Esterne comprendono ciò e di conseguenza permettono al suo dominio di rimanere e non scivolare via? La Neutralità opera in modi strani, amici miei.

E cosa dire dell’anima che tradì la malvagia macchinazione della Mente? È stato detto che essa resista tuttora, intoccabile dai baatezu, una singola scintilla di luce nell’oscurità di Nessus. Io non ho visto alcuna prova di ciò, ma il mito persiste. Non posso commentare in alcun modo.

Dunque, questa è la vergogna dei baatezu. Essi non si vergognano del male che hanno fatto, neppure per un secondo, ma di aver creato il loro peggior nemico. Anche se per un po’ di tempo gli immondi e gli illithid tramite Ilsensine possono fingere di non ricordare questi eventi accaduti eoni fa, non li hanno dimenticati: entrambe le razze, quindi, sono infastidite dal fatto di sapere che l’altra continua ad esistere. Segnatevi bene le mie parole: un giorno, quando le ferite di Ilsensine saranno del tutto guarite, i Piani risuoneranno ancora una volta delle grida di molti; ma questa volta si tratterà delle urla dei baatezu.

Ahimè, io non posso provare una parola.

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Inspirato da "A Beginner's Guide to the Holocaust", pubblicato da Icon Books

Copyright 1997-1998:

  • Testo di Jon Winter
  • Ritratto di Magnum Opus di Chris Appelhans

Traduzione 2021 di Cromatico

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Bibliografia
1. Tradotto dalla pagina Musée Arcane: The Shame of the Baatezu su "Mimir.net" - vedi la pagina

(IMPORTANTE! POLICY: Gran parte del testo è liberamente tratto e in parte adattato dalle fonti citate e comunque dalle pubblicazioni Dungeons & Dragons della TSR e della Wizards of the Coast, nonchè dalle traduzioni ufficiali della 25 Edition, oltre ad altre fonti come le pubblicazioni della PAIZO Publishing per Pathfinder, che mantengono i diritti, intellettuali e non, sull'ambientazione e i suoi elementi. Allo stesso modo tutte le immagini sono coperte da copyright e vengono presentate senza alcuno scopo di lucro, corredate di autore e proprietario, e pertanto non sono riproducibili o utilizzabili in nessun ambito commerciale.)

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