Varuna è il sovrano incontrastato degli Aditya. È in ogni luogo del multiverso e nei dintorni, e pervade tutte le cose come legge interiore e ordine della creazione1. È il creatore e il sostenitore del mondo, avendo ereditato la funzione che prima spettava al Cielo. Stabilì e ora mantiene le leggi naturali e quelle morali, espressioni dell'ordine cosmico. Le sue leggi sono immutabili e poggiano su di lui come su una montagna.[1] Nessuno, dunque, si sorprende che il reame di questo potere risieda su Mechanus, il piano dell'ordine ultimo.[2][3]
Scheda: Varuna
- Titolo: vedi testo
- Epiteti: Colui che Lega, Colui che Copre
- Livello di Potenza: Intermedio
- Simbolo: Un pesce
- Piano di residenza: Mechanus, Occhio Vigile
- Genere: Maschio
- Allineamento: Legale Neutrale
- Area di influenza: no
- Adoratori: no
- Allineamento dei chierici: N, LB, LN, LM
- Domini: ?
- Mantelli: {$mantelli}
- Pantheon: Vedico
- Divinità alleate: no
- Divinità nemiche: no
- Arma preferita: no
Aspetto fisico
Egli ha due braccia e sta sul dorso di un cigno. La sua mano destra fa il gesto di allontanare la paura. Nella mano sinistra tiene un laccio fatto con un serpente. Porta tutto ciò di cui si può gioire. Le acque vergini di cui è il Signore devono essere mostrate alla sua sinistra. Alla sua destra sta suo figlio, il Nutritore (Pushkara), di buon auspicio. È attorniato da serpenti di fiume, dai figli di Yadu e dagli oceani2
Sorridente, benevolo, dal colore della neve, del loto o della luna, munito di tutti i suoi ornamenti e attributi, egli è in piedi, felice, circondato da un alone di luce fresca che porta fortuna. lo si venera con fiotti d'acqua salata3
Secondo i Veda, Varuna ha quattro volti di cui uno è quello di Agni4. Possiede una lingua, mangia e beve. Il suo occhio, che divide con Mitra, è il Sole. Talvolta ha un migliaio di occhi feroci5. Sbatte le palpebre; il vento è il suo respiro. È dotato di braccia, belle mani, piedi splendenti. È magnificamente vestito e indossa una cappa d'oro6. Il suo parasole, fatto di pelle di cobra, si chiama Piacere (Abhoga).[1]
Ruolo e natura di Varuna
Egli conosce le vie degli uccelli nel cielo. Sovrano dei mari, conosce i percorsi delle navi. Osservante dei giorni di digiuno, conosce i dodici mesi e la loro progenie7. Egli conosce il sentiero della luna e il corso dei venti rapidi. Conosce gli déi che risiedono in cielo. Varuna, saggio e rispettoso delle leggi, regna come un sovrano, governando tutto e contemplando le cose che sono state e che saranno.8
Varuna presiede alle relazioni dei mortali con gli dei vedici. Secondo i più ferventi seguaci del Pantheon, è il sovrano dei Piani Esterni9[3]. Nessuno può prevedere né comprendere i favori improvvisi accordati dalle divinità e dagli elementi, e nemmeno la loro inesplicabile crudeltà. Non è possibile prevedere la condotta di Varuna che regna sulla parte del multiverso normalmente invisibile ai mortali, perciò egli sembra un signore pericoloso, un despota.[1][3]
Varuna rappresenta la realtà interiore delle cose, la verità suprema (rita), l'ordine trascendente, al di sopra della comprensione umana. Il suo potere assoluto si manifesta durante la notte e in tutto ciò che è misterioso, mentre le leggi mortali rappresentate da Mitra governano il mondo diurno.[1]
Varuna è un mago. Egli "possiede un potere magico (maya), per mezzo del quale crea tutte le forme del mondo visibile1011".[1]
In quanto re, raffigura la giustizia. È suo dovere punire gli errori. Con il suo laccio cattura e lega i colpevoli12. Egli è colui che lega; i suoi rappresentanti sorvegliano i due mondi, le sue spie sono sempre attive. Tuttavia libera il peccatore che si pente.[1]
Varuna è onnisciente13 e vede lontano; tiene il firmamento molto più in alto degli alberi delle foreste. È il supporto — secondo i fedeli del Pantheon Vedico — delle sfere di cristallo del Piano Materiale[3]. È lui che fa splendere il sole nel cielo. Il vento è il suo respiro. Tracciò il sentiero del sole e scavò il letto dei fiumi secondo i suoi ordini senza mai far straripare il mare. Egli stabilì il corso brillante della luna e fa misteriosamente sparire le stelle durante il giorno. Varuna iniziò il saggio Vasishta nei suoi misteri. I suoi segreti e quelli di Mitra non devono essere rivelati ai mortali che non sono maturi. Varuna conosce centomila rimedi. Lo si prega affinché non si porti via la vita dei mortali, perché la prolunghi e risparmi i suoi fedeli.[1]
Varuna viene rappresentato come il re degli anti-dei[1]: per questo, è possibile che originariamente — al pari di Shiva — egli fosse un potente asura rana, in seguito redento.[3]
Nei momenti di necessità, Varuna agisce come un mediatore, un saggio e a volte come un giudice per gli altri Poteri e le loro dispute. Le sue responsabilità consistono nell'assicurarsi che l'Ordine venga mantenuto nel multiverso per quanto riguarda il Pantheon Indiano.[2]
Varuna come dio delle acque
Nella tarda mitologia Varuna viene relegato al rango di un dio della morte. Indra, reggente della sfera dello spazio, prende il sopravvento sul sovrano del cielo. Nel Mahabharata (II,9) e in tutti i testi posteriori, Varuna è il sovrano delle acque, il re dell'Oceano e delle acque sotterranee. Dispensa la pioggia, causa l'idopisia ed è il possessore del soma. Guida i fiumi e comanda i loro geni. I naga sono i suoi sudditi. Reggente dell'ovest, l'oceano occidentale è il suo dominio più proprio. Regna pure su una delle case lunari (nakshatra). Egli, infine, è anche il signore delle acque superiori che circondano il mondo.[1]
Il nome di Varuna
Etimologia del nome
Il nome Varuna deriva probabilmente dalla radice var che vuol dire "circondare, avvolgere, coprire" e si riferisce al cielo, a tutto ciò che vela e copre, tutto ciò che è misterioso, criptico, segreto: "Poiché con l'umidità visibile egli copre (vrinoti) da solo il mondo, i bardi nei loro elogi lo chiamano colui che copre (Varuna)"14.[1]
La parola Varuna potrebbe derivare anche da un'altra radice, var, che significa "legare" e si riferisce al carattere del dio come punitore: "Egli copre tutte le cose oppure le lega, perciò è Varuna (vari + unan)"15.[1]
Altri titoli e appellativi del dio
Come gli altri poteri del Pantheon vedico, Varuna ha molti nomi ed appellativi. Egli è chiamato[1]:
- Sapiente (Vidvas)
- Saggio (Medhira)
- Intelligente (Dhira)
- Discriminatore (Pracetas)
- Sottile (Gritsa)
- Abile (Sukratuh)
- Ispirato (Vipra)
- Chiaroveggente (Kavi)
- Poeta (Kavitara)
- il Più-grande-dei-poeti (Kavitama)
- Colui-che-vive-a-lungo (Vishvayu)
- Grande (Mahan)
- Vasto (Brihat)
- Potente (Bhuri)
- Immenso (Prabuthi)
In un periodo successivo — quando ha assunto il ruolo di divinità delle acque — a questi si sono aggiunti altri appellativi[1]:
- Signore delle Acque (Apampati, Amburaja, Jaleshvara, Jaladhipa, Varika, Udakapati)
- Padrone-degli-animali-acquatici (Yadasampati)
- Capelli-d'acqua (Viloma, Variloma)
- Signore dei Fiumi (Nadipati)
- Signore di Tutto ciò che Scorre (Sarvasam-saritam-pati)
- Colui-che-nutre (Bhartri)
Relazioni
Abitualmente associato a Mitra, Varuna è talvolta invocato da solo. Secondo il Mahabharata, il padre di Varuna è Fango (Kardama), la sua sposa Varunani o Varuni è la dea delle bevande alcoliche. Talvolta è denominata Gaudì o Gaurì (la Pallida)16. il loro figlio è il Nutritore (Pushkara) o talvolta il saggio Agasti, Colui che muove le montagne. Si racconta che Varuna rapì Fortunata (Bhadra), sposa del brahmana Utathya, ma fu costretto a restituirla. Varuna è anche, in un certo senso, il padre del saggio Vasishta.[1]
La prima sposa di Varuna è la figlia del saggio Shukra17. Essa gli diede due figli: un bambino, Vigore (Bala), e una bambina, Bevanda-alcolica (Sura). Un altro figlio, Immoralità (Adharma) sposò Sfortuna (Nirriti). i loro figli sono Sventura (Nairrita) e i Rakshasa, come pure Paura (Bhaya), Terrore (Mahabhaya) e Morte (Mrityu).[1]
Da una sposa diversa, Acqua-fresca (Shitatoya), Varuna ebbe un figlio chiamato Guerriero-famoso (Shrutayudha)18. Un ennesimo figlio, il Bardo (Bandi) uscì vittorioso dalla gara filosofica tenutasi alla corte del re Janaka19.[1]
I reami di Varuna
Occhio Vigile
Copyright 1998 by Jon Winter e autori accreditati
Traduzione 2016 by Cromatico
C'è ordine nel multiverso. È necessario soltanto guardare profondamente nell'oscurità per trovarlo. In tempi di caos, solo quelli muniti di lungimiranza possono risolvere il problema.20
Questa è la dimora di Varuna. Qui egli mantiene il suo sguardo sempre vigile su tutte le sfere di Cristallo ed i Piani dove il pantheon è presente.[2]
Descrizione
Le strade di questo reame sono disposte in cerchi perfetti che diventano sempre più piccoli. Al centro dell'enorme ingranaggio sul quale il reame è situato, un'enorme struttura a cupola coperta da occhi che si muovono attraverso la sua superficie, sorge nell'oscurità di Mechanus. Qui, Varuna mantiene la sua corte e osserva il multiverso. Ciascun cerchio di strade rappresenta un Potere diverso nel Pantheon Indiano. Le strade più lontane dal centro sono per i Semipoteri e i Poteri Minori, seguiti dagli Intermedi, dai Maggiori e alla fine dai seguaci di Varuna, più vicini alla Cupola. Ciascuna strada rappresenta l'area di influenza di quel particolare Potere nella struttura dell'edificio e delle strade, nei supplicanti e nell'allineamento. Quando i visitatori giungono, essi iniziano dal punto più lontano e devono viaggiare a piedi. Quando alla fine raggiungono il centro del reame hanno ottenuto l'Ordine e sono penetrati all'interno dell'atteggiamento mentale Indiano. Ora sono pronti a mantenersi vigili sui molti aspetti della vita Indiana.[2]
Centri principali
Nel reame di Varuna non esiste alcuna città principale: La Struttura a Cupola al centro del reame è l'unica costruzione rilevante. Solo dopo aver ottenuto l'illuminazione sulla via Indiana, un visitatore può raggiungere la struttura centrale. La Cupola non ha entrate visibili eccetto che per coloro che hanno trovato l'Ordine. L'interno della cupola funziona in modo simile alla "Cattedrale Modron" a Regulus (la Regola dei Tre esige la domanda, certo, "dov'è il terzo?"). Ci sono rune incise nelle pareti interne della cupola che rappresentano i numerosi luoghi dove il Pantheon Indiano ha influenza. Se un tagliaccio si concentra sulla runa, un'immagine del cielo notturno sopra quel mondo appare sul soffitto della cupola. Qui, un rosso può studiare i segni cosmici per assicurarsi che tutto vada bene su quel particolare mondo. Molti astrologi vengono qui per imparare il loro mestiere e scoprire alcuni dei misteri del Multiverso.[2]
Condizioni speciali
Quando arrivi in questo reame, trovi te stesso sul bordo esterno dell'ingranaggio. Devi viaggiare a piedi, sperimentando tutti i moti aspetti della vita Indiana prima che tu possa raggiungere la Cupola. È come il sistema della caste (varna). Tu inizi come un parassita e trovi la tua via di ascensione verso l'illuminato stato di Ordine. Una volta che questo ordine interiore è stato raggiunto, puoi entrare nella Cupola. Solo camminare verso la Cupola permetterà ad un babbo di arrivare qui. Ogni uso di incantesimi o abilità psioniche trasporterà soltanto chi ne fa uso in un punto a caso di Mechanus. Tutti i supplicanti, indipendentemente dal Potere che servono, hanno un terzo occhio nel mezzo della fronte. Questo occhio permette ai supplicanti di vedere all'interno del loro essere interiore e li aiuta a passare al successivo livello di esistenza prima che vengano reincarnati.[2]
Servizi
Astrologi e saggi dall'intero Multiverso cercano l'opportunità di usare l'abilità unica della Cupola per vedere le stelle e i cieli di numerosi Piani e Sfere in relativa sicurezza.[2]
Altri reami
Alcuni fedeli del Pantheon Vedico parlano di un altro reame divino governato da questo Potere, in parte diverso da Occhio Vigile. Forse Varuna possiede anche un secondo reame; in questo caso, forse lo possiede da sempre, o magari l'ha acquisito in seguito all'essere divenuto Sovrano delle Acque. Un'altra possibile spiegazione è che Occhio Vigile ed il reame descritto di seguito non siano luoghi diversi ma diverse apparenze di un unico luogo: dopotutto, Maya, il potere di illusione, è una spiccata prerogativa delle divinità vediche, ed esse sono sempre state avvezze ad apparire sotto varie forme. Ogni dio può alterare il proprio reame con un semplice pensiero, e — secondo alcuni vegliardi — i reami divini altro non sono che estensioni del corpo della divinità a cui appartengono. Per questo, è sensato pensare che, se un dio cambia le sembianze del proprio corpo, anche il suo reame possa variare le proprie caratteristiche di conseguenza.[3]
Quale che sia la verità, questa è la descrizione del secondo reame di Varuna.
La sua dimora preferita è la Montagna Fiorita (Pushpagiri). Il suo palazzo è d'oro. Dal tetto cola acqua fresca21. La sua capitale, la più bella del mondo, si chiama Notte Stellata (Vibhavari) o Città Terrestre (Vasudha nagara) oppure ancora Gioiosa (Sukha). I suoi palazzi sono popolati di bellezze celesti e pieni di tutti gli strumenti di piacere.[1]
La sala delle assemblee di Varuna fu costruita dall'architetto del multiverso Vishva-karman. Stuata in mezzo alle acque, è ornata di alberi preziosi che hanno fiori di tutti i colori e i cui frutti sono perle. Vi sono cespugni pieni di uccelli canori. In questa sala Varuna è seduto su un trono, con la sposa al suo fianco, circondato da naga, genii e da altri esseri.[1][3]
Note
Il carro di Mitra e Varuna splende come il sole. Ha una prominente parte anteriore22. I raggi del sole sono le sue redini.[1]
(IMPORTANTE! POLICY: Gran parte del testo è liberamente tratto e in parte adattato dalle fonti citate e comunque dalle pubblicazioni Dungeons & Dragons della TSR e della Wizards of the Coast, nonchè dalle traduzioni ufficiali della 25 Edition, oltre ad altre fonti come le pubblicazioni della PAIZO Publishing per Pathfinder, che mantengono i diritti, intellettuali e non, sull'ambientazione e i suoi elementi. Allo stesso modo tutte le immagini sono coperte da copyright e vengono presentate senza alcuno scopo di lucro, corredate di autore e proprietario, e pertanto non sono riproducibili o utilizzabili in nessun ambito commerciale.)