Supplicanti (Petitioners)

Supplicanti (Petitioners)

Le anime dei defunti, sia planari che primevi, al momento della morte raggiungono il Piano Esterno che maggiormente rispecchia la loro natura o che ospita la divinità a cui erano devoti in vita; qui il loro corpo si riforma e i trapassati rinascono come supplicanti (petitioners), costituendo così la gran parte degli abitanti dei Piani Esterni.

Vita dopo la Morte

Gli spiriti dei guerrieri raccolti dalle Valchirie su Ysgard - by Tony Diterlizzi

Le disquisizioni sul buio dietro a tutta la faccenda di Anima, Spirito e la vita dopo la morte, vanno avanti dalla notte dei tempi, e non saremo certo noi a dare la risposta definitiva. Quel che possiamo fare, è mettere insieme le varie teorie con maggior credito presso i barbagrigia dei Piani ed esporle insieme ai pochi fatti certi in merito.

Vecchie scuole di pensiero teorizzavano che la scintilla della vita, che contraddistingue gli esseri senzienti, potesse essere di due tipi: Spirito (Spirit) e Anima (Soul). Gli esseri viventi come umani e semiumani possiederebbero un'anima, in quanto capaci di concepire ed esprimere un credo o una fede. Gli altri esseri viventi possiedono uno spirito, e al momento della morte il loro spirito tornerebbe a reincarnarsi nel mondo terreno in un'altra creatura, senza poter accedere alla ricompensa finale o al castigo eterno nell'aldilà [16]. In tempi più recenti, tuttavia, la maggior parte degli studiosi si è convinta non esista una vera differenza e che tutti gli esseri viventi siano accomunati dalla stessa scintilla della vita.

Ad ogni modo, le acque si fanno più torbide quando si tratta di far luce su cosa accade a questa forza vitale quando il corpo muore: dal rosso più di prima all'ultimo testapelata, ognuno ha una sua teoria al riguardo, soprattutto per quanto riguarda i supplicanti.

I supplicanti esistono in uno stato di vita dopo la morte, e nessuno sa esattamente perchè o come ciò avvenga. I planari non lo sanno, i primini brancolano nel buio, i supplicanti stessi non sanno dire cosa gli sia accaduto, gli emissari divini forse possono intuire qualcosa, e le divinità, ammesso che sappiano il buio di tutto questo, non ne hanno mai fatto parola.

Ma quindi, chi può diventare supplicante?

Diversi concordano sul fatto che una creatura mortale per diventarlo debba avere almeno un barlume di coscienza di sè. Gli animali che vivono solo di istinto e le piante senza alcuna intelligenza attiva, non diventano supplicanti. Secondo una teoria (relativamente) più recente, gli animali, quando muoiono, tornano in vita nelle Terre Bestiali, ma solo momentaneamente, in attesa di reincarnarsi nei piani sotto forma animale differente. Questo ciclo di vita e di morte continuerebbe fino a quando lo spirito dell'animale non acquisisce sufficiente coscienza di sè, potendo così diventare un supplicante a tutti gli effetti.

Tuttavia, va fatto notare che ci sono divinità al di fuori delle Terre Bestiali, come quelle del pantheon Indiano, che concedono il ciclo della reincarnazione ai loro fedeli, quindi perchè, se loro sono supplicanti, anche gli animali non possono esserlo?

Inoltre, sembra che possa rinascere come supplicante solo chi "crede" in una vita dopo la morte. Senza fede, se un mortale è convinto nel profondo del suo io che non c'è nulla dopo la morte, non potrà certo diventare un supplicante nei Piani della fede e del pensiero.

Ancora diverso è il destino delle creature dei piani interni, che sono note per non rinascere come supplicanti. Al momento della morte, si fondono con il loro Piano Elementale, un po' come accade per i supplicanti stessi nel loro piano di rinascita. Eccezione a questa regola sono i genii - forse gli unici esemplari fra gli elementali: a meno che non siano particolarmente malvagi - nel qual caso diventano div - i genii, se uccisi, tornano al loro piano d'origine e vengono reincarnati in un nuovo corpo simile al precedente.

Da qui a lì

Quando un mortale trapassa nel Primario Materiale, il suo spirito viene attirato verso i Piani Esterni attraverso uno dei tanti condotti che si dipanano attraverso l'Astrale. Passando nel Vuoto Argenteo, lo spirito viene privato delle sue memorie. Queste memorie restano galleggianti nel vuoto, concretizzandosi in noccioli di coscienza (memory cores) e tendendo ad aggregarsi tra loro. Lentamente, questi noccioli vanno degradandosi, fino a svanire nel nulla. A seconda della propria indole, lo spirito si riforma come supplicante nel Piano che più si addice, o nel reame della divinità di cui era seguace. A seconda del credo, delle leggi divine a cui sottostanno o del capriccio del fato, questi spiriti devono talvolta essere sottoposti ad un giudizio, come nel grande Palazzo del Giudizio nelle Terre Esterne, la Montagna del Dolore nell'Abisso, e così via. In alcune occasioni, gli spiriti vengono guidati, accompagnati o trascinati verso il loro destino da immondi, celestiali (come deva astrali o arconti tromba) o altre creature (come ad esempio le streghe notturne).

I planari non ricevono lo stesso trattamento, e il loro spirito, dopo il decesso, deve viaggiare per conto suo fino alla propria nuova dimora. D'altronde, i planari hanno una maggiore coscienza di come funzionano i Piani; ci vorrà forse più tempo, ma il risultato è lo stesso: le loro memorie fluttuano fino a raggiungere l'Astrale, e lo spirito ottiene un nuovo corpo come supplicante nel proprio Piano.

Memorie e Abitudini

Ricordi e memorie per quasi tutti i supplicanti sono perse nell'Astrale. In rarissime occasioni, ad un supplicante viene concesso di mantenere il ricordo della propria vita passata; a quanto sembra recuperare queste memorie risulta essere un compito molto difficile persino per le divinità.

Ma le abitudini sono una cosa differente. I supplicanti mantengono modi di fare, interessi e aspetti caratteriali della loro precedente identità. Un supplicante, però, difficilmente riconosce sè stesso come tale. La sua nuova esistenza è l'unica che conosce e si rifiuta di accettare il fatto che possa aver vissuto una precedente vita.

Personalità

Questo non vuol dire che i supplicanti siano piatti, senza immaginazione o iniziativa; talvolta, per raggiungere quella maturità necessaria a fare il passo successivo, devono dimostrare abbastanza ambizione e capacità di crescere per aumentare il proprio potere (e spesso quello della loro divinità). Possono aver perso la memoria passata, ma dei veri rossi in qualche occasione si dimostreranno tali anche nell'aldilà. Un esempio sono i Per e gli Einheriar, per lo più devoti servitori delle divinità buone, che si destreggiano nelle arti del combattimento e che sono in grado di maturare e affinare le loro doti - al contrario della maggior parte dei "normali" supplicanti - o i mani dell'Abisso, che maturando possono diventare a tutti gli effetti membri di una nuova razza, nello specifico quella tanar'ri.

E' vero, però, che le menti dei supplicanti sono fortemente influenzate dal Piano o dal reame dove si sono reincarnate. Al di là della propria personalità, un supplicante di Carceri non potrà fare a meno di complottare e ingegnarsi per sopravvivere, e un supplicante delle Terre Esterne tenterà in ogni modo di mantenere bilanciate le proprie azioni, buone e cattive, bugie e verità, altruismo e voltagabbana…

Aspetto

I miserabili gusci dell'anima giunti su Avernus - by Warren Mahy

Allo stesso modo, il nuovo aspetto di un supplicante dipende da molti fattori. Chi rinasce nei piani inferiori spesso assume forme grottesche e abiette, divenendo quasi irriconoscibile rispetto alla sua vita passata; su Celestia tutti i supplicanti rinascono come globi di luce, gli arconti lanterna; i supplicanti che vivono in reami divini sono soggetti ai desideri e ai capricci degli déi, e questo comprende anche la loro nuova manifestazione corporea; più spesso capita che, anche nell'aldilà, il supplicante mantenga bene o male l'aspetto di quand'era in vita. La maggior parte dei supplicanti non si riesce a distinguere, almeno a prima vista, da qualsiasi altro abitante dei Piani.

Mortalità

I supplicanti, anche quelli che mantengono l'aspetto di comuni mortali, sono ormai al di là del concetto di mortalità.

Ad esempio, non sono in grado di riprodursi (viceversa, i domini divini non avrebbero più bisogno di attendere nuovi supplicanti dalle fila dei mortali, e le divinità avrebbero risolto molti dei loro problemi), anche se esistono voci riguardo ai supplicanti devoti a potenze dell'amore e della fertilità, che parlano della capacità di avere discendenze non mortali [17].

Un'altro tratto distintivo dei supplicanti è che non possono tornare in vita come non-morti.

Inoltre, un supplicante non "invecchia" secondo le normali leggi a cui sottostanno i mortali o i planari. A seconda delle circostanze e del Piano di rinascita, i supplicanti possono tornare in vita come giovani o infanti, oppure come anziani e attempati esponenti della razza in cui si reincarnano. A volte il tempo "sembra" trascorrere per i supplicanti che avanzano nella loro ricerca di illuminazione, ma non si tratta di una regola certa. Dal punto di vista temporale, i supplicanti si possono in effetti considerare immortali.

Uno scopo

Per ogni supplicante, lo scopo della vita è tendere all'ideale della propria devozione, fino a divenirne parte. Le cose stanno così: un supplicante al servizio di una divinità desidera arrivare ad unirsi all'essenza divina stessa ed è quel che accade quando raggiunge la fine del proprio cammino di maturazione; allo stesso modo, i supplicanti senza una fede in un particolare dio, andranno infine a fondere la propria essenza con quella del Piano stesso in cui vivono.

Per questo motivo, i supplicanti hanno uno stimolo costante e insopprimibile, che li spinge a migliorare, a comprendere più a fondo il proprio credo e giungere infine ad abbracciarlo interamente, divenendone parte. Questo si manifesta in maniera differente e con scopi e traguardi molto diversi tra loro per ciascun Piano, reame, fede di appartenenza. Meditazione, illuminazione, opere caritatevoli, percorsi di sofferenza e dolore, accumulo di potere o ricchezze… Le loro azioni, i loro desideri, sono sempre in qualche modo influenzati da questo bisogno di avanzare verso la meta ultima.

Spesso è sufficiente avere uno scambio di opinioni o una discussione abbastanza lunga e articolata, per potersi rendere conto di stare parlando con un supplicante. Il forte condizionamento mentale, il pensiero quasi ossessivo e a senso unico verso uno scopo preciso, l'avversione quasi patologica all'idea di allontanarsi dal proprio reame o dal Piano in cui si trovano, il rifiuto categorico di voler pensare al proprio passato o alla propria infanzia, sono indizi evidenti che tradiscono la natura di un supplicante.

Qual è il punto?

Viene da domandarsi: perché, quindi, i Piani Esterni attirano a sé spiriti affini, perché le grandi divinità sembrano tanto preoccupate che lo spirito di semplici supplicanti si unisca al loro? Secondo l'opinione di diversi studiosi dei Piani [7], si torna sempre allo stesso punto, e cioè che i Piani Esterni esistono e si basano su credi, ideali, pensiero. I Piani stessi si rafforzano quando i supplicanti aggiungono la loro devozione alla loro essenza, e le divinità si cibano letteralmente di fede e credo. Ricevere l'essenza di un supplicante è come ricevere un distillato di fede.

Ma, di nuovo, perché i supplicanti? La risposta che si può dare è proprio che l'esistenza di un supplicante, il cammino di crescita che percorre, lo portano a rafforzare, consolidare e accrescere il proprio ideale, il credo tanto importante nel mondo del Pensiero. L'anima di un mortale appena deceduto non avrebbe lo stesso peso se assorbita subito. A volte i supplicanti avevano già in vita una forte fede e una eccezionale convinzione, ma gran parte degli spiriti giunge alla nuova dimora con poco più che vaghe convinzioni e la tendenza verso un qualche ideale. Il loro percorso sarà senz'altro più lungo e difficoltoso, ma alla fine, detto in soldoni, diventeranno merce preziosa anche loro.

Per lo stesso motivo, probabilmente, la maggioranza delle divinità non concede ai propri fedeli di reincarnarsi. Perché rischiare che, ritornando in vita, compiano scelte diverse che li allontanino dalla loro fede?

Tornare dal regno dei morti

SENZA NOME: "E cosa sono io?"
DEIONARRA: "Tu… io… non posso…" Si blocca bruscamente e parla lentamente, cautamente, come se la sua stessa voce la spaventasse. "Questa è la verità: tu sei uno che muore molte morti. Queste morti hanno dato la conoscenza di tutte le cose mortali, nelle tue mani giace la scintilla della vita… e della morte. Quelli che muoiono vicino a te portano una traccia di loro stessi che tu puoi portare appresso…" Come Deionarra pronuncia le sue parole, una strisciante sensazione ti percorre la nuca […] E sai che Deionarra ha ragione. Improvvisamente ricordi come attrarre la debolissima scintilla della vita da un corpo e portarla oltre… il pensiero ti fa inorridire e ti intriga allo stesso tempo. […]

DEIONARRA: "Il tempo stesso rilascia la sua morsa mentre il freddo dell'oblio lentamente ci risucchia, Amore Mio. lampi di cose che devono accadere sciamano attorno a me. Ti vedo, Amore Mio. Ti vedo come sei ora… […] Ecco cosa vedono i miei occhi, Amore Mio, liberi dalle catene del tempo… Incontrerai tre nemici, ma nessuno di loro più pericoloso di te al pieno della tua gloria. Sono ombre del male, del bene e della neutralità, animate e forgiate dalle leggi dei Piani. Giungerai a una prigione costruita sul rimpianto e sul dolore, dove perfino le ombre sono impazzite. Là ti verrà richiesto di compiere un terribile sacrificio, Amore Mio. Per porre fine alla cosa, dovrai distruggere ciò che ti tiene in vita e non essere più immortale."
SENZA NOME: "Distruggere ciò che mi tiene in vita?"
DEIONARRA: "So che devi morire… finché puoi ancora. Il cerchio *deve* chiudersi, Amore Mio. Tu non sei fatto per questa vita. Devi ritrovare quel che ti è stato strappato e viaggiare oltre, fino alle terre di coloro che sono morti."
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Cosa c'è effettivamente dietro eventi o incantesimi che hanno a che fare con i deceduti, o che li riportano in vita? Si tratta di una questione spinosa, ma alcuni hanno provato a spiegare come funziona [7].

Innanzitutto un incantesimo, come per esempio "Parlare con i Morti", non arriva ad interrogare il defunto/supplicante, che continua ignaro la sua nuova vita. Vengono piuttosto interpellate le memorie, o meglio i noccioli di coscienza (che mantengono anche nell'Astrale un forte legame con le spoglie mortali del loro proprietario e con lo spirito reincarnato). Le memorie, difatti, continuano ad esistere per parecchio tempo dopo la morte da qualche parte nell'Astrale; anzi, si batte che nei vicoli bui di Sigil si possono trovare tagliacci che di mestiere si avventurano nell'Astrale in cerca delle memorie appartenute a personaggi importanti o custodi di oscuri segreti. Certo, se già si tratta di un'impresa impegnativa per un dio, figurarsi per un comune babbo. La maggior parte ovviamente è composta solo da ciurmatori, ma forse non tutti: qualche githyanki magari…

"Resurrezione" o "reincarnazione" sono un altro paio di maniche, in quanto lo spirito del supplicante viene nuovamente riportato in un corpo mortale di carne e ossa. Si ipotizza che lo spirito, risucchiato attraverso l'Astrale recuperi le proprie memorie (oppure che esse ritornino a lui, mettendoci un po' di tempo, nel caso dei planari) grazie allo speciale legame che condividono e che, rientrato nel suo corpo originale (o in un nuovo corpo, a seconda dell'incantesimo o dell'espediente), si dimentichi completamente della nuova vita trascorsa come supplicante.

"Evvai!" penserà qualche rosso smaliziato, "Allora possiamo liberarci di quel terribile Balor, che ha comunque dovuto cominciare la sua carriera (molto, molto tempo addietro) come supplicante, semplicemente trovando un modo per riportarlo in vita!". Eh, no, purtroppo no. Quando un supplicante, anche un misero e disgustoso mane, ascende in qualche modo ad una forma nuova, ad esempio, di tanar'ri, cessa di essere un supplicante, e non può più essere riportato in vita.

E questo ci porta a parlare de:

Il passo successivo

I supplicanti, alla fine, possono passare oltre ed evolvere in due modi: rinascendo come una nuova creatura planare oppure unendosi al proprio Piano o alla loro divinità.

Arconti lanterna, mani, larve e così via, sono in effetti supplicanti, ma non appena fanno il "passo successivo" e si evolvono (o vengono forzati ad evolvere), diventano in tutto e per tutto membri della nuova razza, si tratti di baatezu, tanar'ri, arconti o altre di quelle razze chiamate da alcuni "esemplari". Non possono più essere riportati in vita nelle loro spoglie mortali, e quando muoiono al di fuori del loro Piano, il loro spirito non è perso per sempre ma torna a rinascere sul Piano di origine. Queste nuove forme hanno tutto il potenziale della loro nuova razza e, come predicano i Divini, possono arrivare a raggiungere anche lo status di divinità. Diverse teorie ipotizzano che questo profondo cambiamento sia dovuto ad un tipo diverso di comunione conl'essenza dei piani, che viene incanalata nel corpo del nuovo esemplare sotto forma di una porzione condensata di essenza del piano stesso, chiamata comunemente "scintilla", e sarebbe responsabile delle potenzialità e dei poteri dell'esemplare.

L'altra strada, quella perseguita dalla maggior parte dei supplicanti, è la comunione finale con l'oggetto del proprio credo. Quando viene raggiunta una piena comprensione del proprio Piano, della divinità adorata, del proprio posto nel Multiverso, un supplicante si dissolve in pura essenza e si unisce al proprio mondo o dio. Qui, ovviamente, i barbagrigia si avventurano, è il caso di dirlo, nel mondo delle speculazioni e dei "potrebbe essere". Nessun supplicante è mai tornato indietro dalla propria trasfigurazione, nessuna potenza va in giro a raccontare come funziona e i Piani, per quanto studiati e analizzati dai Guv, non offrono molti appigli concreti.

Dunque, secondo alcuni [7], un supplicante che si unisce ad una divinità non perde completamente la propria identità; rimanendo come parte integrante del tutto, dà forza alla potenza e diventa una delle voci del "coro" che, in definitiva, compone la divinità. La teoria suggerisce che, quando il trasfigurante raggiunge una piena comprensione della divinità, in un certo modo diviene egli stesso la divinità. E siccome ogni supplicante è convinto di essere parte della forza che si cela dietro la divinità, la loro convinzione diventa realtà. In pratica, una divinità non è altro che una raccolta di esseri che sono giunti a pensare nello stesso identico modo, o forse sarebbe meglio dire, è un singolo essere che ha fatto in modo che gli altri pensassero esattamente come lui. Allargando la teoria, la stessa esperienza avverrebbe con l'unione al Piano di appartenenza, solo in scala infinitamente superiore… Come dicevo, si tratta di speculazioni, ma anche di un interessante punto di vista.

Al di là del velo

I supplicanti, però, non sono immortali, e possono morire come chiunque altro (magari anche più facilmente). Cosa succede quando un supplicante, invece di ottenere la fusione o di evolvere, finisce registrato?

Dipende. Per quel che è dato sapere, un supplicante che muore nel reame della propria divinità si unisce prematuramente ad essa, mentre invece rimanendo ucciso fuori da un reame divino ma comunque ancora nel proprio Piano di rinascita, si unisce al Piano stesso. Eventi decisamente incresciosi sia per il supplicante che per la divinità, che vedono tanti sforzi vanificati in un batter di ciglia; ma comunque meglio dell'oblio assoluto che invece aspetta lo spirito di un supplicante ucciso fuori dal proprio Piano. Chi muore lontano dal proprio "posto" cessa di esistere ed è perso per sempre. Lo stesso vale, almeno in teoria, per gli spiriti che muoiono in maniera innaturale, ad esempio divorati, presi, distrutti da non-morti o immondi che si nutrono di anime.

A conti fatti, pare ovvio per quale motivo i supplicanti detestino anche solo l'idea di dover lasciare il proprio piano (o il reame della propria divinità); se dovessero morire al di fuori di esso cesserebbero semplicemente di esistere, andando incontro ad un oblio senza più alcuna possibilità di portare a compimento qel percorso spirituale che è lo scopo della loro vita; nemmeno le potenze sembrano in grado o disposte a riportare indietro i supplicanti persi, per cui solo situazioni estreme, o forse ordini imperativi della propria divinità, potrebbero convincere un supplicante a lasciare la propria dimora.

I Supplicanti, Piano per Piano

SUPPLICANTI DEGLI INFINITI STRATI DELL'ABISSO (Caotico, Malvagio)
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L'Abisso è un luogo di caos e violenza senza leggi, per cui vincoli e consuetudini riguardanti i supplicanti non sono sempre valide. Quelli che non assumono la forma di larve o direttamente di mani [4] tendono a mantenere l'aspetto di quando erano in vita. Questi supplicanti, di solito assassini, traditori, avvelenatori, pazzi sadici, se non appartengono già a qualche signore dei demoni in quanto adoratori o vicolati da patti immondi, vengono cacciati, catturati e convogliati immediatamente dai tanar'ri alla Montagna del Dolore sul 400° strato, per essere giudicati e integrati tra le fila delle armate demoniache sotto nuove sembianze immonde come mani, dretch o rutterkin. Lo stesso accade con tutte le larve che i demoni riescono a radunare negli sconfinati strati dell'abisso.
Va notato [5] che i mani, anche se supplicanti, non hanno gli stessi forti vincoli degli altri a non abbandonare il loro Piano.
SUPPLICANTI DEI CAMPI DI BATTAGLIA INFERNALI DELL'ACHERONTE (Legale, Malvagio/Neutrale)
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Su Acheronte giungono le anime di disertori, fanatici del conflitto, e di tutti quelli che hanno ucciso con gioia in nome di ideali in cui non credevano. Buona parte di questi spiriti appartengono a orchi, goblin e hobgoblin. Questi supplicanti, che appaiono più robusti e muscolosi rispetto alla loro passata esistenza, sono quasi subito reclutati tra le fila delle miriadi di armate presenti sul Piano. Sono particolarmente resistenti ai rigori del freddo e agli effetti di caldo e fuoco, e sembrano ignorare i danni causati dall'elettricità [5]. Sono anche indifferenti ad influenze o effetti legati al suono, forse a causa degli incessanti rintocchi, rimbombi e schianti dovuti alle collisioni sul Piano.
Secondo il Libro dei Vincoli (Book of Bindings) conservato nella Sala dei Registri di Sigil, il numero di supplicanti (o meglio di spiriti) su Acheronte sarebbe costante, e ogni morte viene compensata dall'arrivo di un nuovo spirito e dalla rinascita di un nuovo supplicante. Per questo motivo nelle infinite guerre combattute sul piano non si fanno prigionieri: ogni nemico ucciso lascia un posto libero per un possibile nuovo acquisto tra i ranghi [11].
SUPPLICANTI DELLE FORESTE OLIMPIE DI ARBOREA (Caotico, Buono)
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I supplicanti su Arborea risultano decisamente emotivi, facilmente suggestionabili e tendenti al melodramma. Si dice che quelli che si fanno prendere troppo da queste forti pulsioni finiscano col diventare baccanti, anche se probabilmente questa fine devia da quello che dovrebbe essere il percorso di crescita del supplicante. Molti supplicanti sono spiriti elfici che si reincarnano nei reami di Arvandor o al servizio delle divinità elfiche, anche se i supplicanti del Piano sono vari e variegati quanto gli alberi in una foresta; possono includere centauri, gnomi, umani, satiri, nixie, arpie, e così via [13].

Ronde dei supplicanti su Arcadia - by Tony Diterlizzi

SUPPLICANTI DEI PACIFICI REGNI DI ARCADIA (Legale, Buono/Neutrale)
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Su Arcadia i supplicanti appaiono generalmente identici a come erano in vita, anche se più floridi e in salute. Hanno una spiccata sensibilità nel percepire la vicinanza di elementi caotici o destabilizzanti, e sono assolutamnte intolleranti nei confronti del male, che viene ricercato ed estirpato in ogni sua forma su questo Piano. Dato che gli einheriar qui sono quasi ovunque, è diffusa la convinzione che tutti i supplicanti rinascano come tali [5].
Dopo la perdita dell'intero terzo strato di Arcadia, i suoi abitanti sono - se possibile - ancora più sospettosi nei confronti degli estranei e dediti a ronde e pattugliamenti ovunque. Chiunque sia considerato una possibile fonte di problemi per l'ordine viene tollerato ma controllato a vista; figure particolarmente caotiche o di stampo neutrale vengono cortesemente ma fermamente messe alla porta, mentre qualsiasi forma di malvagità provoca una rappresaglia immediata, e gli arcadiani sono pronti a morire nel combattere il male.
Sembra che un tempo il percorso di maturazione dei supplicanti seguisse un percorso molto rigido, quasi obbligatorio per tutti; i supplicanti appena arrivati si ritrovavano sul primo strato e avevano aspetto giovanile, progredendo passavano al secondo strato, dove avevano aspetto adulto, per poi concludere il loro percorso sul terzo strato, Menausus, come anziani della propria razza. Con il sovraffollamento dovuto alla perdita del terzo strato, questo percorso regolato pare si sia squilibrato; ora si possono trovare supplicanti di ogni apparente età su entrambi gli strati rimasti.
Nonostante la devozione all'ordine e al bene, pochi supplicanti si dimostrano abbastanza forti da lasciare il Piano per perpetrare la lotta al male e al caos al di fuori di Arcadia. Fanno eccezione i supplicanti nanici di Monte Clangeddin, che sono visti come eroi dagli altri arcadiani per il loro coraggio nell'affrontare il rischio dell'eterno oblio fuori da Arcadia [11].
SUPPLICANTI DEI NOVE INFERI DI BAATOR (Legale, Malvagio)
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Vi sono diverse forme di supplicanti su Baator, ma i pareri a riguardo non sono troppo concordi.
Una credenza comune è che i più malvagi tra i mortali rinascerebbero nei Nove Inferi direttamente sotto forma di lemuri [5] [11], ma più di una voce fa notare che i lemuri sono in realtà al gradino più basso di appartnenza alla razza baatezu e quindi già al di là della condizione di supplicanti (vedi più avanti).
Tutti quei supplicanti gretti ed egoisti che invece fanno la loro comparsa a Baator sotto forma di larve, vengono metodicamente radunati e usati come cibo, come fonte di energia combustibile per rituali e incantamenti, o semplicemente distrutti. Solo le larve più forti, pochissime, vengono scelte e trasformate in lemuri, i "neonati" della razza baatezu. Non tutti sanno che i baatezu fanno tutto il possibile perchè le larve non abbiano la possibilità, con il tempo, di dar vita naturalmente ai nupperibo: erroneamente classificati dai più tra le fila dei baatezu, mentre invece con ogni probabilità costituiscono lo stadio larvale dell'antica razza dei baatoriani, che all'alba dei tempi si dice abitassero Baator. Ovviamente, i baatezu per imporre e mantenere il loro predominio devono impedire che qualche esponente dell'antica razza possa fare la sua comparsa. [6].
I supplicanti che non rinascono come larve, secondo la credenza comune [11], sarebbero solo quegli spiriti devoti ad una particolare divinità malvagia di Baator. Circolano, tuttavia, alcune storie, che riguardano tra l'altro il Patto Primevo (Pact Primeval) e la fonte di potere dei baatezu. Si batte che gran parte dei supplicanti, non abbastanza egoista e malvagia da rinascere come larve, ma comunque marchiata dalla propria condotta in vita o dall'avere stretto un qualche patto diabolico, giunga a Baator nella forma comunemente chiamata guscio dell'anima (soulshell); gli spiriti mantengono il proprio aspetto mortale (comprese le condizioni e le ferite) che avevano al momento della loro morte. Sono immuni al fuoco - ma non al dolore che esso provoca [1]. Questi supplicanti fanno il loro ingresso all'Inferno sulle Scogliere dell'Afflizione (Shelves of Despond) sul fiume Stige, nel primo strato di Baator, Avernus. Qui vengono raccolti, ammassati e spediti sullo strato del signore infernale di cui portano il marchio. Difatti, le anime dannate che hanno venduto o perso la loro anima stringendo qualche patto infernale, hanno un marchio indelebile sulla loro anima che identifica quale diavolo li abbia corrotti e quale dei nove Signori questi serva. Giunti a destinazione, i Gusci vengono sottoposti ad un agonizzante processo di tortura durante il quale la loro energia viene lentamente estirpata insieme alla loro coscienza e convogliata al signore dello strato, come concordato nel Patto Primevo. Alla fine del processo, i gusci che non sono rimasti completamente annientati fondendosi con l'essenza di Baator, vengono gettati in fosse e crateri predisposti, come ad esempio la terribile Fossa dei Vermi (Maggot Pit) su Avernus, dove subiscono un doloroso processo di trasformazione che li converte in lemuri, [3], abbandonando per sempre la loro condizione di supplicanti e diventando creature planari, baatezu. [6].
I gusci dell'anima che in vita avevano scelto di dedicare la propria vita alle divinità infernali rinascono invece direttamente nel reame divino, dove vengono plasmati nelle forme che più aggradano la Potenza patrona. Nel reame di Set, ad esempio, assumono forme di iene, coccodrilli, scorpioni, o semplici umani dalla pelle scura, mentre Sekolah riplasma tutti i suoi supplicanti sotto forma di sahuagin [11].
SUPPLICANTI DEI PARADISI GEMELLI DI BYTOPIA (Legale/Neutrale, Buono)
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I supplicanti di Bytopia non hanno nulla di particolare nel loro aspetto, ma rinascono tutti su Shurrock. Crescono e si conquistano posizioni o prestigio con la fatica e il duro lavoro, e si spostano su Dothion più avanti nel loro percorso di crescita. Sembrano tutti avere una forte predisposizione per le professioni ed i mestieri, hanno uno spiccato senso dell'umorismo, sono spensierati ma ligi al dovere e possiedono un forte senso di appartenenza alla comunità [5]. Pare non subiscano effetti nè dal freddo intenso ne dal fuoco o dal calore e sono molto resistenti all'elettricità [5]. E' diffusa la credenza che quasi tutti i supplicanti rinascano sotto forma di gnomi, a causa della forte influenza delle divinità gnomiche.
SUPPLICANTI DELLE PROFONDITA' TARTAREE DI CARCERI (Caotico/Neutrale, Malvagio)
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I supplicanti di Carceri non hanno particolarità nell'aspetto e neanche nelle proprie capacità o predisposizioni. Con il tempo, tuttavia, tendono ad assumere caratteristiche congeniali allo strato in cui si trovano, dimostrando ad esempio di essere immuni [5] al freddo o all'acido, e di sopportare bene il caldo o l'elettricità. Anche se volessero [5], non potrebbero abbandonare Carceri, e più di tutti gli altri supplicanti sono prigionieri del proprio Piano. Tutti i supplicanti giungono su Carceri in quanto meschini e traditori e il loro animo, anche se non hanno memoria della loro vita passata, non cambia; per questo continuano a mentire costantemente, con astuzia e in maniera ossessiva.
I supplicanti risiedono su uno dei cinque strati in base alla loro particolare forma di tradimento. Su Orthrys i traditori politici; su Cathrys coloro che hanno tradito senno e ragione cedendo a istinti animaleschi; Minethys accoglie gli avidi, Colothys i bugiardi che hanno fatto del male agli altri con le loro menzogne, Porphatys gli egoisti che hanno voltato le spalle al prossimo. Agathys, infine, ospita i traditori di amici e conoscenti [10].
SUPPLICANTI DELLE GRIGIE DISTESE DELL'ADE (Neutrale, Malvagio)
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I supplicanti qui sembrano apatici spettri senza colore, che vagano senza meta, sempre più distaccati, diafani e incapaci di interagire con chiunque man mano che proseguono nel loro cammino di perdizione, anche se si accalcano come falene attorno ai viaggiatori, come affamati di quelle emozioni e di quel calore che non possiedono più [5]. A quanto pare su di loro non hanno effetto incantesimi che si basano su emozioni o sui colori. Le anime particolarmente egoiste e maliziose assumono invece la forma di larve, finendo con ogni probabilità nelle mandrie di allevamento delle streghe notturne.
SUPPLICANTI DEI CAMPI BENEDETTI DELL'ELYSIUM (Neutrale, Buono)
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I supplicanti di Elysium hanno versioni idealizzate dei loro corpi mortali, che riflettono la purezza del Piano; forme perfette, grande bellezza, spirito calmo e nobile, cose del genere. Rispetto agli altri supplicanti, quelli di Elysium conservano parte dei loro ricordi da mortali. Questo permette loro, tra le altre cose, di dimostrarsi pericolosi avversari quando imbracciano le armi, se in vita erano abili combattenti, astuti strateghi o potenti incantatori. E non ci pensano due volte a scendere in combattimento quando il loro piano rischia di essere violato da azioni malvagie e impure [10]. Inoltre, elettricità e freddo non li danneggiano, e resistono bene al calore e al fuoco.
SUPPLICANTI DELLA CUPA ETERNITA' DELLA GEHENNA (Legale/Neutrale, Malvagio)
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I supplicanti della Gehenna sono avidi, meschini e incredibilmente egoisti; sono i rifiuti degli altri Piani. Rispetto agli altri supplicanti, hanno una volontà forte e caparbia, e viaggiano spesso da uno strato all'altro in cerca di potere e di un modo per riscattare il proprio libero arbitrio, anche se sono destinati a non trovarlo mai. Non hanno particolarità nel loro aspetto, ma possiedono sorprendenti capacità di equilibrio sui pendii scoscesi della Gehenna [10], una innata resistenza fisica al fuoco e al freddo e sono [5] immuni all'acido e ai veleni.
SUPPLICANTI DEL CAOS MUTEVOLE DI LIMBO (Caotico, Neutrale)
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I caotici supplicanti di Limbo si lasciano alle spalle qualsiasi pretesa di forma, cambiando continuamente aspetto e a volte risultando quasi indistinguibili dalla materia vorticante che li circonda. Il loro carattere e il loro umore cambia altrettanto facilmente, e può risultare davvero arduo mantenere la loro attenzione su qualche argomento per più di qualche momento. Sembra [5] siano noncuranti di caldo e freddo estremi, e che sopportino bene le condizioni estreme del Piano come le improvvise scariche elettriche o nubi e pozze acide. Di solito gli storditi non riescono neanche a riconoscere i supplicanti, e sono nate leggende che indicavano erroneamente le bestie del caos come agglomerati di supplicanti [13].
SUPPLICANTI DEL NIRVANA MECCANICO DI MECHANUS (Legale, Neutrale)
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I supplicanti di Mechanus appaiono terribilmente "nella media", non identici ma senza tratti distintivi, quasi delle stilizzazioni della propria razza. Sono dimessi ma risoluti, piuttosto cooperativi con chiunque si ponga con loro in modo appropriato, ma sono schietti, sempre sinceri e immediati, tendono a prendere qualsiasi cosa alla lettera dimodochè i fraintendimenti sono frequenti. Hanno una memoria e un'intelligenza molto spiccate, in quanto sembrano trovare più congeniali gli ordinati processi mentali per affrontare situazioni o ricordare informazioni. Fuoco e freddo sembrano non danneggiarli [5]. Oltre a questa forma, i supplicanti del Nirvana Meccanico assumono anche quella delle poco appariscenti Progenie degli Ingranaggi (Cogspawn)[19]. Inoltre alcuni Governieri particolarmente dediti alla ricerca di leggi in ogni cosa possono diventare Simmetriani (Symmetrians)[18].
SUPPLICANTI DEI SETTE CIELI ASCENDENTI DI CELESTIA (Legale, Buono)
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Secondo alcuni i supplicanti di Celestia rinascono tutti sotto forma di arconti lanterna, ma secondo altre testimonianze pare possano rinascere con il loro aspetto mortale, circondati da una lieve aura luminosa; compiendo abbastanza opere pie e imprese sante possono arrivare ad assumere l'aspetto di arconti lanterna, proseguendo poi nel loro percorso di illuminazione. Gli arconti lanterna, come gli altri supplicanti, odiano lasciare il Piano rischiando l'oblio in caso di morte al di fuori di esso. Sono trattati dagli altri arconti come dei bambini, e vengono guidati, istruiti e perdonati nei loro errori [11].
SUPPLICANTI DELLE PROFONDITA' VENTOSE DEL PANDEMONIUM (Caotico, Malvagio/Neutrale)
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I supplicanti del Pandemonium hanno forme glabre, emaciate e quasi scheletriche; indossano pochi indumenti, che non danno appiglio alle sferzate del vento, hanno piedi inusualmente larghi dotati di unghie simili ad uncini e addirittura di uno sperone posteriore, e anche le mani sono allungate e artigliate; tutti questi tratti li aiutano a ridurre l'attrito dei forti venti e a non essere spazzati via dalle raffiche furiose [13]. I loro lineamenti, per il resto, rispecchiano quelli della loro precedente vita. Sembra siano tutti in grado di vedere piuttosto bene nelle fitte tenebre del Pandemonium, sopportano bene le sferzate gelide dei venti [5], l'acido, e per qualche motivo non sono danneggiati dalle scariche elettriche. Tutti pare siano in qualche misura disturbati, ossessivi o fobici, anche se questo li rende praticamente immuni ad altre influenze mentali. La follia tende ad aumentare man mano che proseguono nel loro percorso di vita. Inoltre, risultano praticamente invisibili all'infravisione, quasi non emanassero nessun calore. Forse si tratta di una protezione che li aiuta a sopravvivere su di un Piano immerso nell'oscurità e pullulante di predatori affamati, o forse li protegge dalle incursioni tanar'ri in cerca di cibo o di carne da cannone per la Guerra Sanguinosa [13].
SUPPLICANTI DELLE DISTESE SELVAGGE DELLE TERRE BESTIALI (Caotico/Neutrale, Buono)
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I supplicanti "bipedi" delle Terre Bestiali, gli umanoidi, assumono la forma dell'animale che più rispecchia il loro temperamento quando giungono sul Piano (di solito animali esistenti nel loro mondo di origine). Col passare del tempo, le vestigia di civilizzazione e cultura vanno scivolando via e lasciano il posto all'istinto animale, anche se molti di loro, già da subito, non desiderano altro che lasciarsi alle spalle il loro vecchio Io. I supplicanti, anche se perdono le loro memorie, mantengono difatti la loro intelligenza e anche le loro capacità; si dice che gli incantatori sarebbero ancora in grado di pronunciare incantesimi, se solo lo volessero. I supplicanti che in vita possedevano tratti animali, come centauri, licantropi, swanmay, mantengono il loro aspetto. E i supplicanti che erano già animali… rimangono tali. Anchese non molti sono concordi nel classificarli supplicanti (vedi prima), sta di fatto che, quando muoiono, gli animali giungono nelle Terre Bestiali, al servizio e sotto la protezione delle divinità patrone e dei Signori degli Animali; questo almeno per un periodo, prima di ritornare in vita in quello che è il ciclo della reincarnazione [10]. Viene riportato [5] che i supplicanti delle Terre Bestiali sono immuni a elettricità e veleno e resistenti a freddo e fuoco.
SUPPLICANTI DEI DOMINI CONCORDANTI DELLE TERRE ESTERNE (Neutrale Puro)
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Potrebbero tranquillamente essere scambiati per comuni planari, se non fosse per la loro indole che quasi ossessivamente li mantiene lontani dalle situazioni conflittuali e li obbliga a vivere in maniera bilanciata e ponderata. I supplicanti abbondano nei reami divini e nelle città portale, anche se molti vivono in comunità esterne e spesso isolate, conducendo una vita tranquilla e appartata. Si dice [5] che siano immuni all'elettricità, agli incantesimi di metamorfosi e resistenti all'acido.
SUPPLICANTI DEI DOMINI EROICI DI YSGARD (Caotico, Neutrale/Buono)
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Certo, su Ysgard non tutti i supplicanti sono guerrieri nati, ma di sicuro ognuno di loro ama indugiare in una bella zuffa, buttarsi a capofitto in una situazione pericolosa o darsi alle libagioni. Alcuni [5] riportano che i supplicanti guerrieri sembrano immuni a fuoco e acido, e molto resistenti alle scariche elettriche o ad influenze di tipo sonoro. Secondo i racconti di alcuni entusiasti raminghi dei piani, su Ysgard chiunque muoia in un duello o in combattimento, vede il proprio spirito raccolto dalle valchirie, per poi ritornare in vita il giorno dopo. Inutile dire che sono molto pochi quelli desiderosi di confermare di persona la veridicità della cosa. La maggior parte dei supplicanti elfi si trova ad Alfheim, gli umani soprattutto ad Asgard, Vanaheim o ai Cancelli della Luna, mentre nani ed drow sono concentrati a Nidavellir. Ovviamente, a Muspelheim e Jotunheim si trovano soprattutto giganti [13].

Larve, i supplicanti dei Piani Inferiori - by Thomas Baxa

Note sulle Versioni

In Terza edizione, i supplicanti di Ysgard non tornano più in vita il giorno successivo la loro morte, come invece succedeva in Seconda edizione. Sempre in Terza edizione, i supplicanti di Arcadia diventano gli einheriar, che non sono più servitori generici di divinità buone. Allo stesso modo, ma solo secondo il Manuale dei Piani, le baccanti diventano i supplicanti (non elfici) specifici di Arborea. E su Bytopia tutti i supplicanti si reincarnano in gnomi. Inoltre le larve diventano forme di supplicanti esclusive delle Distese Grigie dell'Ade.

Schede e Punteggi

Vedi anche:


Bibliografia
1. Tratto in parte da "Petitioner/pf" su "www.rilmani.org/timaresh" - vedi la pagina
2. Tratto da "Spark" su "www.rilmani.org/timaresh" - vedi la pagina
3. Robin D. Laws, Robert J. Schwalb, Fiendish Codex II: Tyrants of the Nine Hells (pagg. 8-9), Wizards of The Coast e Hasbro, 2006-12
4. James Jacobs, Erik Mona, Ed Stark, Codex Immondo I: Orde dell'Abisso (pag. 108 c.a), Wizards of The Coast e Hasbro, 2006-06
5. Bruce R. Cordell, David Noonan, Jeff Grubb, Dungeons & Dragons - Manuale dei Piani (pagg. 88-89 e pagg. 91-147), Wizards of the Coast, 25 edition e Hasbro, 2001-09
6. Colin McComb, Faces of Evil: The Fiends, TSR, 1997-09
7. Colin McComb, On Hallowed Ground (pag. 23 e pagg. 28-33), TSR, 1996-09 (cod. 2623)
8. Monte Cook, The Planewalker's Handbook (pag. 8 e pag. 53), TSR, 1996-08 (cod. 2620)
9. Ray Vallese, Something Wild (pag. 4), TSR, 1996-02
10. Colin Mccomb e Dale Donovan, Planescape Boxed Set, Planes of Conflict, TSR, 1995-11 (cod. 2615)
11. Colin McComb, Planescape Boxed Set, Planes of Law, TSR, 1995-01 (cod. 2607)
12. Bill Slavicsek e J.M. Salsbury, The Deva Spark, TSR, 1994 (cod. 2606)
13. Lester Smith e Wolfgang Baur, Planescape Boxed Set, Planes of Chaos, TSR, 1994-07 (cod. 2603)
14. David Cook, Planescape Campaign Setting, a DM's Guide to the Planes (pagg. 48-64), TSR, 1994-04, (cod. 2600)
15. David Cook, Planescape Campaign Setting, a Player's Guide to the Planes (pag. 9), TSR, 1994-04, (cod. 2600)
16. James M. Ward, Robert J. Kuntz, Deities and Demigods Cyclopedia (pagg. 10-11), TSR, Wizards of the Coast e Hasbro, 1980-12
17. Aasimon, Soul Child, nuova creatura su mimir.net by Kelly Pedersen - vedi la pagina
18. Symmetrian, nuova creatura su mimir.net by Joshua Jarvis - vedi la pagina
19. Cogspawn, nuova creatura su mimir.net by James Bronaugh - vedi la pagina

(IMPORTANTE! POLICY: Gran parte del testo è liberamente tratto e in parte adattato dalle fonti citate e comunque dalle pubblicazioni Dungeons & Dragons della TSR e della Wizards of the Coast, nonchè dalle traduzioni ufficiali della 25 Edition, oltre ad altre fonti come le pubblicazioni della PAIZO Publishing per Pathfinder, che mantengono i diritti, intellettuali e non, sull'ambientazione e i suoi elementi. Allo stesso modo tutte le immagini sono coperte da copyright e vengono presentate senza alcuno scopo di lucro, corredate di autore e proprietario, e pertanto non sono riproducibili o utilizzabili in nessun ambito commerciale.)

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