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Dritti della gabbia!
Cercate di cogliere una stramberga da usare come fodero?
Un posto dove potete trovare della sgogga a poche grane?
Una taverna di prima?
Pensate che i prezzi della vostra taverna abituale siano una pelata e che vi facciano suonare la campana ogni volta che mettono le mani suoi vostri verdi?
Per tutti i reclusi e gl storditi ecco qua la guida alle taverne di Sigil!
Chiunque sia interessato a dare una mano lo faccia aggiungendo un articolo sulla sua taverna preferita o un posto dove trovare della sgogga.
Iniziamo da:
Il Barcaiolo dello Stige
Non è dislocata lontana dal Tempio Infranto: è sufficente seguire la strada che mena verso il Quartiere della Signora, in direzione del Tempio dell'Abisso, oppure dalla Grande Fonderia in direzione discendente della Guglia, verso il margine della città; Il Barcaiolo dello Stige si trova a metà dei due percorso.
Può essere notata per le mura nere e il tetto rosso.
L'interno può sembrare spoglio in confronto a taverne più festose: i muri sono neri come la notte di una foresta nel primario e il pavimento è lastricato da arenaria scura. I mobili sono pochi e semplici in legno (credo in tasso) che ormai sono diventati del colore del sangue da cui frequentemente sono macchiati. Le uniche decorazione presenti sono alcune catene appese al muro, alcuni di loro tengono ancora stretti i resti di alcune zolle - probabilmente delle teste bacate i sgoggazze di primevi piuttosto chiassosi e molesti.
Non è molto frequentata ed è completamente esente da sgoggazzi.
Gli avventori sono principalmente tiefling o planari dai piani inferiori. Non sono particolarmente calorosi , loquaci e non si attaccano a chiunque entri come succede in alcune stramberghe frequentate da sgoggazzi. Non è un luogo per cogliere storie sentendo ciò che battono quelli che confabulano, ma si può rimediare alla scarsa loquacità degli avventori con dei ninnoli - sconsigliamo ai nostri lettori di pagare con le spine - ma se pagherete la musica ne sarete certamente soddisfatti, solitamente conoscono molte storie interessanti o traffici remunerativi.
Il demoniaco oste Bradford ci offre una selezione di costosi liquori di prima provenienti dai piani inferiori come il rinomato liquore di felci di baator molto amato dai prima classe.
Poi abbiamo osservato i piatti caldi preparati dal a dir poco diabolico Kelby: carne di draghi infernali, portate con un contorno di semi di fuoco.
Sono usate erbe che crescono sui piani attraversati dallo stige e spesso velonose , si consiglia ai lettori mortali o non immuni ai veleni di chiedere espressamente che i vostri piatti siano preparati per stomachi da primevo se non volete che siano usati foglie di tasso al posto del basilico.
Una nota finale: si dice che i fuochi che ardono nei forni provengano da i nove inferni di Baator e che ben poco possa resistere al loro calore. Si batte, inoltre, che uno specchio all'interno della taverna conduca direttamente al Piano degli Specchi.
Ho preferito non fare nessuna intervista all'oste: non mi sembrava molto in vena e ha una dentiera di prima con che non voglio osservare
Aealith, della Società delle Sensazioni, per la rubrica culinaria dell'anello
Le Coppe della Sirena
Ho danzato a Le Coppe della Sirena per mesi, ero talmente fiorita che non mi fermavo neppure per dormire. Chiedilo a Lola quanti intrecci e zompi mi sono inventata sui tre pali di quel palco! Modestamente la spaccata carpiata divaricata l'ho inventata io!
Buona si, Lola, dice di essere una vagabonda ma era lì seduta già prima che arrivassi e di certo la puoi trovare lì seduta pure oggi.
(madama Mandolina - Xaositects inviata dell'anello )
Situata lungo la Via della Birreria, praticamente in faccia alla Fonderia, la locanda Le Coppe della Sirena oltre che per le esibizioni delle più belle femmine del multiverso e per i combattimenti clandestini è nota anche per il maiale arrosto in porchetta, per il cacio di fossa così puzzolente ed abitato da sembrar di senno dotato e per il sidro.
Se Raoul, dietro al bancone, non vi parla è naturale e non lo spronate perché quando attacca poi non si ferma più e bisogna abbatterlo. Le sue storie, lunghe quasi come le strade della Gabbia e parimenti intricate, son note più o meno a tutti. La testa d'orso bianco che assieme a suo fratello Kalkin, che è sempre al piano superiore, hanno strappato a morsi al legittimo proprietario. Il pesce alla parete pescato con un capello per lenza e un osso del mignolo per esca. Il tesoro delle sette sorelle albine. Sono le tre storie che il vecchio ripete all'infinito e ogni volta in modo differente: se resisti la prima ora puoi anche scucirgli qualche cantata in quel che si batte.
Lui e suo fratello sono tagliacci che i gonzi li fiutano a naso e se ti dicon nero tu devi aspettarti il bianco, però per pagare pagano e non ti vendono per tre lenticchie al primo drizzaculi che passa. Aqua? Quella viperetta ormai sarà diventata una dama da fischio.
(madama Mandolina - Xaositects - inviata dell'anello )
Da ogni angolo del multiverso giungono per vedere le ballerine ai tre pali, per l'ambiente tranquillo, per i combattimenti illegali.
Al piano superiore l'ottima sala con i tavoli disposti a ferro di cavallo si offre alle compagnie che vogliono discutere in pace e lontano da occhi indiscreti.
La Birra di Benni
Non proprio un ambiente per famiglie. La trovi all'alveare se dal Mortuario vai in direzion che meno rassicura, e sempre dritto. Ci troverai i ladri e gli asssassini, tutti tipi strani che per una manciata di sonanti son disposti a cavarsi tutti i denti; prostitute senza nome né dolori, decerebrati e malviventi.
Il locale è ampio e i tavoli seprati a disposizione per molti silenzionsi e non per gruppi allegri e compagnie. C'è Stanley a fare tutto, un abishai paziente con un vocabolario di trentasei parole in croce. Sta dietro al bancone: se ne infischia se i pavimenti sono lerci e chi vuole da bere se lo viene a prendere al bancone. Dicono avesse una moglie ma nessuno l'ha mai vista. Alcuni pensano che il ritratto appeso sopra al camino raffiguri proprio lei, altri dicono che si tratta invece di Benni vestito da donna, di certo non è la moglie di un armonico.
Quando tutto è tranquillo si può sare a bere senza troppa confusione. Se qualcuno ti guarda storto o troppo a lungo c'è la porta di servizio che apre in un cortile polveroso di sangue rappreso.
Quando Stanley è ben disposto (ossia se gli mostri un bel sacco di monete gialle) prepara arrosti da far drizzare un segato. Nel cortile recintato il vecchio abishai fa andare due camini e l'odore si spande per l'alveare come una carezza su una ferita.
Vicino alla Birra di Benni c'è un fiorista, vende allo stesso prezzo rose e crisantemi.
- di Flora Immacolata Virgin de la Giarrettiera, per l'anello
Occhi di Elysium
Dicono sia un posto per angioletti e si beva solo acqua. Non credeteci. Si beve forte. Dietro al banco Githa e Sinead le gemelle tossiche, che poi non si somigliano per nulla e non sono manco sorelle. Però sono gemelle e pure tossiche.
Lo trovi sotto alla palude del tu sai dove, la dove l'alveare puzza meno e s'approssima l'Amministrativo… o dovrei dire dove vicervesa.
Ci sono dei tavoli per chi vuol far bisboccia ma si sta a bancone oppure in piedi. Quelli che si radunano qui hanno spesso poca voglia di raccontare storie. Di certo non ci trovi guardie ma neppure figli di ragni grassi o prestigiatori della candela.
- di Flora Immacolata Virgin de la Giarrettiera, per l'anello
La bara Bianca
Nel quartiere basso, lungo la strada che conduce al quartiere della Serenissima, a uno sputo dal Mortuario. Lo puoi riconoscere per le mura cineree e i teschi appesi. Frequantato da dustman e prezzolati assassini. Si beve, si mangia e si pernotta. Ci sono scheletri incatenati e ossa di ogni misura e razza ma non si possono portare via. Qualcosa da mangiare si trova ma ci si viene soprattutto per bere, per avere riservatezza e per i contratti di morte.
"In tre non fanno un cervello. Son capaci solo di farti il conto, quello si che lo sanno fare e a men che tu non sia un rosso Indep pagherai fino all'ultimo verde"
Dietro ai due banconi ci sono Essien lo spettro, Miremba l'ettin e Helki il gigante. Non fanno domande e non ne voglion sentire. Si beve in piedi ma se si aspetta qualcuno è meglio salire al piano superiore dove ci sono posti a sedere e appartati angoli. Oltre all'ara su cui è disteso lo scheletro del fondatore della taverna e alla cella dove ancora pendono rinchiusi due amanti maledetti, a colorire l'arredamento ci sono Julia, una ratman vagabonda che profuma di crisantemo, e la bella Eirenne già pirata nella ciurma di Tristan Pestegatto. Nell'ultima stanza, la più tranquilla, al secondo tavolo riceve e lavora Qaida la verdecenere che prepara contratti di morte intanto che, moto perpetuo, un mimir le ronza attorno.
C'è un terrazzetto tra le cui simpatiche reste di scheletri intrecciate a volte gli amanti si giurano eterna fedeltà. "Ehm caro, mi aspettavo qualcosa di più.. tradizionale.."
Al terzo piano ci sono le camere, matrimoniali e doppie e la sala d'attesa chissà poi per cosa. Sulle terrazze si può trovare Ahntsa Hezrou, un rospo gigante che sembra saperla lunga: occhio alle gambe se lo avvicinate in gonna corta o peggio in mutandine.
- di Flora Immacolata Virgin de la Giarrettiera, per l'anello
Alla Spada e lo Scudo
Edificio verde lungo la strada nel quartiere basso che avvicina al quartiere della Serenissima, manifesti affissi alle pareti che ricordano l'età del Cucco, antichi spettacoli, satire annacquate.
Anche l'interno è verde. Si beve in piedi, un po' di tutto ma ottimo è il sidro di Tir Na Og. Celebre il maiale arrosto ma per mangiare ci si accomoda al primo piano.
Al bancone meglio parlare con Shalla, la bella figlia del tarveniere Hartshorn, non concede sconti ma è donzella brillante e di generose forme. Non insistete invece con il cuoco Callahan e soprattutto non fate battute sulla sua smorfia.
Salendo per le scale al piano primo trovate una scritta incisa su lamina d'ottone e potete scervellarvi sorseggiando vino rosso sul di cui significato prima di accomodarvi per mangiare alla grande tavola quadrata. Pare che su questo tavolo abbia avuto luogo la sfida a "birra e salsicce" tra il nano Guz Dentedivetro e il tiefling Shakiro Mujikato, interrotta come leggende vuole dopo tre giorni di aspra tanzone da una rissa sopravvenuta.
Al secondo piano l'ambiente è più intimo e ai tavoli e alle panche gli astanti parlano in modo sommesso. Di solito poca gente si ferma per molto, la sola che pare averci pigliato casa è Marylou, che dice di essere vedova ma nessuno ha conosciuto il marito, dice di essere muta ma se attacca bottone per zittirla devi metterle un panno in bocca, dice di essere lì solo per un acqua calda alle malve invece non schioda da quella panca nemmeno a calci.
Il terzo piano è riservato alla clientela abituale e fidata. Dall'ampia terrazza volgendo sguardo ad est si stagliano i tetti del quartiere della Signora, ad ovest il quartiere Basso.
- di Flora Immacolata Virgin de la Giarrettiera, per l'anello
La Grassa Candela
"Danzavo arrampicata per quella scala, oh quante ne ho combinate con quella candela gigante! Roba da essere impiccata alle spalle!"
(madama Mandolina - Xaositects inviata dell'anello )
Nel quartiere delle gilde il primo che incontri venendo dalla Sala delle Feste.
Una grossa candela sempre accesa e vasi d'erbe più o meno edibili dividono la sala profumata da 16 essenze diverse, da una parte i robusti tavoli per le compagnie di avventurieri e dall'altra smilzi tavolini per chi sopporta al massimo la propria ombra o quella d'un affare. Al banco Troy il ramato barista accoglie tutti con un sorriso paterno intanto che Alan, degno suo compare, scomette che indovina cosa chiederete da mangiare. Alan non è un veggente ma se venite alla Grassa Candela e non mangate il cervo vuol dire che siete babbi dentro fin nel profondo. Nessuno cucina il cervo meglio di Kieran.
"Una volta ho scommesso con il vecchio Kieran che sarei riuscita a mangiare un cervo intero. Beh, ora sapete chi era quella tiefling con la benda agli occhi, cosparsa di pece e piume e a culo scoperto che ha fatto il giro di Sigil di corsa!"
(madama Mandolina - Xaositects inviata dell'anello )
Di sopra le stanze si possono affittare e spesso sono prenotate da chi viene alla Sala delle Feste. Una simpatica fila di piante lungo il corridoio offre aria salubre e ottimo aroma che concilia il sonno e predispone l'animo alla serenità.
Il Vento Nero
Nel quartiere delle gilde, ambiente tranquillo. Qui spesso si riuniscono i bardi e allora si danza e si canta e si festeggia fino ad esaurimeto energie. I tavoli all'interno sono solo due e lunghi, disposti a T, in modo tale che rimanga nella sala spazio per la danza.
Il locale è gestito da Jabir lo sputazzone che quando attacca a cantare bisogna ripararsi e dalla dolce Marnina i cui soavi gorgheggi fanno sospirare pure gli ossi nei piatti. Ai tavoli Natan che non canta mai.
Le stanze al piano superiore sono spesso riservate alle compagnie; in una di queste il nobile Edison, provetto spadacciono, riceve giovanotti che intendono imparare l'arte delle armi gentili.
- di Flora Immacolata Virgin de la Giarrettiera, per l'anello
Il Vortice Melodioso
Nel quartiere delle gilde, vicino al mercato alimentare.
E' uno dei posti in cui si mangia meglio e se vai al teatro del Gratis o allo Zoo di Marcus non puoi non fermarti ad assaggiare la cucina di Gillian. Mandando assieme due forni che mai hanno trovato frescura la meravigoliosa cuoca parla poco e cucina bene e tanto. Con uno schiaffo affumica il bacon e non dico come prepara le salsicce! Il vino viene dalle terre elysee, la birra da Tradegate. Si può stare al bancone, se si va di fretta, ma ci sono anche tavolate per le compagnie.
- di Flora Immacolata Virgin de la Giarrettiera, per l'anello
La Nota Intera
"Si chiama così perché qui dentro un armonico non rischia di essere segato in due appena apre bocca!"
(madama Mandolina - Xaositects inviata dell'anello )
Nel quartiere amministrativo, se prendi la strada oltre la Banca Centrale e procedi per il Viale del Tramont'assente ci vai a sbattere il naso.
Nell'ampia sala i tavoli sono disposti paralleli in modo da poter accontentare il maggior numero di avventori, perché all'ora dei pasti è qui che vengono tutti coloro che si recano alla Banca Centrale e non hanno voglia né idea di prendere un portale a stomaco vuoto; nonché dritti e storti che vanno a pulire le fogne. Kazia ai tavoli suggerisce il persico ai datteri o la carpa al limone, a pranzo, e per cena la pizza o il cacio ripieno di tasso all'umido. Ma qui cucinano di tutto, in cucina Royce è una garanzia. Anche per i beveraggi la scelta è così ampia che potresti morire disidratato prima di aver scelto.
Al bancone, dove stanno appostati i falchi in attesa di babbi, Gram e sua figlia Ayla (come fai a non guardare in quel davanzale, dico io!) sono molto cortesi ma se volete farvi quattro risate rivolgetevi a Clive e chiedetegli di sua suocera.
Fuori dalla taverna c'è un'entrata per le fognature che rimane sempre aperta.
- di Flora Immacolata Virgin de la Giarrettiera, per l'anello
Lacrima del Barghest
Taverna dei mutaforma nel quartiere amministrativo. In un elegante palazzo dagli ampi porticati d'archi antichi, dai pavimenti in mosaico verde e bianco Chapman apre la taverna alla più disparata clientela senza chieder nulla se non decente creanza. Luogo di pellegrinaggio per chi viene da Torch. L'oste Ross mesce ogni tipo di liquore e tra i due tavoli della sala principale Moon ancheggia sbarazzina. Il locale non vanta cucina celebre, da provare solo la torta di ricotta di lupa.
Sulla destra si apre la sala che conduce al piano superiore; salendo l'ampia scalinata piramidale si accede alla sala degli arazzi e poi alle tre salette dalle tende rosse in cui è possibile avere riservatezza.
Fuori, in strada oltre alla statua del Pellegrino Ambiguo (o del Corteggiator Distratto, o di messer Giavellotto.. che ognun che passa chiama in modo differente) che pare apra a balzi spaziali, si può trovare sempre il fated Marin che ivi travaglia.
- di Flora Immacolata Virgin de la Giarrettiera, per l'anello
Bariaur Dorato
Taverna lussuosa al limitare del quartiere della Signora gestita da Mantodorato e dalle sue due belle mogli Ann e Jacinte. Si beve e si mangia per lo più cibi freschi. L'ampia sala ad elle si offre sia per comitive in grandi tavolate sia per più intime consumazioni in una doppia fila di tavolini. Molto spesso è presente una sacerdotessa di Era.
Ci sono due ingressi, uno per la sala lunga al quale si arriva per un vialetto di lampioni, e uno per la sala larga.
Voci dicono che ci sia un collegamento diretto per l'Abisso da una di queste porte.
- di Flora Immacolata Virgin de la Giarrettiera, per l'anello
Alle Dita Spezzate
Grigia locanda nel quartiere dell'alveare, uno dei posti peggiori dove farsi andare storta la serata. Raccoglitori erranti, abishai verdi e neri, tiefling ambigui ed elfi neri girano come ombre di candela sulle mura chiare. Non è posto per deboli di stomaco, i fratelli Forsythe e Jedidiah capiscono dalla prima occhiata se chi varca la loro soglia è un dritto da non infastidire oppure uno dei tanti babbi che girano per l'alveare convinti che lucciola non sia lanterna.
Il locale antico e umido non ha tavoli né sedie, solo due rialzi e delle lunghe panche alle pareti, come se tutto fosse per stare in piedi e per divenire la sala alla pronta occorrenza un ring improvvisato.
Al piano superiore si accede dalla scalinata centrale che promette ben altro della terrazza dove non è difficile trovare coltelli o teste rotte.
Clienti fissi sono due tiefling Jora e Tallarida sempre ubriaca. Sulla terrazza di sopra c'è Radinka.
- di Flora Immacolata Virgin de la Giarrettiera, per l'anello
Al Ratto Chiazzato
Simpatica taverna nel quartiere Basso gestita dal baldo Riley e la mora Kaie.
Ci sono tre tavoli di legno duro e panche e sedie a sufficienza. Ambiente tranquillo riscaldato dal grande camino sempre acceso.
Spesso è presente Ghall e mai una volta che non pianga.
- di Flora Immacolata Virgin de la Giarrettiera, per l'anello
Corte dell'Impiccato
Antico edificio azzurro e blu nel quartiere della Signora, nel suo cortile sorge il vecchio patibolo.
Per l'ampio arco sempre aperto si accede alla sala con alti tavoli rotondi per stare in piedi e alle pareti delle lunghe panche. Qui la gente si apressa a mucchi e va di fretta, richiamata dalle esecuzioni capitali. In fondo alla sala c'è un bel tavolo e lì appresso, con un piede sempre sulle scale Ariel la dolce con un rimbrotto propnto per tutti. Sua sorella Renata in cucina a preparare i suoi celebri biscotti.
Di sopra quattro tavoli moto spaziosi riempiono la terrazza da cui i più facoltosi possono assistere agli spettacoli delle impiccagioni facendo colazione.
- di Flora Immacolata Virgin de la Giarrettiera, per l'anello
La Lingua Felice di Imel
"Non lo so perché si chiama così: siamo qui per bere o per scrivere un trattato?"
Imel passeggia sulle scale della porta secondaria che danno al magazzino. Invero pare non sia affatto interessato né a chi entra né a chi esce; la bella Erianthe gestisce la taverna situata nel quartiere del mercato.
E' un ambiente piccolo ma accogliente, ci sono quattro tavoli in croce e più ritratti alle pareti che sedie. Una pelle d'orso bianco in terra e qualche trave messa in verticale per aiutare il tetto a non cadere. I cibi consigliati sono la porchetta ai semi di garofano nano e i biscottini al geranio giallo.
Clienti fissi Platon, un minatore sempre alticcio e la nobile vedova Amara. Non di rado qui si può incontrare Bae, un vagabondo planare: dicono che sia lì a controllare il portale d'uscita dell'Abisso.
- di Flora Immacolata Virgin de la Giarrettiera, per l'anello
Cuore di Ferro
Nel quartiere amministrativo vicino alla Sala dei Registri, è il locale più frequantato dalle testequadre e dagli avidi. Qui le note uno si riuniscono dopo il servizio, per mangiare e scaricare la tensione; qui gli avari vengono a concludere i loro affari in sicurezza.
L'intero stabile è rinforzato con delle sbarre metalliche e la sorveglianza è affidata all'occhio abile ed esperto del metro due Yachne a capo di una pattuglia che controlla ogni entrata. Infatti il Cuore di Ferro non è solo un posto sciuro dove mangiare maialino arrosto alle spezie o il delizioso pescesega alla leoncaprina, diamanti della casa e motivo di grande vanto per il baffuto Tiernan e suo figlio Marlon, ma è pure una piccola banca con valori a cambio e casse per il deposito diretta dal simpatico esattore Pascal.
Da Chirper
Nel quartiere delle gilde è uno dei palazzi più antichi del Bazaar, ad est del Leone Rosso.
Negli anni d'oro il moro Chirper non faceva in tempo a contare le grane che pareva gli piovessero addosso; il locale era sempre pieno ed ogni sera era una festa. Oggi il teatro è spesso vuoto, così pure la taverna e le stanze di sopra rimangono sfitte.
Dicono che la malasorte che ha colpito il palazzo delle illusioni, come veniva anche chiamato, sia dovuta alla tragica e misteriosa morte della baronessa Galina Vonka Rhini nella ultima stanza della locanda; stanza da allora mai più toccata.
Il locale della taverna è gestito ancora da Chirper in persona, ma oggi non ride più, mentre della locanda si occupa la bella Bathsheba.
la locanda dispone anche di locali per la musica e per gli attori.
Il teatro, ampio e con ottima acustica, è lasciato alle compagnie che lo affittano.
- di Vanesia Miao, per l'anello
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