Le celebrazioni nella Sala Dorata sono continue, ogni razza può parlare senza problemi a chiunque, e la tristezza è bandita da questo luogo.
Gli abitanti di Monte Olimpo sostengono che Afrodite stessa abbia costruito le meravigliose torri, le guglie svettanti e le eleganti stanze della Sala Dorata, e che le acque di Canathas, la fonte della giovinezza, furono usate per lavarne le pareti. Si batte che alcuni diavoli siano morti solo guardandola, tanto grande è la sua bellezza, e che si siano verificate guarigioni miracolose tra alcuni visitatori.
Gli elfi hanno un nome nella loro lingua per la Sala: la chiamano Perlamia, e organizzano visite molto simili a pellegrinaggi. Secondo gli elfi fu invece Hanali Celanil a costruire la Sala, e le loro canzoni parlano di Perlamia come fosse una persona, una creatura il cui unico scopo è diffondere gioia. Dicono che il canto di Perlamia può essere sentito quando la Sala è vuota o silenziosa, ed è un canto di speranza che spinge chi è triste a lottare per riprendere ciò che ha perso, o imparare la gioia del lasciarsi andare.
Secondo altri, invece, il palazzo dei Sensisti non è davvero vivo, ma è abitato dagli spiriti di chi è stato catturato dal suo splendore.
Descrizione
E’ impossibile descrivere la Sala Dorata sperando di renderle giustizia. Situata in una valle a metà strada tra i reami di Arvandor e Olimpo, sembra tuttavia troneggiare sulla natura circostante come fosse in cima a una collina. Il palazzo dei Sensisti possiede una gloria e una bellezza tali da fermare il passo dei viaggiatori che la scorgono, e infonde in ogni cuore una luce e una sensazione differenti, come fosse stata creata magicamente in grado di colpire diversamente l’occhio di ogni individuo. I bariaur la paragonano a una splendida giumenta selvatica, mentre ai nani ricorda del metallo costantemente forgiato, fuso e ripurificato. I poeti degli elfi dicono che la Sala vive, respira e rinasce ogni giorno, e molti si sono sforzati per secoli di trovare parole adatte a descriverne la bellezza, la radianza e la gioia che riesce a infondere anche negli animi più infelici.
In termini puramente architettonici, la Sala Dorata è un palazzo composto da cupole aggraziate e diciotto torri, grandi e piccole, tutte unite tra loro da guglie e pontili che sembrano quasi guidare l’occhio da un punto all’altro. Le entrate non sono evidenti, almeno all’inizio: il visitatore deve seguire una sorta di percorso prima di scoprirle, nascoste dietro muri, angoli o siepi. I suoi enormi giardini sono sempre in fiore, e il profumo è così intenso da dare il capogiro a qualunque spaccaossa dopo pochi giorni. I Sensisti sembrano immuni a quest’effetto, tuttavia.
La vista dall’interno è magnifica quasi quanto quella dall’esterno – ogni stanza è coperta da specchi, arazzi e lamine dorate. La Sala è aperta a tutti i visitatori disposti ad accettare le regole poste dai Sensisti – che, di fatto, tutto sono meno che regole, ma sono il semplice motto che caratterizza la Sala: nessuna costrizione, solo persuasione.
Caratteristiche della Sala Dorata
- Le feste non hanno mai fine, nella Sala Dorata. Sonno e veglia si alternano nelle varie ali della Sala, giorno e notte, a seconda di ciò a cui sono preposte. Balli mascherati, cacce, pranzi all’aperto, feste in giardino, concerti e bevute di nottate intere sono tutte parte del programma giornaliero della Sala. Stranamente, la sporcizia e gli scarti di queste feste sembrano sparire sempre prima di infestarne le stanze e i giardini.
- Nonostante sembri tirar fuori il lato più istintivo di quasi ogni visitatore, la Sala Dorata è uno dei pochi luoghi in cui le Baccanti sembrano calmarsi, civilizzarsi al punto di farsi persino dei bagni. Finché si trovano nella Sala, non distruggono nulla né convertono altri innocenti a baccanti.
- La Sala Dorata è stata a volte bersaglio di attacchi da parte di creature dei piani inferiori a causa della sua bellezza, intollerabile agli occhi di baatezu e tanar’ri. I demoni inferiori periscono alla sola vista della Sala, mentre quelli più potenti provano una furia incontenibile. Per questo motivo, sono piuttosto comuni incursioni dai Piani Inferiori.
- I Sensisti hanno qualche problema ad abbandonare la Sala Dorata: li intrappola come mosche in una ragnatela, perché, dal loro punto di vista, quale sciocco potrebbe voler abbandonare un simile paradiso? Alcuni membri della fazione hanno vissuto tutta la loro vita all’interno di queste stanze dorate, e si batte che molti siano sepolti nei terreni circostanti.
Luoghi d’interesse
- Quando non sono impegnati a bere o danzare, molti Sensisti passano il loro tempo alla ricerca di Canathas, la fonte della bellezza che gli elfi chiamano Oroeterno (Evergold). Oroeterno è la Fonte della Giovinezza, l’elisir che ferma ogni corruzione del tempo. Basta un solo sorso, ed ecco che il peso di interi anni sparisce, e chi vi ha bevuto torna ad essere un uomo nel fiore degli anni, con il fascino e il carisma di un factol. Molti Sensisti non fanno che parlare di questa fonte. Ma un babbo sveglio se ne sarà accorto: se fosse così facile, chiunque sarebbe già bello e affascinante come un deva, e basta guardarsi in giro mezzo minuto a Sigil per accorgersi che non è così. Il problema con Canathas è che i suoi effetti sono solo temporanei, e solo le potenze sembrano essere in grado di trovarla – non che questo impedisca ad alcuni Sensisti di cercarla nel palazzo di cristallo di Hanali Celanil ad Arvandor, o nel quartiere dedicato a Sune a Brightwater, o in qualunque altro posto nel piano.
A prescindere da dove si trovi, si batte che la fonte sia circondata da splendidi cristalli lucenti e risplenda di un riflesso dorato che rende impossibile confonderla con acqua normale. Qualunque rosso capace di portarne anche un solo sorso alla Sala Dorata è destinato a diventare ricco.
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