Introduzione
Prukal è un'oscura entità venerata dalla razza kopru, che le ha conferito l'appellativo di "Globo Oscuro". I miti kopru ritengono che Prukal sia, insieme all'Orrore Ancestrale Shothotugg, uno dei genitori del Principe dei Demoni Demogorgon. Più che una reale divinità, Prukal è ritenuto un'incarnazione dell'oscurità priva di luce, una delle due qualità essenziali degli abissi oceanici; l'altro attributo fondamentale delle profondità è invece personificato da Shothotugg, che nella cultura dei kopru è associato all'acqua.
Miti associati a Prukal
Secondo le leggende kopru, Prukal si manifesta al tramonto in alto nel cielo, avvolgendo interi mondi nell'oscurità della notte. Le stelle sono fori praticati attraverso Prukal quando esso venne ferito dalla luce che si stende al di là. Ciò avvenne nel giorno in cui la terra emerse dal mare che allora copriva molti mondi; questo evento confinò il potere dei kopru ad una sola porzione di quei mondi. La sostanza che un tempo riempiva i buchi cadde sui pianeti sottostanti nella forma di polvere scura che trasformò il kopura. Da allora, il kopura immondo fornì ai kopru potenti perle nere, fatte della stessa sostanza di Prukal, capaci di incredibile magia oscura. Per queste ragioni, i kopru amano l'oscurità delle profondità oceaniche ed odiano ogni forma di luce celeste: non vengono visti quasi mai sulla superficie durante il giorno e preferiscono le notti prive di luna e di stelle per emergere per qualsiasi ragione. I kopru considerano la luce stellare come un elemento maledetto e marchiano sé stessi con speciali tatuaggi a forma di stella per neutralizzare la sua influenza.
Sacrifici a Prukal
Durante l'età dell'impero kopru, i sacrifici in nome di Prukal avevano luogo in occasioni speciali come ad esempio celebrazioni, la conclusione di un assalto per l'approvvigionamento di schiavi coronato dal successo, la fine di una guerra rituale fra due città-stato o l'annuale deposizione delle uova da parte di una matriarca. I sacrifici erano tenuti in cima a grandi piramidi di basalto, le cui sommità erano invariabilmente sovrastate da attrezzature usate per schiacciare le vittime. L'apparecchiatura somigliava ad un largo cilindro d'ambra con uno stantuffo discendente di pietra che gravava con il proprio peso sulle creature intrappolate all'interno. Dopo la morte delle vittime, il peso veniva rialzato e gli sciamani predivano il futuro attraverso la posizione delle macchie di sangue sulla superficie della pietra, su cui era inciso un calendario.
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