Introduzione
Nei primi anni dell'Era prima delle Ere, i demoni obyrith cercavano di esplorare il loro piano nativo con la forza bruta, scavando profondi tunnel sulla superficie della Pianura dei Portali Infiniti nella speranza di raggiungere il cuore stesso dell'Abisso. Il baratro senza fondo generato dai loro esperimenti rivelò innumerevoli portali verso le viscere del piano e gli obyrith eressero grandi ponti e fortezze di pietra sulle pareti verticali di questo immenso baratro. A differenza delle fosse di Pazunia, i portali di questo cosiddetto Grande Abisso consentono a tutti di viaggiare in entrambe le direzioni, il che fa del baratro una destinazione preferenziale per gli esploratori e una ghiotta opportunità per gli ambiziosi Signori dei Demoni in cerca di uno strato da reclamare. Se qualcuno ha raggiunto il "fondo" del Grande Abisso, non è mai tornato a raccontare cosa si trova laggiù. A causa delle sue dimensioni apparentemente infinite, la Confraternita dell'Ordine classifica il Grande Abisso come uno strato a sé stante, il quarto.
Storia e governo dello strato
I primi abitanti demoniaci dell'Abisso vivevano per lo più nei pressi della Pianura dei Portali Infiniti, esplorando furtivamente le fosse dei portali che conducevano agli strati inferiori del piano. Alcuni, tuttavia, prediligevano un approccio più diretto e congegnarono un elaborato processo magico mirato a farsi strada direttamente fino al cuore dell'Abisso. Il cataclisma che ne risultò scosse l'intero strato e reclamò le vite di una dozzina di signori degli obyrith, ma quando il fumo si levò, rivelò uno smisurato crepaccio che sembrava scendere all'infinito. L'esplorazione di questo vasto baratro rivelò una miriade di portali sulle superfici delle sue pareti, ognuno collegato a uno strato Abissale diverso.
Anche se gli obyrith sembravano essere giunti a un accordo sull'uso del Grande Abisso, i tanar'ri non hanno dimostrato alcuna collaborazione al riguardo e l'esplorazione del baratro rimane uno dei modi più pericolosi di aggirarsi per il piano. Alcuni Signori dei Demoni, soprattutto Aldinach la Signora del Cambiamento (la cui fortezza di ferro si protende dai margini del crepaccio, su Pazunia) reclamano il dominio di alcuni tratti del Grande Abisso, ma la profondità infinita dello strato rende ogni tentativo di esercitare questo controllo assai difficile. I Signori dei Demoni rivali preferiscono invece incaricare alcuni loro servitori di proteggere alcuni portali specifici, piuttosto che preoccuparsi di aree troppo vaste, e fintanto che queste creature restano all'interno delle aree a loro assegnate, non si creano troppi problemi a vicenda (in caso di creature diverse dai tanar'ri, ovviamente, il discorso cambia). Tuttavia, alcuni demoni semplicemente non possono fare a meno di attaccare i loro rivali e lo strato diventa quindi un immenso campo di battaglia in cui i detriti e i cadaveri dei demoni uccisi in caduta libera costituiscono un serio pericolo ricorrente.
Il Guardiano dei Portali
Un abitante del luogo che compare di rado incute paura a tutti coloro che conoscono la sua leggenda. Questa creatura, un klurichir noto come "il Guardiano dei Portali", vola da un ponte all'altro sfidando coloro che vorrebbero attraversare i ponti liberamente. Parlando con una bocca zannuta e gracchiante che si apre sul suo corpulento stomaco, il demone alato afferma di aver ricevuto l'ordine di proteggere il Grande Abisso nei tempi antichi da un defunto Signore degli Obyrith di nome Asima, un'entità senza volto che si crede abbia giocato un ruolo importante nella creazione dello strato. Il Guardiano tenta di distruggere perfino i difensori demoniaci regolarmente insediati presso i portali, non facendo alcuna distinzione tra un gruppo di intrusi mortali appena arrivati e gli abitanti primordiali. Una visita del Guardiano dei Portali solitamente è foriera di distruzione. Tuttavia, dal momento che i portali del Grande Abisso sono così conosciuti, lo strato rimane uno dei tratti più frequentati dell'Abisso, nonché una destinazione comune per coloro che sperano di poter sondare le profondità degli Infiniti Strati.
Caratteristiche dello strato
Gli obyrith prediligevano questi portali a quelli della superficie di Pazunia, e i ponti pericolanti e le torri in rovina che si sporgono lungo tutto il crepaccio e abbracciano le sue pareti sono tutto ciò che rimane della loro antica colonizzazione. Dal momento che il baratro sembra infinito, molti studiosi planari considerano il Grande Abisso uno strato abissale a sé stante. Molti dei suoi portali conducono ad arcate naturali o a gallerie sotterranee disseminate in tutto il resto dell'Abisso, e dal momento che i suoi sentieri sono stati percorsi per interi millenni, molti portali sono stati pesantemente fortificati sul lato opposto e spesso sono sorvegliati da pericolosi demoni o da bestie di guardia vincolate a fare la guardia.
Tutti i portali sono portali a due sensi, a cui è possibile accedere facilmente da entrambi i lati. Molti hanno l'aspetto di pozze tondeggianti di melma malsana che colano lungo le pareti del crepaccio, ma alcuni degli antichi obyrith avevano costruito delle porte elaborate o dei meccanismi a saracinesca ideati per ostacolare l'uso di un portali. Oggi ne rimangono ben pochi ancora funzionanti, ma i resti in rovina di queste costruzioni ingombrano le piattaforme e le torri di tutto lo strato.
I ponti generalmente collegano due portali o due fortezze situate all'incirca alla stessa altezza, ma non esiste alcun collegamento tra i ponti e le fortezze collocate ad altezze diverse sulla stessa parete del baratro. Quindi sono le creature volanti a dominare sul luogo, ben consapevoli che la loro mobilità superiore fornisce loro un immenso vantaggio sui loro rivali terricoli.
È possibile trovare delle mappe del Grande Abisso e delle liste dei suoi innumerevoli portali in tutta la Grande Ruota, ma soprattutto nei mercati di Azzagrat e all'Avamposto Infranto su Pazunia. Queste ultime sono generalmente più affidabili delle prime, ma nessuna è mai completamente accurata.
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