Generalità
Nome: Refur Falinn
Razza: Umano
Sesso: Maschio
Età: 34
Allineamento: Caotico Neutrale tendente al Caotico Buono
Classe: Barbaro
Fazione: Predestinati
Descrizione
Descrizione Fisica: Alto quasi due metri, il fisico è scolpito dai numerosi combattimenti e dal lavoro nei boschi come taglialegna. La pelle abbronzata e scurita dalla vita all'aria aperta precedente il suo arrivo a Sigil, il viso segnato da lineamenti marcati e da alcune cicatrici. Gli occhi grigi spiccano nella cornice rossiccia della folta barba e dei capelli tenuti legati in due spesse trecce.
Descrizione comportamentale: Schietto, sbrigativo e sicuro di sè, come tutti gli Ysgardiani. Nonostante la sua appartenenza ai Senza Cuore, Refur non prova particolare piacere nell'estorcere con ogni mezzo tutto ciò che può da chi lo circonda. Onorevole alla maniera di Ysgard, dà molto valore all'abilità in combattimento e alla prontezza di spirito degli individui con cui si trova a viaggiare. Le lamentele e i piagnistei lo irritano, così come l'esitare di fronte alle sfide, e ignora o deride senza pensarci due volte chiunque si dimostri privo di spina dorsale e capacità decisionale.
Storia
"Falinn, con la doppia n, è corretto?"
"Sì. Refur Falinn."
"Nel modulo che avete compilato prima delle prove attitudinali dite di essere nato su Ysgard, a Steadfast. Prima dell'ultima prova vorrei che mi parlaste un po' di voi."
"E' l'inizio di un appuntamento galante? Sono qui per entrare nei Predestinati, non per fraternizzare con le funzionarie raccontando gli affari miei."
"Una semplice formalità. Vi consiglio di collaborare, anche il modo in cui risponderete determinerà l'esito finale."
"Hrmf. Sì, sono nato a Steadfast. Mio padre era un battitore, mia madre lavorava i campi attorno al borgo. Da quando ho memoria, ho accompagnato mio padre a caccia e a far legna nelle montagne del posto. Mi ha insegnato a tirare con l'arco, maneggiare l'ascia e a riconoscere le tracce della selvaggina. Le tracce dei giganti non ha avuto bisogno di insegnarmi a trovarle, se te lo stai chiedendo, solo uno stordito di città non saprebbe notare una fila di pini abbattuti sul sentiero."
"Vostro padre era un Predestinato, leggo qui…è mancato già da quasi due decadi."
"E dunque?"
"Ditemelo voi."
"E' stato lui a parlarmi di voi. A Steadfast quasi chiunque non sia un caprone è un Avido. Mi ha insegnato a badare a me stesso e a non fare affidamento su nessun altro. Ullr il Cacciatore guidava i suoi passi, le sue lame e le sue frecce, come ora guida le mie."
"Com'è morto?"
"Durante uno scontro sui monti. Lui e due bariaur di Steadfast contro tre giganti del gelo. L'ho trovato in fin di vita fra i cadaveri. Avevo una pozione di guarigione con me, ma l'ha rifiutata. Non se l'era guadagnata, ed era felice di morire dopo una battaglia. Ho detto a mia madre e a quelli di Steadfast che ha combattuto con onore, e abbiamo festeggiato lui e i due bariaur come meritano quelli che muoiono con le armi in pugno."
"E dopo?"
"Cosa vorrebbe dire 'e dopo'? Steadfast restava sempre un borgo, un maledetto buco fangoso circondato da sassi e giganti. Dopo qualche anno me ne sono andato fino a Himinborg, ho vissuto là per qualche tempo, venduto abbastanza pelli da potermi permettere la chiave per il portale per Glorium, e da là sono arrivato a Sigil."
"Non vi manca la vostra casa? Non avete voglia di tornare là per restare?"
"Dritta, io sono la mia casa. Se voglio tornare a Glorium per cacciare conosco la strada, e se vorrò tornare a Steadfast lo farò. Non ci sono sentimentalismi da elfo che mi tengono lontano da Ysgard, se è quello che temete."
"No, assolutamente, è solo…"
"…"
"Non importa. Vi faremo avere notizie al più presto circa la prova finale a cui verrete sottoposto."
"No, non esiste nessun 'al più presto'. Ho fatto i vostri ridicoli test e ho risposto alle tue domande da terapia di gruppo dei Depressi. E se sei qui a perdere tempo e a farne perdere a me con queste idiozie, significa che qui alla Sala dei Registri conti quanto una spina bucata. Questo, oppure mi stai facendo perdere tempo di proposito, e in tal caso…" *si alza* "…dove e a chi devo chiedere."
"P-primo piano, seconda porta a sinistra. Un Factotum sta aspettando."
"Gli farò ingoiare la clessidra, se stava davvero controllando quanto ci mettevo a capirlo. Vado." *apre la porta dell'ufficio*
"A presto…"
"A domani."