Scheda: Baldur
- Titolo: no
- Epiteti: Figlio Luminoso
- Livello di Potenza: ?
- Simbolo: Un calice incrostato di gemme
- Genere: Maschio
- Allineamento: Neutrale Buono
- Area di influenza: no
- Adoratori: no
- Allineamento dei chierici: LB, NB, CB, N
- Domini: Bene, Charme, Oracolo, Piacere, Seduzione, Ysgard
- Mantelli: {$mantelli}
- Pantheon: Norreno
- Divinità alleate: no
- Divinità nemiche: no
- Arma preferita: no
Baldur è il potere più bello e carismatico che gli Aesir abbiano mai visto – e continuano a dirlo anche dopo aver visto Afrodite, Sune e tutte le altre dee della bellezza. Che siano realmente convinti di ciò o che sia solo un modo per far fronte comune è tutto un altro paio di maniche.
Baldur è il figlio di Frigga e Odino, e i due dei vanno entrambi pazzi per il proprio fascinoso bambino. I suoi sogni sono profetici, per lo meno in un certo grado, e gli Aesir prestano parecchia attenzione a ciò che egli dice loro. In realtà, Baldur è amato da tutti coloro che incontra, ad eccezione dei poteri delle malattie e dell’odio. Persino gli déi che normalmente non sono amici del genere umano hanno una buona parola per questo dio.
Tuttavia, c’è un potere ancora più vicino a casa che invidia e disprezza Baldur – Loki, che spera un giorno di riuscire ad uccidere l’attraente dio. Poiché Baldur è invulnerabile a tutto tranne che al vischio, Loki ha in mente di realizzare una lancia fatta con questo materiale.
La sala di Baldur ad Asgard è chiamata Breidablik, che significa “Vasto Splendore”, ed egli vive li con sua moglie, Nanna. Uno dei più luminosi gioielli del reame, Breidablik è un luogo di calore, luce soffusa e scintillante compagnia di persone affascinanti. Qualsiasi sgherro che non conti la bellezza tra le proprie caratteristiche non può nemmeno entrare nel reame: solo ai belli è permesso l’accesso. Tristemente, è solo l’aspetto esteriore a contare, quello interiore non importa.
Baldur non ha tramiti. Ciò è perché non ha particolari mire (non che siano conosciute, per lo meno), e si accontenta di bearsi nella venerazione dei suoi seguaci, dei suoi supplicanti e dei suoi compagni déi.
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