All'apparenza, un aboleth assomiglia ad un pesce. Ci vogliono però solo pochi attimi di osservazione per realizzare che l'aboleth è qualcosa di completamente diverso: né pesce, né seppia, né predatore invertebrato degli abissi marini, esso combina elementi di tutti e tre.
Anatomia esterna
Gli strumenti a nostra disposizione non riuscivano a incidere i tessuti anomali dell'esemplare e non fu possibile usare la delicatezza o l'accuratezza che ci proponevamo, ma il poco che si riuscì a ottenere ci lasciò stupiti e in preda a una sorta di timore. La biologia come la conoscevamo andava riscritta da cima fondo, perché l'essere esaminato da Lake non era il prodotto di un processo di crescita cellulare noto alla scienza. Le tracce di mineralizzazione erano minime, e benché risalissero ad almeno quaranta milioni d'anni fa, gli organi interni erano intatti. La caratteristica durezza, indistruttibilità e indeteriorabilità sembrava un attributo fondamentale della creatura e della sua organizzazione, e la collocava sullo sfondo di un remotissimo ciclo di evoluzione degli invertebrati che superava le nostre capacità d'immaginazione. […]
L'eccezionale resistenza dei loro organismi e la semplicità dei relativi bisogni li rendeva particolarmente adatti a mantenere un elevato tenore d'esistenza senza far ricorso a manufatti troppo sofisticati e addirittura a fare a meno di vestiti se non in rari casi, come protezione contro gli elementi. […]
La robustezza di quegli esseri era incredibile: persino la tremenda pressione del fondo dell'oceano non li impensieriva. Quasi nessuno moriva, se non di morte violenta, e i luoghi di sepoltura erano pochi. […]
Sopportavano magnificamente qualsiasi temperatura ed erano in grado di vivere nell'acqua fino al punto di congelamento senza protezioni di sorta.1
L'aboleth medio misura 6 metri di lunghezza e pesa 3.250 chilogrammi, sebbene diversi esemplari crescano a dimensioni molto maggiori. Il più grande degli aboleth ncontrati da avventurieri affidabili misurava oltre 12 metri, anche se è certo che esemplari ancora più grossi si nascondano nei recessi più profondi del loro reame invisibile. La loro forma affusolata scivolava facilmente nei mari primordiali dell'antico passato e si muove con altrettanta facilità nei contemporanei mari sotterranei che riempiono gli strati inferiori dei mondi materiali.
Tentacoli
Probabilmente la caratteristica più peculiare dell'aboleth sono i suoi quattro tentacoli. Utilizzati principalmente per catturare, sottomettere e trasformare prede e schiavi, servono alla creatura da mezzo di locomozione quando si trova fuori dall'acqua. I potenti tentacoli afferrano le superfici vicine e letteralmente trascinano la massa dimenante dell'aboleth. Ogni tentacolo è poco più di una potente spira di muscoli avvolta in un fodero di membrana mucosa. Per l'intera lunghezza di ciascun tentacolo corre un singolo condotto vischioso primario (numero 1 nel diagramma) oltre ad innumerevoli capillari che trasportano la bava specializzata generata nel suo milatasto alla superficie del tentacolo. Il mostro utilizza questa bava tossica per trasformare le vittime catturate in creature maggiormente idonee a servirla nella sua tana subacquea.
Un aboleth nuota utilizzando potenti colpi di coda mentre tende i tentacoli lungo i fianchi del corpo. La creatura possiede numerose pinne per stabilizzare e guidare il movimento. Un aboleth che nuota assomiglia più ad un serpente che ad un pesce, tanto è sinuoso e fluido il movimento della coda e del corpo.
Bocca
La bocca della creatura è un organo unico. Quando è chiusa, si vede ben poco oltre una pallida ruga bianca, non più grossa di qualche centimetro. Quando la creatura si nutre, si apre con velocità sorprendente. Completamente aperta, la bocca sembra un triangolo equilatero di circa 60 centimetri di lato. Ad ogni angolo, un lungo e sottile peduncolo con uno spuntone d'osso (2) si protende verso l'esterno. Le pareti interne della bocca di un aboleth sono rinforzate da migliaia di minuscoli denti serrati. I tre peduncoli d'osso vengono usati per raccogliere il cibo e spingerlo in bocca, dove esso viene frantumato e lacerato in bocconi facilmente ingoiabili. Nonostante il suo numero incredibile di denti, un aboleth non ha un attacco naturale con il morso; le sue mandibole e i suoi denti sono troppo piccoli e deboli per essere utilizzati in combattimento.
Orifizi e muco
Lungo i fianchi della creatura corrono serie gemelle di grandi orifizi (3) ognuno dei quali può aprirsi fino a 60 centimetri. La maggior parte degli aboleth ha due orifizi su ciascun fianco, ma un esemplare particolarmente ben dotato può averne fino a sette per ciascun fianco. Su di una creatura più naturale potrebbero essere chaimati narici. Un aboleth usa questi fori per respirare, fiutare, parlare ed espellere muco nell'area circostante. A terra, questo muco fornisce un letto fangosos di melma che permette alla creatura di strisciare più facilmente. In acqua, il muco trasforma il liquido intorno alla creatura in una nube di bava brodosa. In entrambi gli ambienti, un aboleth respira il muco per sopravvivere; un aboleth che in qualche modo perde la capacità di generare la bava soffoca in fretta, anche sott'acqua.
Organi sensoriali
I sensi di un aboleth sono più o meno simili a quelli di un umano, con l'eccezione della vista. I tre occhi dell'aboleth vedono tanto bene quanto quelli di un umano alla luce, ma nel buio totale forniscono alla creatura scurovisione fino a 18 metri. Tutti e tre gli occhi sembrano dei grossi ovali rossi; non si discerne iride né pupilla. Un aboleth percepisce gli odori tramite i suoi orifizi ventrali, come menzionato sopra, e i suoni avvertendo le vibrazioni dell'aria o dell'acqua sulla pelle; in effetti, la pelle della creatura funziona da enorme timpano. Gli aboleth sono privi di lingua, ma le pareti della bocca hanno — cinononostante — un senso del gusto molto sviluppato. Le parti più sensibili del corpo di un aboleth sono i tentacoli e la punta della coda (dove sono situati gli organi riproduttivi).
Pelle
La pelle di un aboleth è in realtà uno spesso strato di più membrane troppo solide per essere chiamate muco e troppo molli per essere chiamate pelle. Lo strato di membrana agisce da gomma molle quando viene manipolato ed è capace di allungarsi molto prima di tornare alla sua forma originale quando viene rilasciato. Il materiale è molto più resistente della pelle e molto difficile da tagliare e perforare, fornendo un'eccellente armatura naturale quando appoggiato allo scheletro della creatura. Ad uno sguardo casuale, la "pelle" membranosa sembra essere di un verde scuro e ripugnante ma, ad un'ispezione più ravvicinata, sopra e sotto la sua superficie si può veder danzare un arcobaleno di colori sbiaditi. Questi lampi di luce prismatica non sono semplici illusioni; sono le energie latenti che la creatura utilizza per manifestare i suoi stupefacenti poteri psionici.
Quando lo strato di membrane si secca, diventa duro, cuoioso e completamente a prova d'acqua. Ciò sigilla l'umidità essenziale all'interno dell'aboleth ma il processo è tremendamente doloroso e debilitante per la creatura. Le membrane di un aboleth si seccano molto rapidamente una volta che la creatura esce dall'acqua; in questo caso, subisce due danni alla Destrezza per ogni ora (fino a un minimo di Destrezza 1). Il danno può essere curato dalla magia o dall'immersione in acqua (che cura tutti i danni e reidrata le membrane al ritmo di 2 punti di Destrezza al minuto).
Il lungo dormire
Un aboleth la cui membrana si secca, non muore. Entra semplicemente in uno stato di animazione sospesa simile al sonno ma in cui la creatura resta consapevole dell'ambiente circostante. Può udire e vedere, ma non può percepire odori e avvertire sensazioni tattili. L'armatura naturale della creatura ottiene un bonus di +6 (che bilancia la perdita di Destrezza), e ottiene riduzione del danno 5/adamantio. Mantiene le capacità di pensare e osservare, ma non può intraprendere azioni, neppure mentali. All'interno, l'aboleth rimane umido e attivo; se, mentre si trova in questo stato, viene tagliato o perforato, perde umidità e sanguina rapidamente fino alla morte. Lasciato indisturbato, può restare in questa condizione per sempre. L'evento è noto tra gli aboleth come "il lungo dormire" ed è considerato un fato peggiore della morte.
Anatomia interna
A differenza di quanto accade in altre aberrazioni, gli organi interni di un aboleth sono abbastanza simili a quelli di creature più naturali, in particolare i pesci. Nonostante queste similarità, certi aspetti delle interiora dell'aboleth sfidano la logica e qualsiasi spiegazione.
Sistema scheletrico
Il sistema scheletrico degli aboleth è forse il più semplice dei suoi organi interni. Un terzo dello scheletro della creatura consiste nel suo massiccio teschio, una forma enorme che si estende dalla fronte, dove le sue tre mascelle (che gli permettono di avere una bocca triangolare) si uniscono, a metà della schiena. Dal dorso del teschio di estende la spina dorsale, una lunga serie di ossa interconnesse con incredibile flessibilità: se lo desidera, un aboleth può raggomitolarsi come un serpente. Da entrambi i lati discendono numerose costole, ognuna articolata indipendentemente e connessa sul lato inferiore della bestia ad un grande osso piatto che protegge lo stomaco e altri organi interni da attacchi e danni. Le costole svaniscono all'inizio della coda. Quest'ultima è sostenuta da una lunga estensione della spina dorsale. Le pinne della creatura non contengono ossa e sono sostenute da una spessa serie di spine cartilaginose.
Sistema digerente
Il sistema digerente di un aboleth è altrettanto semplice, consistente in una bocca, un esofago, uno stomaco particolarmente grande e gli intestini. I denti della creatura sono piccoli ma numerosi, e si estendono per tutto l'esofago (4) fino allo stomaco (5). Un aboleth ha bisogno di diversi minuti per ingoiare il cibo, e questi bocconi vengono triturati e tagliati dai minuscoli denti per tutta la strada che percorrono. Quello che raggiunge lo stomaco è un impasto liquido.
Lo stomaco riduce ulteriormente il cibo e ne filtra una porzione tramite un lungo organo piatto sito tra lo stomaco e la parte inferiore della gabbia toracica. Quest'organo fa parte del sistema respiratorio ed è noto come milatasto (6). Il vero processo di estrazione degli elementi nutritivi del cibo avviene negli intestini dell'aboleth (7). La creatura può digerire carne, ossa e materia vegetale con uguale facilità; gli altri materiali non vengono ingoiati in primo luogo oppure sono passati nel tratto intestinale con grande sofferenza.
Vedi anche: Alimentazione aboleth
Sistema respiratorio
Sebbene molti babbi credano che gli aboleth respirino acqua, così non è. Non possiedono né polmoni né branchie ma devono comunque processare qualcosa per fornire energia a sangue e corpo. Qualsiasi cosa respirino gli aboleth, si trova solo nella limpida e viscosa mucosa che producono in continuazione.
Milatasto
Il muco è generato dal milatasto della creatura, l'organo più simile ad un polmone di cui dispongano gli aboleth. Il milatasto fa entrare acqua tramite i numerosi orifizi ventrali sul corpo della creatura, la mescola con i materiale filtrato dallo stomaco ed espelle il miscuglio risultante dal corpo; a questo punto, esso interagisce con l'acqua circostante per creare una spessa nube di muco che la creatura può respirare.
Nilatasto
Un organo simile al milatasto si trova sopra lo stomaco della creatura, tra i suoi due cuori. Questo organo, il nilatasto (8), converte il muco liquido in un gas maleodorante. Regolando l'ammontare di muco e gas in questo organo simile a una vescica, un aboleth può rapidamente guadagnare o perdere galleggiabilità, e quindi operare più facilmente cambiamenti verticali di direzione mentre nuota. I gas generati qui vengono di solito utilizzati per facilitare la respirazione quando il mostro è fuori dall'acqua.
Sistema circolatorio
L'aspetto più interessante del sistema circolatorio di un aboleth è che possiede due cuori. Il cuore primario (9) si trova proprio sopra gli intestini, nella parte inferiore della creatura. Questo organo pompa sangue per il corpo e mantiene la pressione sanguigna, proprio come un normale cuore. Questo cuore è connesso ad un cuore secondario (10) tramite una grande arteria e una grande vena; l'arteria attraversa il nilatasto della creatura, dove incontra il sistema respiratorio. Il secondo cuore fornisce sangue all'immenso cervello dell'aboleth e sembra dare energia al sangue con un misterioso prodotto chimico o enzima di cui ha bisogno solo il cervello. Il sangue degli aboleth ha due colori: il sangue che alimenta il corpo è rosso acceso mentre il sangue che fluisce dal cuore secondario verso il cervello è di colore porpora scuro, quasi nero.
Sistema riproduttivo
Gli aboleth hanno organi riproduttivi sia maschili che femminili. Per un aboleth, la riproduzione è un processo strettamente personale che dovrebbe avvenire in isolamento. Un aboleth è preda dall'istinto di deporre uova circa una volta ogni cinque anni, momento in cui si ritira in solitudine. Depone 1d3 uova alla volta, le avvolge rapidamente nel muco e fertilizza l'acqua circostante con un getto di fluido emesso dall'incavo della sua coda. Il fluido si attacca al muco, penetrandolo e rendendo fertili le uova; al contempo, esso fa diventare l'intera massa coesa e solida. Di solito l'aboleth cementa le uova a una parete o pavimento di pietra ma, se non ne dispone, permette alle uova di galleggiare libere nell'acqua. Da un singolo uovo possono nascere fino a tre nuovi esemplari. L'incubazione dell'embrione dura cinque anni.
Vedi anche: Ciclo vitale aboleth
Sistema nervoso centrale
La parte più sviluppata degli organi di un aboleth è il suo sistema nervoso centrale, in particolare il cervello. Quest'ultimo è una struttura massiccia che occupa circa un quinto della massa corporea dell'aboleth. Il cervello è di varie tonalità di porpora e la sua forma somiglia a quella di un aboleth privo della lunga coda.
Parti del cervello aboleth
Il sistema nervoso era così complesso e sofisticato da lasciare sbalordito Lake. Benché arcaica e primitiva sotto molti aspetti, la creatura aveva un sistema centrale di gangli e connessioni che faceva pensare agli stadi più avanzati dello sviluppo specializzato. Il cervello a cinque lobi era avanzatissimo e c'erano tracce di un equipaggiamento sensoriale […] che soddisfaceva esigenze sconosciute a qualunque forma di vita terrestre. Probabilmente la creatura aveva più di cinque sensi, e quindi le sue abitudini non potevano essere previste in base ad analogie note. Lake immaginò che nel suo mondo primordiale fosse un essere di straordinaria sensibilità e dotato di funzioni riccamente differenziate: un po' come le formiche e le api dei giorni nostri.2
Il cervello consiste di cinque sezioni principali, ognuna delle quali è descritta di seguito.
Lobo frontale (1)
Situato nella parte anteriore del cervello, questo lobo conico è porpora chiaro ed è coperto da migliaia di minuscole estensioni corniformi. Questo lobo ha due funzioni primarie: innanzitutto, genera il potente attacco assoggettante dell'aboleth; inoltre, funziona come centrale telepatica che permette alla creatura di conversare con i suoi servitori assoggettati, impedendo al contempo a questi ultimi di percepire qualcosa della mente dell'aboleth che non sia il suo incessante dominio e controllo.
Lobo primario (2)
Il lobo primario è situato direttamente sotto il lobo frontale e sopra il lobo ventrale. Qui avvengono le funzioni primarie del cervello: pensiero, logica, intelligenza, ragionamento e — in generale — tutto ciò che nelle altre creature è reso possibile dal cervello. I tre nervi ottici dell'aboleth sono attaccati a questa porzione del cervello.
Lobo ventrale (3)
Sebbene il lobo ventrale sembri quattro lobi separati a forma di tentacolo che si irradiano da sotto il lobo primario, si tratta in realtà di un singolo lobo, connesso alla parte inferiore del cervello. Le quattro braccia del lobo sono striate con bande alternate di porpora chiaro e scuro e conservano i ricordi propri dell'aboleth e le memorie razziali ricevuti alla nascita. Queste braccia continuano a crescere con l'età e, nei sapienti più anziani, le braccia del lobo ventrale possono estendersi fino alla base della coda. Dove le braccia fuoriescono dal teschio, sono circondate da una robusta ma flessibile fodera di tessuto. Il lobo stesso è resistente quasi quanto un osso, pur restando al contempo flessibile quanto i tentacoli della creatura.
Lobo dorsale (4)
Sebbene il lobo ventrale sia la parte più grande del cervello dell'aboleth, il lobo dorsale è probabilmente la vista più stupefacente. Situato sotto il lobo primario, consiste in una massa contorta di filamenti porpora con punte che pulsano di luce multicolore. La luce si inarca e danza da un filamento all'altro, segnalando la vasta riserva di energia psionica e magica agli ordini dell'aboleth. Questa energia viene apparentemente generata dal lobo dorsale e concentrata dal lobo primario per creare le numerose illusioni per il cui uso gli aboleth sono famosi.
Vedi anche: Magia aboleth
Lobo posteriore (5)
Questo è il lobo più piccolo, consistente di sei lunghe estensioni a forma di filamento connesse a un fulcro sferico nella parte più remota del lobo dorsale. Questa porzione del cervello si prende cura delle funzioni autonome del corpo, come respirazione, circolazione, digestione e così via.
Mente di un aboleth
Coloro che sono entrati in contatto telepatico con la mente di un aboleth narrano di un intelletto alieno e potente di grandi dimensioni e con orripilanti mire. Se la mente di un umano si può rappresentare come simile a un fiume poiché percorre diverse terre e ne tocca numerosi punti, allora la mente di un aboleth equivale ad un oceano: una fonte primordiale tanto vasta da sembrare infinita e nella quale, alla fine, tutti i fiumi devono confluire.
La cosa più stupefacente di una mente aboleth è senza dubbio costituita dalle sue reminiscenze razziali. Sebbene un aboleth non abbia accesso diretto ai ricordi personali di un altro membro della specie, le sue memorie vengono tramandate intatte di generazione in generazione. Due aboleth possono facilmente determinare i propri legami di parentela tramite il semplice esame dei ricordi.
I ricordi degli aboleth sono legioni e anticipano quelli di qualsiasi altra razza del Piano Materiale3. Il semplice accesso a quest'abbondanza di reminiscenze farebbe rapidamente ed irrevocabilmente impazzire le menti umane e questo dimostra quanto risulti aliena la psiche di un aboleth. Gli aboleth hanno bisogno di tempo per riesumare informazioni specifiche dai propri ricordi ma traggono grande piacere dal rimestare le loro memorie razziali: possono trascorrere anni a osservare le reminiscenze di uno o due antenati.
Studiosi e chierici trovano particolarmente inquietante che questi ricordi si estendano più in là della maggior parte dei miti della creazione. Argomentano che questi cosiddetti ricordi non siano altro che menzogne degli aboleth o esagerazioni diffuse da umanoidi che non riescono a capire perfettamente una mente così aberrante. Gli aboleth stessi non si vantano dei loro ricordi razziali, cosa che alcuni osservatori avanzano come prova dell'esistenza di queste reminiscenze. Nonostante questi dibattiti, resta certo che la razza degli aboleth sia più antica di quanto si possa credere.
Vedi anche: Storia aboleth
(IMPORTANTE! POLICY: Gran parte del testo è liberamente tratto e in parte adattato dalle fonti citate e comunque dalle pubblicazioni Dungeons & Dragons della TSR e della Wizards of the Coast, nonchè dalle traduzioni ufficiali della 25 Edition, oltre ad altre fonti come le pubblicazioni della PAIZO Publishing per Pathfinder, che mantengono i diritti, intellettuali e non, sull'ambientazione e i suoi elementi. Allo stesso modo tutte le immagini sono coperte da copyright e vengono presentate senza alcuno scopo di lucro, corredate di autore e proprietario, e pertanto non sono riproducibili o utilizzabili in nessun ambito commerciale.)