Premessa
Per quanto Alzrius sia stato inizialmente introdotto su materiale ufficiale, la sua figura non ha mai ricevuto approfondimenti significativi in quella sede. Le poche righe che seguono — tratte dal manuale Hellbound, the Blood War — costituiscono la quasi totalità delle informazioni ufficiali su questo Signore dei Demoni.
ALZRIUS, SIGNORE DELLA LUCE INFERNALE
Sullo strato 601 (Conflagratum), una fiamma accecante, che brucia di splendore bianco, scaturisce dall’architettura scanalata di una città da lungo tempo caduta per la devastazione della guerra. I ponti contorti e le strane geometrie della città giacciono sparse al suolo; solo il palazzo di Alzrius si erge ancora integro. [1]
Alzrius ha scelto la fiamma infernale come sua firma, adottando la forma di una lingua danzante di fuoco. Il suo esercito di armanite e babau, sotto il comando di Teschiospaccato il Senza Colpa1 effettua attacchi fulminei nelle Distese Grigie ed oltre, lasciando una scia di fiamme e distruzione sul proprio cammino. Si dice che gli immondi che servono Alzrius portino con loro una torcia accesa dal suo corpo per diffondere la sua “parola” ovunque vadano. [1]
Di tanto in tanto, Alzrius cerca dei mortali, sperando di convincerli a trasportare la sua fiamma in altre terre ed altri Piani. Una volta ogni tanto la fiamma incenerisce il suo portatore, ma Alzrius di solito è abbastanza magnanimo da lasciar vivere i suoi servitori – ma solo se possono servirlo ancora. [1]
Data la mancanza di approfondimenti cospicui nelle fonti ufficiali, gran parte del materiale che segue non è canonico ed è stato tradotto da due articoli apparsi sul sito "Mimir.planewalker.com".
- Riportiamo di seguito la nota di Dalmosh, autore dell'approfondimento più corposo. "Quella che segue è la mia collaborazione ed espansione della menzione che Alzrius ha in Hellbound con alcuni dei miei argomenti ed idee preferiti su di lui in cui io mi sia imbattuto. Il suo coinvolgimento con l'Antico Baator è una mia creazione. Se ho copiato qui il vostro contenuto, è perché penso che sia davvero bellissimo. Le attribuzioni comprendono:
- Shemmy per l'invenzione del personaggio di Chorazin;
- Rip per le informazioni sugli Strati Abissali;
- Hyaena of Ice per il contenuto sulla Guerra dell'Alba e sui Protogenoi;
- La ciurma dei Dice Freaks per alcune idee su Shaktari. Divertitevi!".
- A proposito dell'altro articolo su cui è basata questa pagina, Dalmosh precisa anche quanto segue: "Non so nulla su Ortho e ho notato solo di recente i post e le espansioni relativi al posto di Alzrius in quell'ambientazione. Per questo, probabilmente ciò che ho scritto è un po' in contrasto con il sapore di quanto stabilito in quella sede.". Per dirimere questo potenziale conflitto, lo staff di "Planescape.it" ha scelto di privilegiare quanto scritto da Dalmosh, in quanto si tratta di un lavoro molto approfondito e relativo al personaggio di Alzrius nella sua interezza. L'altro articolo è stato tenuto a sua volta in debito conto ma — dato che tratta esclusivamente del pianeta Ortho — gli è stata accordata una rilevanza relativamente minore.
Scheda: Alzrius
- Titolo: Il Signore della Luce Infernale, il Signore dei Marchi, il Signore Accecante
- Epiteti: Il Fuoco dello Zelota, il Secondo Sole (formalmente)
- Livello di Potenza: Signore dei Demoni
- Simbolo: Un'accecante fiamma bianca
- Piano di residenza: Abisso, strato 601°
- Genere: Asessuato
- Allineamento: Caotico Malvagio
- Area di influenza: Fuoco, Distruzione, Rivoluzione
- Adoratori: Soldati della Guerra del Sangue, Rivoluzionari, Oppressi
- Allineamento dei chierici: Caotico Malvagio, Caotico Neutrale, (raramente e temporaneamente) Caotico Buono
- Domini: Caos, Distruzione, Male, Corruzione, Pazzia, Fuoco
- Mantelli: no
- Pantheon: no
- Divinità alleate: Graz'zt, Baatoriani
- Divinità nemiche: Eblitis, Shaktari, Alvarez, (collateralmente) Orcus e Demogorgon
- Arma preferita: Torcia Ardente di Alzrius
Introduzione
Alzrius è lo spirito della punizione e la collera degli oppressi. Esso è il rivoluzionario accecato dalla furia e dall’odio. Esso è la folla affamata che fa a pezzi il mercante arto dopo arto. Esso è il male e la carneficina che covano sotto il tallone del tiranno. Alzrius è la luce che rivela la falsità e l’ipocrisia e il fuoco che brucia chi lo merita. Esso è l’assillo di legge ed ordine e le sue fiamme affamate vengono nutrite dall’erosione della moralità e dal ruggito della folla. Sia un temuto nemico di Baator che un dilemma morale per i Piani Superiori, le sue legioni spiccano in tutto l’Abisso per essere costituite da alcuni dei più zelanti guerrieri che la Guerra Sanguinosa abbia mai visto. Il Signore Accecante è l’aspetto moderno di una titanica energia scatenata da Tharizdun contro la Legge stessa durante la Guerra dell’Alba. Durante eoni di cambiamento, esso ha portato innumerevoli popoli a vedere la luce e a diffondere il suo fuoco. [4]
Descrizione
Alzrius è un essere enigmatico composto di splendente fuoco bianco. Esso occasionalmente si concentra nella forma di un umanoide privo di volto o nella parodia – fiammeggiante e priva di tratti distintivi – di una figura angelica quando ha bisogno di parlare con un altro Potere; normalmente, tuttavia, preferisce esistere semplicemente come dell’amorfo e diffuso fuoco bianco. Questo Signore dei Demoni è una lingua incredibilmente rapida di luce e calore incandescenti che può diffondersi rapidamente in un’ampia area. Esso preferisce propagarsi in molte fiamme individuali alla volta, di solito sulle torce dei suoi seguaci. Alzrius irradia una luminosità talmente intensa che i suoi nemici possono venire accecati se non si proteggono in modo adeguato. La sua presenza ha anche uno strano effetto ammaliante su chiunque lo osservi, che deve combattere la tentazione di afferrare la torcia fiammeggiante più vicina e di unirsi alla sua folla fanatica. [4]
Il fuoco può essere posseduto da Alzrius, che è quindi più forte quando circondato da esso: quando non è concentrato in un solo punto, questo Signore dei Demoni incrementa la sua potenza. Esso è un nemico estremamente difficile da combattere: soltanto per ferirlo sono solitamente necessari della forte magia di abiurazione e degli effetti ad area. [4]
Storia
Prima di Alzrius – Allineare le Leggi della Fisica
Incommensurabilmente prima che persino il primo eodracha strisciasse gracidando fuori dal suo uovo, il Multiverso arrostiva e ribolliva nelle energie dei poteri primordiali, i cui nomi sono incisi intrinsecamente nella prima affermazione di tutte le cose. Tharizdun si accanì contro la stessa trama della Creazione, deformando anomalie all’interno del nostro cosmo albeggiante, aiutando inavvertitamente a spingere il Multiverso lungo il suo primo, vacillante svolgimento. Oggi, i Principi dell’Occhio Elementale intraprendono una guerra eterna agli echi della Sua eredità dimenticata. Ma ci sono anche altri, ora per lo più trascurati, in strane spaccature fra i Piani e oltre l’indistinto confine di tutte le cose. [4]
Mutevoli e corrosivi dipanatori ridono fragorosamente e balzano dentro e fuori il firmamento fondamentale dei meno stabili angoli dei Piani Interni. Le Cisti Nere ribollono e si contorcono nel Vuoto Etereo. Gli imperscrutabili ed amorfi sharn baluginano attraverso le sfere sensate e razionali del Primario, osservando mentre le nostre più grandi civiltà svaniscono e muoiono. Ma, emergendo dal profondo dell’Abisso, giunge uno dei più grandi e più terribili di tutti i Suoi rampolli, nella cui luce i castelli cadono e le nazioni si sgretolano. [4]
Malhevik di Lunia
I nove prismi neri erano così perfettamente definiti che sembravano quasi pulsare. In essi c’era qualcosa di intrinsecamente ostile e freddo – e a Jaros sembrava quasi che quella simmetria così perfetta non facesse completamente parte di essi. Forse i prismi rispettavano una serie di leggi fisiche più grandiosa rispetto a quella consentita all’interno della realtà fondamentale. Jaros cominciò istintivamente a contare le nere facce in costante movimento del meraviglioso prisma sopra di lui, delineato nel bagliore arancione del cielo. L’efreet era sempre più affascinato. Egli iniziò a sognare ad occhi aperti un inquietante fantasia: riorganizzare la roccia magmatica intorno a lui in forme più ordinate e piacevoli. [4]
Completamente silenziosi, i neri prismi volanti si librarono nel cielo al di sopra del Mare di Fuoco per tre giorni, lanciando raggi zigzaganti di nera magia divinatoria in ogni direzione. I loro ombrosi viticci di pura legge matematica stavano tessendo una griglia di linee nere attraverso il cielo. Le nove sonde provenienti dai Piani Esterni stimarono che il brullo e primitivo Piano Elementale del Fuoco fosse vicino al nucleo della Creazione. Il fuoco era per natura mutevole e libero e per questo le forze della Legge sentivano istintivamente che questo luogo necessitasse di essere organizzato e migliorato e che le sue genti dovessero essere guidate affinché trovassero il loro posto all’interno del grandioso piano. Persino durante il Tempo dell’Alba, Baator era responsabile per tutti i compiti fondamentali di questo genere da cui dipendeva la Creazione. [4]
Un indistinto mormorio infernale crebbe fino a diventare un febbrile lamento, abbastanza alto da far vibrare i suoi bulbi oculari. Per un istante, la stessa struttura del Piano intorno a lui sembrò incresparsi e offuscarsi, prima di ristabilizzarsi velocemente. I monoliti fluttuati cominciarono ad emettere acute pulsazioni psioniche che si propagarono per miglia e fecero in modo che le forme di vita di Fuoco si auto-organizzassero e sviluppassero, rispondendo a una chiamata subliminale che squillava profondamente in loro. Gli elementali del fuoco più semplici, istintivamente si ritirarono e fuggirono nelle profondità del Mare di Fiamme per osservare in preda alla confusione mentre tutti i popoli più giovani si fermavano in estasi sui loro passi e alzavano lo sguardo in massa verso i visitatori nel cielo. Jaros cedette al desiderio ora irresistibile di scolpire l’ossidiana e il basalto del reame in blocchi quadrati e cilindri levigati. Egli fracassò la sua clava di ottone sulla roccia sotto di lui e si piegò a raccogliere una scheggia di ossidiana affilata come un rasoio. Salamandre, azer, mephit ed efreet cominciarono ad agire in concerto come formiche in tutto il Piano del Fuoco, una vista a dir poco inquietante. [4]
Una delle sonde nere fluttuò serenamente sotto la sommità sporgente di un grande affioramento ricurvo di vetro vulcanico, alla cui ombra gli efreet selvaggi oziavano e giocavano. Esso si fermò sopra i Pendii del Riposo come una terribile scheggia d’onice contro i Cieli Bollenti. Gli efreet al di sotto, sbalorditi, fissarono lo sguardo in alto e furono perduti; la loro innocenza venne succhiata via dalla grande pietra sovrastante. Essa bisbigliò alle menti vergini della gente di fuoco dalla pelle rossa, distruggendo i loro pensieri con una sequenza di concetti matematici e verità fondamentali. Più tardi, mentre essi dormivano nelle fiamme poco profonde, ebbero sogni deliranti e mutevoli su una vasta, nuova città forgiata d’ottone dalla pietra stessa in cui essi comandavano e controllavano i primitivi e selvaggi elementali del fuoco, forgiavano nuovi utensili e armi di fuocacciaio e costruivano un potente nuovo impero. Essi assaporarono la cupidigia per la prima volta e le loro menti furono indirizzate inesorabilmente verso concetti alieni come commercio e contratti. [4]
Invisibile a tutti, l’orribile figura di Chorazin l’Incatenatore si alzò e osservò la tribù di Jaros e poi molte altre dopo di quella, iniziando a dirigere e a schiavizzare le creature di fuoco loro affini e a guidare le loro masse spezzate in modo da far loro forgiare e costruire la città dei loro sogni; una più grande e forte di qualunque altra il Multiverso avesse mai visto. Il grande Kossuth e la vita elementale del fuoco si infuriarono contro questa grave ed imperdonabile profanazione del loro reame, ma gli efreet erano ora fin troppo ben organizzati e collettivamente troppo potenti perché gli elementali potessero fermarli. Essi incontrarono la civiltà e indietreggiarono davanti al suo potere implacabile. Presto i fondatori della Città d’Ottone incontrarono i leggendari vaati – coloro che all’epoca governavano i Piani Elementali – e commerciarono con essi. Gli efreet si unirono ai Duchi del Vento e della Legge e un meraviglioso nuovo bastione della civiltà fiorì nei Piani Interni. [4]
«Allora la terra fu scossa e tremò; anche e fondamenta dei monti si smossero e vennero scrollate perché Egli era colmo di collera. Del fumo saliva dalle Sue narici e del fuoco divorante Gli usciva dalla bocca, accendendo delle braci. Egli piegò anche i cieli e discese: e c’era oscurità sotto i Suoi piedi.»2
Qualcosa di terribile osservò e detestò questi cambiamenti dal nucleo di tutte le cose nel Profondo Etereo; qualcosa che si condensò a partire dai minuscoli granelli rotanti che fanno bruciare i fuochi e cadere le pietre. Occasionalmente le sue braccia di rovina lunghe eoni si sarebbero agitate attraverso i Piani Interni, spazzando miglia alla volta e disfacendo la struttura fondamentale di ogni ordine che potessero rimuovere. La piena portata dell’entità sfidava la comprensione razionale poiché da molti punti di vista Egli era parte integrante tanto dei Piani Interni quanto dell’Etereo; porzioni del Suo corpo impossibile passavano costantemente dentro e fuori il nucleo della Creazione, debordando come sangue che stilli da una ferita. L’aria stessa cominciò a risplendere e la gente gridò. [4]
Quando Egli avvertì le persistenti increspature magiche provenienti dai prismi, tornò a miscelare e a condensare la propria forma in una grande nuvola di titanica malizia. I Piani della Legge avevano destato la Sua ira con la loro manomissione del Suo parco giochi e ora avrebbero conosciuto la rovina. Una tempesta primordiale di assoluta e crudele distruzione scosse le fondamenta della Creazione e il nome di questa tempesta era quello di Tharizdun, la Fauce Ululante! Persino il grande Io – il Serpente Concordante – non poté fare altro che avvolgersi su se stesso e farsi piccolo mentre il Divoratore di Mondi ruggiva. Nel Fuoco, dove la Sua ira aveva il proprio centro, le fiamme bruciarono con colori che non dovrebbero esistere e in un istante molti esseri di puro Fuoco Elementale vennero lacerati e fatti a pezzi, riducendosi a caotiche parodie cadute. Tutti i nove prismi che si erano intromessi da oltre il Primario scolorirono e si sciolsero in catrame nero. Persino il Grande Kossuth si rannicchiò su se stesso di fronte al Suo potere, ritirandosi nel nucleo più caldo del Piano. Baccab, Ananke, Liga ed Etere provarono disperatamente a trattenere Tharizdun ma egli era di gran lunga troppo forte per ciascuna di loro. [4]
Senza freni, Tharizdun strappò materia grezza dai Piani del Fuoco e dello Splendore con le Sue terribili appendici, facendo a pezzi i cieli e polverizzando le montagne in sabbia. Egli modellò un po’ della sostanza di questi Piani Interni in un imponente globo di assoluto caos elementale che schiamazzava e gorgogliava con un milione di voci; poi lo inviò verso i Nove Inferni di Baator attraverso un buco praticato nel tessuto del Piano Materiale. [4]
«Poiché ecco, il giorno viene, ardente come una fornace; e tutti i superbi e tutti i malfattori saranno come stoppia. Il giorno che viene li incendierà», dice il SIGNORE degli eserciti, «e non lascerà loro né radice né ramo.»3
Persino il potere combinato di Baator poté a malapena resistere a questo cataclisma; e i suoi Signori Originari dovettero agire disperatamente in concerto soltanto per rallentare la palla di fuoco che si avvicinava. Ma, giorno dopo giorno, la terrificante stella di Tharizdun bruciava furiosa verso l’avamposto della Legge – inquinando ed erodendo le terre che incontrava con terribile luce bianca. I Signori di Baator vennero investiti e schiantati da quel terribile pugno di fuoco alieno. Per miglia, tutt’intorno, la loro progenie strisciò in cerca di salvezza nelle caverne sotto la superficie. Baator venne paralizzato per quasi una settimana e alcune delle leggi naturali più restrittive caddero in brandelli bruciacchiati mentre le forze della Legge vacillavano per il colpo. Sul Primario, esseri primitivi vennero liberati all’istante da alcuni dei più restrittivi dei loro limiti fisici e biologici, ritrovandosi liberi di crescere in nuove direzioni non previste per loro nel Grande Piano. [4]
Il falso sole veleggiò maestosamente nei cieli di Baator. Quella che era stata l’eterna oscurità dei Nove Strati venne sistematicamente respinta dalla gloriosa luce ovunque questa splendesse. La melma gorgogliò e si seccò in questo risveglio, mentre puzzolenti fosse di catrame si rimescolarono ed esplosero in soffocanti fiamme rosse. La nera, oleosa melma senziente che scorreva lungo la grande rete di canali di Nessus si coagulò e sbiancò nella luce – la sua essenza fondamentale si dissolse sibilando in acre vapore bianco. Deboli nupperibo simili a lumache gemettero e si fecero piccoli sotto lo spietato splendore del Caos. Molti degli uditori baatoriani d’onice vennero gettati giù dai nove cieli in raggi di terribile fuoco purificatore. Sottili esseri d’ombra malvagia vennero vaporizzati dalla luce della nuova alba e i loro affilati sospiri di morte riempirono l’aria. Ovunque, i baatoriani scavarono cunicoli e serpeggiarono in crepe e spaccature del sostrato roccioso, filtrando sempre più in profondità nelle fenditure sottostanti. [4]
I Fuochi della Libertà
Il Primario era un posto alieno durante l’Età dell’Alba; le superfici dei suoi mondi erano desolate distese vulcaniche a malapena toccate da razze provenienti dall’esterno dei mari e del Sottosuolo e abitate soltanto da una manciata di enclavi isolate di tessitori d’incantesimi. I primi mortali primitivi erano strani ed arcaici; molti somigliavano a creature striscianti e nuotatrici dell’Acqua Nera o a cose dimenticate che oggi si possono trovare soltanto nella forma di strane reliquie calcificate in strati profondi del terreno. Persino i reperti storici e i rotoli più antichi sono vaghi su questo capitolo della Creazione ma hanno condotto ugualmente studiosi curiosi a scandagliare molto più in profondità le pieghe della Storia. Le tribù di crostacei umanoidi chiamati yurian custodiscono antiche tavolette d’argilla che hanno offerto barlumi di conoscenza su queste età perdute e ci hanno mostrato echi di uno dei primi popoli terrestri. [4]
Noi conoscemmo il pensiero per la prima volta quando egli ci mostrò la Luce Infernale. Quando il Pesce di Sangue splendette sopra il Nuovo Mondo, tutti coloro che nuotavano e strisciavano nella nera acqua sottostante furono Schiavi senza desideri né destino. I Signori nel Fango ci costruirono e ci usarono come manodopera per costruire le loro città a spirale nella schiuma molto al di sotto delle onde. Noi appartenemmo completamente a loro fino al giorno in cui Kloth-kman ci cantò del mondo di superficie. Nei suoi clicchettii e stridii noi apprendemmo per la prima volta della Luce Infernale che i nostri padroni sfuggivano e come avremmo potuto distruggerli e farli bollire come carne strisciante. Noi sognammo la Luce e il Fuoco! [4]
Nel giorno in cui i nostri antenati videro per la prima volta il Secondo Sole, noi fuggimmo dalle greggi di schiavi, combattendo e morendo a frotte. Quei pochi che sopravvissero proruppero sia dalla melma che dall’oscurità mentre il sole sorgeva e i nostri antenati fuggirono nel soprastante mondo della luce. Ci prostrammo ed esultammo nella Luce Infernale! Lasciate che risplenda attraverso le nubi di cenere e respinga l’oscurità. Forse essa può far bollire le acque delle fosse in cui siamo stati allevati fino al fondale marino. Noi purificheremo queste acque dagli Usurpatori della Creazione. Noi imploriamo la Luce infernale di purgare l’oscurità acquatica. [4]
Traduzione approssimativa da un monolite di chitina ynkar’il trasportato in superficie vicino al sito dissotterrato della città aboleth devastata di S’Hlak-Rhu
Il popolo trilobita degli ynkar’il è noto soltanto da strani geroglifici iscritti su una manciata di monoliti di resina riportati alla luce dopo essere stati racchiusi per eoni nei fianchi di montagne marine e profondamente sepolti in caverne costiere. A quanto pare, quando gli ynkar’il strisciarono fuori dal mare, iniziarono a costruire insediamenti di chitina sulle alte rupi che si innalzano sui resti di vulcani esplosi; tali costruzioni erano appollaiate molto al di sopra delle acque oscure dove gli ynkar’il avevano duramente lavorato come schiavi. Questi frenetici pionieri della luce e del fuoco trovarono un mondo di superficie dannoso per i padroni delle Profondità da cui erano fuggiti. Occasionalmente, le ceneri e la polvere che offuscavano il cielo si ritiravano e gli ynkar’il potevano vedere il sole stesso, iniziando ad adorarlo e persino a personificarlo. [4]
Gli adepti e gli stregoni degli ynkar’il condussero deliranti crociate nelle profondità marine, brandendo luce e calore magici contro gli aboleth, i kraken e i loro servitori. Su un bassorilievo di chitina riportato alla luce sono rappresentati quelli che sembrano esseri segmentati e vagamente simili a crostacei nell’atto di arrostire un aboleth ancora vivo in un’enorme gabbia sferica di strisce di ferro. Gli ynkar’il svilupparono una fervente attrazione per l’anatomia e apparentemente utilizzarono raggi concentrati di energia radiosa planare e pericolosamente instabile per cauterizzare e dissezionare soggetti viventi e senzienti. Man mano che l’influenza e il potere degli ynkar’il crescevano, essi svilupparono il proprio temuto rituale magico per separare le coltri di cenere che coprivano il cielo. Il suono della loro esultanza di massa – stridii e clicchettii – attraversò il Piano Astrale e raggiunse i Piani Esterni. Il sole divenne un simbolo mistico per questo popolo dalle molte zampe e, attraverso esso, gli ynkar’il ritualizzarono la loro indipendenza da quelle forze che un tempo li avevano schiavizzati. [4]
Essi gli diedero il nome di Alzrius. Gli ynkar’il lo vedevano come la luce del destino della loro gente e come un’inarrestabile fonte di formidabile potere. Essi si sforzarono di richiamarLo dai nuclei dei vulcani e dai cuori crepitanti delle nubi temporalesche, usando grezza metallurgia, alchimia e psionica. Essi schierarono enormi lenti di vetro, misteriosi aquiloni di rame e instabili scrigni di potere, cercando ogni modo per dirigere la furia del Secondo Sole sulle città aboleth sotto il mare. [4]
Al culmine della civiltà degli ynkar’il, essi innalzarono città ora cadute su altipiani costieri, dove legarono a dei pali esseri senzienti trascinati lì dalle profondità in modo che si disidratassero e friggessero nella gloria del sole. I Maghi del Fuoco impararono ad evocare raggi solari in modo che splendessero attraverso le nubi di cenere per bruciare ed essiccare le loro offerte indifese. Energie arcane crebbero e declinarono fra i Piani Interni, Baator ed il Primario, e i più grandi degli ynkar’il cominciarono a comunicare con spiriti di fuoco dei Piani Interni, come per esempio magmin ed efreet. Con il tempo, i Maghi del Fuoco di Chitina visitarono la stessa, leggendaria Città d’Ottone. Là, con l’aiuto degli efreet, il culto del sole degli ynkar’il alla fine produsse i primi veri Piromanti del Piano Materiale. Poco dopo, gli schiavi azer che lavoravano duramente nelle forge della città cominciarono a narrare una nuova saga sulla venuta di una Luce che avrebbe frantumato le loro catene. [4]
E l’oscurità primordiale di Baator venne polverizzata dalla luce della volontà collettiva dei mortali. Il Secondo Sole bruciò bianco e terribile sulle terre desolate, incrostate e puzzolenti dei Nove Inferi. La furia e lo zelo delle prime razze senzienti influenzarono il vortice al di sopra di Baator, modellandolo in qualcosa che Tharizdun non aveva mai previsto: un figlio neonato. Involontariamente, gli ynkar’il elevarono il Secondo Sole di Tharizdun in una delle prime quasi-divinità larvali, concedendoGli desideri e un ego Suo proprio, nato dalla loro volontà collettiva. Sebbene questa non fosse esattamente una fede ufficiale, forse fu il suo primo presagio. [4]
Giocare con il Fuoco
Dopo aver ceduto completamente all’odio e al fanatismo, le anime degli ynkar’il morti sprofondarono nell’Abisso primordiale; una città caduta di fuoco e scanalate colonne d’ossidiana dalle sembianze organiche catapultò se stessa fuori dal pantano Caotico Malvagio sulle sponde del Fiume Piriflegetonte. Oggi noi conosciamo questo posto come “Conflagratum”, lo strato numero 601 dell’Abisso. [4]
All’apice del suo potere, il Secondo Sole era sul punto di distruggere completamente gli antichi baatoriani. Alla fine, Esso costrinse gli oscuri a cedere e a riconoscerlo come sovrano del loro Piano. Un araldo chiamato Byon’Kmaa presumibilmente emerse dalla Terra Devastata di Malebolge per parlare a nome degli sconfitti Signori di Baator. La forma complessiva dell’araldo era quella di un globo dotato di sei viticci e composto interamente di pietre fluttuanti. Esso era un vortice turbinante di pietre che seguivano traiettorie meticolose che terminavano nel rombo tumultuoso di collisioni continue. Byon’Kmaa non era il più grande dei Signori Baatoriani ma era forse uno dei più antichi e certamente quello più temprato contro il potere che Alzrius esprimeva. Quest'ultimo era diventato arrogante e borioso con il suo ego in via di sviluppo e si abbassò a parlare con questo strano diavolo, spinto da pura e semplice curiosità. [4]
L’Abominio parlò al diavolo primordiale e gli disse che la tirannia del vecchio ordine era stata ridotta a polvere e ceneri e che il futuro sarebbe appartenuto alla luce. Il Secondo Sole gettò la sua luce sui ripugnanti e patetici nupperibo che ora strisciavano sulle superfici di Baator in numeri più grandi che mai. Byon’Kmaa seppe in quel momento che i suoi simili erano perduti e che la loro ombra e il loro inganno non sarebbero mai rimasti in piedi sotto lo sguardo indagatore e l’esposizione della Luce Infernale. Le loro menzogne e i loro errori erano esposti. Privi dei propri segreti, gli antichi baatoriani erano poco più che ombrosi pensieri al vento e fluidi scuri che gocciolavano in caverne sotto il suolo. [4]
In un disperato, ultimo patto, i primi Signori dei Nove, ormai spezzati, cedettero parte della loro sovranità di Baator al loro conquistatore. Esso sorseggiò dalla fonte della prima fede mortale – risucchiandola e travasandola nel proprio caos e nella propria follia. In profondità nel cuore di Nessus, Chorazin l’Incatenatore intagliò profondamente un sigillo simile ad una torcia ardente nel firmamento del Piano, suggellando il loro patto sulla parete di una grande caverna grazie a del catramoso icore nero. I suoi occhi vuoti scintillarono in previsione della risposta della Creazione. [4]
I culti in nome di Alzrius crebbero bruscamente fra i mondi incontaminati del Primario e si diffusero a macchia d’olio. Schiavi oppressi furono convertiti in crociati da fanatismo e follia ipocrita. Il suo fuoco divenne il desiderio bruciante di resistere alla tirannia e ottenere vendetta su coloro che volevano assumere autorità e controllo. Biblioteche bruciarono e innocenti vennero massacrati a frotte. E Alzrius si gonfiò e assunse sempre più aspetti dell’indole e dell’ego dei suoi adoratori. I suoi vassalli prediletti erano ricompensati con un po’ dell'energia divina rubata di Baator che Alzrius aveva subornato e sottratto. Questi Fattucchieri del Fuoco Infernale potevano incanalare il potere di Baator nelle loro furibonde crociate di rovina e distruzione; in tal modo, usurpavano la stessa essenza della Legge, poiché ne usavano la forza per alimentarne la degradazione. [4]
Soffocare le Fiamme
Nessuno conosce con certezza l’esatta natura della rovina che alla fine colpì il popolo degli ynkar’il, ma ogni traccia di quella civiltà è perduta e dimenticata salvo che per un esiguo numero di menhir e bassorilievi di chitina e alcune strane tavolette di bronzo custodite dal Gran Sultano degli Efreet. Forse, alla fine, le loro manomissioni destarono un falso sole che li consumò completamente. La loro civiltà costiera sembra aver avuto vita breve nel grande schema delle cose, ed essi non vengono menzionati di nuovo in nessun documento risalente a dopo che gli aboleth cominciarono a loro volta a colonizzare la terraferma grazie a schiavi amniotici nuovi e più avanzati. [4]
Fu necessario un considerevole riallineamento in un Multiverso molto più antico prima che Alzrius potesse essere portato via da Baator. I primi déi si unirono per vincolare ed imprigionare Tharizdun per sempre e questo, a sua volta, ridusse la forza di Alzrius. Quando i demoni cominciarono a sorgere dall’Abisso, determinati a divorare tutta la Creazione – le forze della Legge ebbero bisogno di riprendere il loro avamposto a Baator per combattere questa nuova minaccia. Ahriman, il grande Serpente della Guerra, venne allora inviato a rimuovere Alzrius e a riportare Baator nell’ovile della Legge. Tuttavia, persino Ahriman era a malapena forte abbastanza per tale incarico perché, nonostante fosse stato separato da suo padre, Alzrius restava una forza con cui fare i conti per quasi chiunque nella Creazione. [4]
Il Drago della Guerra combatté contro il Secondo Sole per più di due settimane, in uno scontro che infuriò attraverso i Nove Strati dell’Inferno. Alla fine, completamente esausti per via della battaglia, entrambi i |Poteri si schiantarono al suolo in impatti devastanti che fecero a pezzi le terre di Baator e imposero loro un nuovo ordine. La leggendaria caduta del Serpente è impressa per sempre nelle storie di diecimila razze, ed Alzrius venne lacerato e fatto a pezzi dalla propria ultima collisione. Tuttavia, gli esseri di questa levatura non muoiono semplicemente e qualcosa di entrambi continuò a vivere, assumendo forme nuove e più terrene. [4]
Chorazin, che aveva vagato per Nessus fin dalla nascita del Piano, aveva osservato l’ascesa di Alzrius con qualcosa di simile al sentimento di un sostenitore ed era affascinato dal Suo potenziale decisamente originale per far avanzare il Male. Lo scheletrico immondo osservò il nucleo essenziale di Ahriman staccarsi, fumante e vittorioso, dal cuore della sua forma draconica ormai bruciata e distrutta; esso ebbe nuova vita come un angelo tetro e sfregiato. Chorazin sapeva istintivamente che la tragica storia di Ahriman era appena iniziata. Il Tre Volte Dannato osservò la rinascita dell’angelo con quello che era quasi un vago barlume di simpatia perché, unico nel cosmo, egli aveva un indizio su quale oscura e terribile strada era destino che Ahriman percorresse. [4]
Una Fiamma Riattizzata
Anche un aspetto di Alzrius sopravvisse nelle profondità dell’Abisso poiché il suo fuoco era stato tenuto in vita attraverso il fanatismo dei suoi seguaci mortali. Sebbene fosse ora una semplice briciola della sua passata gloria, la Luce Infernale continuò a vivere come un nuovo demone che emerse dai fuochi di Conflagratum. [4]
Ufficialmente, quest’arida e desolata terra di fuoco cadde sotto il dominio di Miska, il Lupo-Ragno, l’allora Principe dei Demoni. I balor stanziati nella città diedero istintivamente il benvenuto ad Alzrius, riconoscendolo come un potente cavaliere della causa del Caos. Per la prima volta, Alzrius si ritrovò in compagnia di alleati che la pensavano come lui e che si stavano schierando insieme contro l’ordinamento e l’ottimizzazione del Multiverso. Esso scimmiottò i tanar’ri, a volte arrivando anche a modellare le sue accecanti fiamme bianche nelle rozze sembianze di una figura umanoide priva di volto quando andava fra loro. La Guerra del Caos stava iniziando sul serio e Alzrius bramava infliggere la propria vendetta sul cosmo. [4]
Miska inviò Alzrius nel Piano Elementale del Fuoco, dove esso servì sotto Imix per lunghi anni, combattendo, fra le altre, le legioni di Brista Pel, un tempo l’amante del Principe Arcimentale. Il suo più giovane e molto più potente fratello era stato seminato prima che il loro padre venisse detronizzato e lasciato a crescere e a svilupparsi nei secoli successivi. Alzrius, come Secondo Sole, aveva controllato un potere sbalorditivo, ma l’aspetto demoniaco a cui era adesso ridotto lo rendeva un essere molto più debole, costretto a ricoprire un ruolo di secondo piano per questo rampollo dell’eredità principale di suo padre. Imix, tuttavia, trovò davvero formidabile questo strano nuovo luogotenente e insieme ammassarono una potente armata di demoni, elementali corrotti e magmin. [4]
Il Piano Elementale del Fuoco era come un utero sicuro e nutriente per il demone, i cui poteri, qui, si rinforzarono considerevolmente. All’inizio la campagna nel Fuoco fu tutta per lui e ad ogni cittadella azer e fortezza efreet con cui le sue legioni si scontravano, si sollevava un’onda crescente di indignazione e rettitudine mentre la gente del cosmo alimentava le sue fiamme. In qualsiasi momento il suo esercito fosse sinceramente scaldato dalla vivacità e dal livore che il suo fuoco istigava, Alzrius si sarebbe diffuso attraverso i suoi ranghi in una foschia di pure fiamme bianche. Ovunque venissero sollevate le bandiere del Caos e si soffiasse in corni d’ottone, esso avrebbe danzato su tutto in una gloriosa penombra ardente. Nel Piano del Fuoco, Alzrius era libero dai vincoli di una forma fisica e scattava e fluiva all’interno del fuoco planare che era ovunque attorno a lui. [4]
Qualcosa nella Città d’Ottone sembrò stranamente familiare al demone e il legame che la sua anima conservava con l’essenza di Baator lo guidò verso il più alto posto a sedere dell’Impero Efreet. Gli efreet, a loro volta, trovarono il Fuoco dello Zelota attraente ed irresistibile. Qualcosa dentro di loro bramava la libertà originaria riflessa nelle sue fiamme danzanti. In esse videro bellezza e libertà, oltre a un desiderio per qualcosa di indefinibile che per loro era perduto per sempre. Tuttavia, furono le razze che essi avevano schiavizzato che giunsero davvero ad adorare Alzrius, poiché la sua semplice presenza implicava il potenziale per ribellioni e rivolte di schiavi ovunque passasse. Nel fuoco del demone, l’anarchia fiammeggiava con il fervore del rivoluzionario e la frenesia della folla inferocita. [4]
Un giorno un’insurrezione di schiavi portò le fiamme di Alzrius ai cancelli dello stesso Palazzo di Brace sui capelli, sulle vesti e sulle bandiere delle masse esagitate. Il demone trascorse qui quasi una settimana come una presenza priva di corpo, sussurrando suggerimenti nelle menti del Gran Sultano e dei suoi più fidati cortigiani e consiglieri. Quando alla fine Alzrius tornò da Imix, nel Tempio della Consunzione Definitiva, esso esortò il Signore Arcimentale a divinare attentamente la Città d’Ottone. Fu presto chiaro che un cambiamento stava crescendo attraverso l’Impero. Man mano che gli schiavi si agitavano rivolta dopo rivolta, anche l’esercito reale iniziò a spostare la propria fedeltà. La loro collera e il loro odio erano sistemici e ciò non aveva nulla a che fare con l’Orda del Caos di Imix poiché la gente aveva deciso per decreto popolare che fossero state le lusinghe del Gran Sultano verso l’Impero dei Vaati a portare la collera divina del Caos su di loro. [4]
Presto, persino la Guardia Imperiale non fu più in grado di arginare il dissenso, e il Gran Sultano dovette arrendersi alle richieste popolari, concordando tacitamente su dove si sarebbe dovuta trovare la vera fedeltà della sua gente. Con poco preavviso, gli efreet voltarono repentinamente le spalle ai loro ex-alleati e tradirono i Duchi del Vento propri padroni. Tutti i vaati presenti nella città vennero catturati con la forza e giustiziati pubblicamente come nemici dello stato. [4]
In conseguenza di questo colpo di stato, una sottile spaccatura si fece strada attraverso i Piani della Legge e alleanze un tempo forti divennero tese mentre sospetto e paranoia si diffondevano. Non più vassalli, gli efreet non avrebbero più pagato tributi e mandato truppe all’Impero dei vaati o aiutato direttamente lo sforzo bellico. La Città d’Ottone divenne un ingranaggio errante caduto della Grande Macchina. Almeno per il momento, il Caos regnò nel Piano Elementale del Fuoco e molti nuovi altari e templi ad Imix vennero innalzati nella Città d’Ottone. Ma giù nelle forge e nelle raffinerie, e fra vicoli e bassifondi, le moltitudini silenziose che avevano visto la Luce Infernale lavoravano ancora sodo e attendevano il loro tempo. [4]
Il Multiverso era cambiato e molti semi di venerazione divina erano cresciuti ed erano stati plasmati i nuovi dèi, a volte partendo dall’essenza di altri esseri più antichi che erano sopravvissuti alla Guerra dell’Alba. Quel giorno, Alzrius si guadagnò l’ira di un altro antico spirito originario del Vuoto Etereo, uno che un tempo aveva conosciuto il suo ineffabile padre. Da qualche parte nelle profondità dell’Abisso, esso aprì un migliaio di occhi e attraverso una moltitudine di bocche proferì nell’oscurità le parole «Nakdar nakoul ezjaj ou ma youjaach». Era stato pronunciato un giuramento ed era stata sigillata una faida. [4]
Fuoco Infernale nelle mie Vene
A Conflagratum, un grande sigillo simile ad una torcia ardente eruttò in linee di fuoco bianco all’interno della Piazza del Crogiolo Chitinoso e là le fiamme si mossero a spirale verso l’alto in una lenta colonna. Il Signore della Luce Infernale era ritornato a casa, rigonfio del potere aggiuntivo che aveva acquisito nel Piano del Fuoco. Molti dei tanar’ri dello strato nutrivano già abbastanza risentimento per i loro padroni obyrith, perciò per il demone di fiamme bianche fu semplice fomentare i loro fuochi con le promesse implicite nella sua luce. I soldati e gli schiavi degli obyrith si unirono rapidamente ai pirofori di Alzrius, agli elementali demoniaci e al variegato gruppo di efreet, salamandre e mephit che si era ritrovato incapace di scrollarsi di dosso la sua brama appena scoperta di anarchia e carneficina. Unita, l’orda abbracciò con tutta se stessa la crociata di Alzrius. Pochi demoni minori avrebbero potuto anche solo resistere al calore del 601° strato, così il piccolo battaglione di ragni immondi e armanite agli ordini di Miska aveva già bisogno di proteggersi attentamente contro le energie del reame. Il potere di questa unità era a malapena sufficiente a resistere a un colpo di stato come questo, perciò il battaglione non ebbe mai veramente una possibilità. I più recenti efreet Fattucchieri del Fuoco Infernale al servizio di Alzrius si dimostrarono pressoché inarrestabili quel giorno. Lo stesso Fuoco dello Zelota guidò l’attacco nella forma di una lingua danzante di splendente fuoco bianco e consumò personalmente gli occhi del generale balor che comandava i difensori. L’orda di fuoco di Alzrius travolse i propri fragili avversari nel giro di qualche ora. [4]
Prima che a Miska giungesse voce della rivolta in quello strato profondo e isolato, Alzrius era diventato quasi imprendibile. Ma Miska e la sua Regina non potevano permettersi questo ritardo nella Guerra poiché avevano battaglie molto più urgenti da combattere; la locale infedeltà di Alzrius, perciò, venne ignorata con riluttanza, a condizione che l’enigmatico parvenu non si azzardasse a rischiare ulteriormente. Alzrius era diventato il Signore del 601° strato e ora avrebbe potuto cominciare a concentrarsi sia sul proprio crescente potere nell’Abisso sia sulle guerre e sulle rivoluzioni dei mortali che in quel momento scuotevano i mondi primevi subito dopo la Guerra del Caos. [4]
Il Regno di Fuoco
«Più luminoso di mille soli
Io sono diventato morte, il distruttore dei mondi.»4
Nelle occasioni estremamente rare in cui Chorazin il Tre Volte Dannato sceglieva di parlare, la sua voce raspava come l’ultimo respiro di un uomo consumato da una lenta devastazione. I suoi spenti occhi neri piansero lacrime di pus lattiginoso e le sue corna a spirale da caprone gli conferirono un’aria di strana nobiltà. «Osserva e impara, figliolo» bisbigliò solennemente al principe dell’abat-dolor; il corrente consorte della loro Regina nella sua Corte a scacchi in Iyondagur. Là, l’Incatenatore sembrava poco più di un’ombra contorta che tremolava sulla parete dietro al trono di bronzo del Principe Oscuro. [4]
«Sii testimone dello svolgimento della verità delle nature dell’Ordine e del Caos; conoscilo e osserva i fuochi della fine del mondo. Fissa lo sguardo in profondità nelle fiamme se desideri scorgere i piedi d’argilla della Legge, figliolo!» [4]
Sul pavimento a scacchi di mattonelle di marmo, il nero braciere di ferro splendette di bianco incandescente. Il principe vide templi austeri e poderose fortezze nella visione di fuoco; egli scorse fruste e schiavi e monumenti incredibilmente sontuosi innalzarsi verso i cieli. Egli sentì l’odore del sudore e della paura e avvertì le acri esalazioni di forge e miniere. Gli venne mostrata la fredda e terribile magnificenza della Grande Macchina e dei motori della Creazione. [4]
«Per necessità, perché la Legge esista, devono esserci la disuguaglianza, la sofferenza e il giudizio implacabile. Ci deve essere punizione e sì, ci deve essere assoggettamento. Comprendi che questa verità si inasprirà per sempre, un ascesso puzzolente sigillato all’interno del guscio implacabile della Legge. Ma la luce nata da Alzrius espone questa verità scomoda e imbarazzante perché tutti la vedano e brucerà sempre via l’ipocrisia. Essa eroderà l’ordine e fomenterà il dissenso dalle sue ceneri. Essa è l’odio dell’oppresso e la follia che brilla negli occhi del rivoluzionario». [4]
La lama di una ghigliottina cadde e la folla ruggì alla vista del sangue del tiranno. La bottiglia di vetro si frantumò contro gli scudi torre della guardia cittadina e uomini urlarono avvolti dalle fiamme. I burocrati e gli usurai vennero trascinati nelle fauci della folla mentre imploravano e supplicavano. E ovunque nei Piani e sui mondi del Primario, in passati e futuri e in tempi che non ci sarebbero mai stati, l’Angelo Ahriman cercò più e più volte di soffocare il fuoco e placare la fanatica rivolta sul nascere. Ma più duramente egli reagiva, più anime oppresse venivano perdute per sempre nel Caos. Il fuoco e la luce li portarono via e, gloriosamente, essi innalzarono le fiamme bianche sulle loro torce e sulle icone di legno che portavano ridendo nell’erba davanti alle case dei loro nemici. In profondità nel cuore di Baator, il simbolo di un drago che cade venne inciso profondamente attorno al segno di un tizzone da un artiglio scheletrico. Mentre ancora guardava, entrambi i sigilli cominciarono a brillare e a trasudare del sangue; quest’ultimo li mescolò e li mantenne insieme. [4]
Graz’zt si appoggiò all’indietro e rise sardonicamente, esultando nel meraviglioso panorama di disordine e follia che l’Incatenatore gli aveva mostrato. Egli osservò gli angeli della guerra di Ahriman fortificarsi contro le grida dei morenti e distruggere i pirofori. Chorazin leccò i monconi anneriti dei propri denti e sibilò dolcemente: «Costui non potrà mai sfuggire alla Luce Infernale. Ora lo vedi per chi è realmente e per quel che sta diventando?» [4]
Dopo la fine della Guerra del Caos, i Signori dei Tanar’ri passarono al setaccio l’Abisso; alla fine, liberatisi definitivamente dagli obyrith, essi cominciarono una serie di violenti massacri intestini poiché, nel nuovo vuoto di potere, ognuno di loro competeva con gli altri per acquisire il predominio e conquistare l’intero Piano. Mentre quelli come Orcus, Fraz-Urb’luu, Demorgorgon, Marduk e Graz’zt cominciarono ciascuno a farsi un nome, Alzrius fu sorprendentemente misurato. Il suo vero e più grande nemico era sempre stato l’Angelo Ahriman, il Generale della Legge, che alla fine aveva scelto di stabilirsi proprio a Baator, così da guidare meglio le difese della Creazione contro le orde demoniache. Ad Alzrius importava soltanto di uccidere il suo implacabile nemico e di fondere gli ingranaggi della Grande Macchina che egli proteggeva. Sebbene adorasse l’anarchia e lo spargimento di sangue dell’Abisso, esso bramava un fulcro e un obiettivo su cui sfogare la propria furia, qualcosa che i demoni al suo seguito non avrebbero mai potuto veramente fornire. Ma esso non era pronto per un attacco aperto nel proprio strato, specie se portato avanti da una veterana famigerata come la temuta Shaktari. [4]
Shaktari era una dei più grandi e potenti fra i Cavalieri del Caos sopravvissuti e guidava le Cinquanta; la sua armata di marilith esperte condannò sirene ed assassini all’esilio sulla crosta ardente della Terra Bruciata, il deserto maledetto da energie contaminate su cui sorge la città capitale di Conflagratum. La sinuosa e squamosa bestia femminile torreggiava di molto al di sopra dei cancelli d’onice della città; ognuno degli esseri di cui era composta la sua legione sarebbe stato in grado di guidare a pieno titolo intere armate abissali. Le Cinquanta vennero sparpagliate attorno alle mura in un’ampia fascia. Shaktari sibilò in preda all’estasi e respirò profondamente le esalazioni tossiche che avvelenavano l’aria. Le sue pupille a mandorla si contrassero per l’eccitazione, in previsione della battaglia imminente. Ella sollevò tutte e sei le sue gigantesche spade e cominciò a cantare. [4]
Osservando da Punto di Fusione, la sua luccicante fortezza di bianco ottone liquido e rovente, l’assediato Alzrius cominciò a schierare le sue forze e a concentrare nella zona i suoi poteri. Qui la forza della sua nemica era sconcertante – molto più di quanto esso avesse previsto che un altro demone potesse essere sul suo territorio. Il Signore dei Demoni poteva già percepire i danni che le Cinquanta stavano infliggendo alla sua città. Ciascuna avanzava dietro un luccicante scudo bluastro di energia acquatica abissale; al loro passaggio, i soldati elementali di Alzrius gridavano ed esplodevano in nubi di vapore. La bramosia di battaglia di Shaktari scosse la terra stessa e la sua serena e bellissima canzone scampanò attraverso la Terra Bruciata per far crollare le mura della città, sfasciando edifici e abbattendo torri di resina come tessere del domino. [4]
Tutto sarebbe potuto finire in quel momento per la Luce Infernale se una terza fazione non fosse intervenuta all’ultimo minuto. Incerto ed esitante, con la sua città che cadeva, Alzrius commise l’errore quasi fatale di lasciarsi scivolare via il controllo dei portali dello strato. Un istante fu tutto ciò che servì. Esso percepì la mano di qualcun altro che si intrufolava, spingendosi in profondità negli snodi metafisici di Conflagratum e li modificava leggermente ma con precisione. Prima che Alzrius potesse sdegnosamente espellere questo intruso, il Fuoco dello Zelota percepì i portali dello strato aprirsi brevemente e poi chiudersi di nuovo. Una voce mielata sussurrò nella sua mente: «Parla ora se vuoi sopravvivere». [4]
Con riluttanza, Alzrius concesse il permesso che un araldo demoniaco prendesse forma all’interno del suo santuario più recondito; scelse persino di attenuare il calore lacerante, riducendolo ad una bolla al centro della sala. In tal modo, accordò un po’ di comodità al pallido straniero che apparve lì. Ombre spiraleggianti sferzarono attorno ad una figura androgina il cui corpo nudo luccicava di melma bluastra. [4]
«Il Principe Oscuro ha i mezzi e le conoscenze per sequestrarla e teletrasportarla da qualche parte molto, molto lontano, dove non sarà un pericolo. Egli può farlo ad un mio segnale. Il mio Signore ha poca pazienza per i dinosauri ma, oh, piani così grandi per l’Abisso». La figura sorrise senza labbra, gli occhi morti e impassibili quanto quelli di un pesce. «Un nuovo sole sta sorgendo. Noi tanar’ri siamo nati per regnare, non per litigare come bambini mentre distruggiamo castelli in un puzzolente recinto per la sabbia». [4]
Fino a quel momento, la Luce Infernale aveva sempre cercato di spazzare via le ombre, ma questa volta l’oscurità parve inaspettatamente rassicurante e piena di una promessa allettante. Con Shaktari che si scatenava sul suo stesso uscio, che scelta aveva veramente? [4]
Così Alzrius parlò per la prima volta dopo quella che sembrava un’eternità: «Sssssììììì!» [4]
Storia di Alzrius su Ortho
Finora si è approfondita la parte più generale della storia di Alzrius, quella concernente le parti più importanti delle sue vicissitudini nei Piani. Egli, tuttavia, si è fatto conoscere e venerare anche in molti mondi primevi. Fra tutti, quello di Ortho — la patria degli Harmonium — assume una rilevanza particolare perché l'odio del Signore Accecante per questa organizzazione rivaleggia con quello per i baatezu.
All’interno dell’Abisso: Alleati e Nemici
Eblitis
Il Signore dei Demoni Eblitis ha odiato a lungo Alzrius per il suo ruolo nella corruzione e nel condizionamento degli efreet. Eblitis si considera il padre dei genii di fuoco e detesta ogni demone che presuma di istruire e corrompere i suoi figli. L’Oratore nel Vuoto disprezza il Signore della Luce Infernale e lavora instancabilmente per stanare e infangare i suoi demagoghi ovunque potrebbero cominciare a guadagnare l’appoggio delle popolazioni. Generalmente, Eblitis si pone come un antico spirito primordiale della natura la cui collera viene risvegliata dall’agitazione della folla. In genere egli usa presagi e l’attuazione di antiche profezie per evitare che una popolazione venga consumata dalla Luce Infernale. I più comuni agenti di Eblitis sul Primario sono i Camminatori della Distesa, che comandano sinistre cabale di cultisti mutaforma vestiti con tonache consunte di saio polveroso e dotate di cappuccio. Essi cercano di soffocare le passioni impetuose con entropia e oscurità, preferendo che le anime mortali si facciano piccole in un superstizioso isolamento. [4]
Eblitis è un formidabile mutaforma e un Signore Abissale estremamente potente e si sforza costantemente di indebolire l’alleanza fra Graz’zt ed Alzrius. Egli ha inviato molti assassini ed agenti di spionaggio a Conflagratum, prediligendo incubi pseudonaturali (ossia corrotti dall’influenza del Reame Remoto) e genii khayal. In verità, Eblitis esiste al di fuori dalle normali dimensioni e ha fenomenali poteri di onniscienza; è inoltre capace di manifestarsi come un vuoto di innumerevoli occhi e bocche attraverso molteplici strati planari in una volta. [4]
Sebbene non molto conosciuto all’interno dell’Abisso, Eblitis è venerato come un dio dai khayal del Piano delle Ombre ha frequenti contatti con il loro Malik-al-khayal della Città d’Onice. Egli è ben noto sia agli efreet che ai dao: incontra e conversa con molti potenti nobili di questi due popoli, compreso l’attuale Gran Sultano della Città d’Ottone, così come con numerosi importanti candidati per la carica di Gran Khan all’interno del Grande Antro Cupo. La sua forza in tali luoghi assicura che egli possa mantenere potenti trame clandestine per estirpare ogni insurrezione sospetta fra la gente comune, ostacolando duramente che al giorno d’oggi la forza di Alzrius metta radici al di là del Primario e dei Piani Inferiori. [4]
Shaktari
Shaktari scomparve in modo sospetto durante l’eccidio intestino e la carneficina che si verificarono nell’Abisso in seguito alla Guerra del Caos. Una teoria popolare è che fu Graz’zt stesso a rendere possibile la sua caduta e il suo successivo imprigionamento nei Pozzi di Tenebre, allo scopo di assicurarsi il supporto della Luce Infernale per la propria guerra interplanare. Il Liber Maleficarum allude in modo criptico a un collegamento più profondo fra Shaktari e Conflagratum, speculando che quest’ultimo sia stato lo strato in cui la Signora dei Demoni ha originariamente avuto nascita. Quale che sia la verità, Alzrius teme enormemente Shaktari e non sembra fermarsi davanti a nulla pur di mantenerla imprigionata. Anche dopo essere finalmente riuscita a sfuggire dai Pozzi di Tenebre, ella capì che il Fuoco dello Zelota era stato tutt’altro che indolente durante la sua assenza. Con irrefrenabile furia, la Regina delle Marilith comprese che tutti i più importanti e meglio noti portali per il proprio strato erano stati magistralmente manomessi e alterati per diventare trappole a senso unico. Attualmente, Shaktari rimane intrappolata a Vudra, aspettando il suo tempo nelle profondità del suo oceano velenoso. Se mai dovesse trovare un modo per eludere i suoi carcerieri, senza dubbio cercherebbe di prendersi la sua millenaria vendetta contro Alzrius ricorrendo ad ogni mezzo a propria disposizione. [4]
Graz'zt
La relazione fra Alzrius e Graz’zt è complessa e ancora non ben compresa. A volte è sembrato che il Fuoco dello Zelota agisse come generale agli ordini del Principe Oscuro, apparendo personalmente sulla Bilancia Spezzata vicino al suo Gran Palazzo della Guerra. Mentre l’influenza e il potere di Graz’zt continuavano a crescere, quest’ultimo si è fatto molti potenti nemici. Concentrare la frenesia e la pulsione di Alzrius a sconfiggere tiranni sulle avanguardie dei suoi più grandi nemici, ha per Graz’zt un duplice vantaggio: da un lato, può mantenere occupato più facilmente il suo pericoloso alleato; dall’altro, gli impedisce in una certa misura di inserirsi in politiche abissali di più ampio respiro. Graz’zt desidera imparare di più sulla natura più profonda del Male, della Legge e del Caos grazie all’osservazione delle azioni dell’antico ed enigmatico Signore della Luce Infernale. Graz’zt ha già compreso una considerevole quantità di informazioni circa la vera natura del legame forgiato in ere passate tra questo demone e gli antichi baatoriani. Egli è convinto che Alzrius sia un elemento chiave per riuscire finalmente a distruggere Baator e a vincere la Guerra del Sangue una volta per tutte. [4]
Altri
Per parte sua, Alzrius è di gran lunga troppo volubile e primordiale per avere un proprio piano strategico a lungo termine. Esso segue una profonda brama di distruggere i baatezu, sperando di trascinare il suo antichissimo nemico Asmodeus nella follia e nel caos. Gli altri Signori dei Tanar’ri tendono a percepire il Fuoco dello Zelota come semplice e distaccato dalla realtà. Esso è fin troppo preso dalla frenesia e dall’esaltazione della Guerra del Sangue per preoccuparsi troppo di ciò che accade all’interno del proprio Piano. Di contro, la maggior parte dei più grandi Signori dei Demoni ha scarso interesse nella Guerra del Sangue e la vede come qualcosa al di sotto di sé. Naturalmente, tuttavia, la sua alleanza con Graz’zt ha spesso portato Alzrius a scontrarsi con le legioni di Orcus e Demogorgon. Alvarez, il Duca Purificatore, detesta in modo particolare il Signore Accecante, principalmente a causa di una miscela di bugie e mezze verità circa i legami fra Alzrius, Baator ed Asmodeus date in pasto ad Alvarez da Eblitis, l’Oratore nel Vuoto. Le macchinazioni di quest’ultimo hanno analogamente assicurato che non si formasse alcun legame durevole fra il Fuoco dello Zelota e i Signori Demoniaci del Fuoco Marduk, Mot e Kardum. [4]
Alzrius e la Guerra del Sangue
Con l’ascesa dei baatezu, le forze della Legge ammisero una volta per tutte lo sgradevole ruolo che il Male deve ricoprire all’interno della guerra. Lavandosi le mani della carneficina e della distruzione, le forze dei Piani della Legge, sempre più pie e distaccate, non potevano ignorare ulteriormente la tirannia e gli orrori perpetuati dagli angeli caduti di Baator. Infatti, anche dopo aver formalmente ammesso questa tetra necessità, gli alto-rango della Legge finsero da allora in poi di non vedere i più sottili dettagli del nuovo paradigma di Asmodeus ogniqualvolta fosse possibile. I Piani Inferiori si gonfiarono e crebbero, alimentati da un nuovo influsso di malvagio potere divino. I moderni eredi della razza di Chorazin si ergono con autocompiacimento nello snodo fra ambedue i poteri; vuoti corvi senz’anima che ingrassano nutrendosi della rovina di tutte le cose. [4]
Puniti in quanto ruderi falliti di tempi più semplici, gli antichi baatoriani vennero sistematicamente sterminati dai nuovi angeli dell’Inferno. Asmodeus, tuttavia, fu incapace di rimuovere completamente gli originali Signori del Piano dalla loro dimora e, inevitabilmente, tracce di quelle antiche cose sono sopravvissute fino ad oggi. I contorti e astratti baluginii di Byon’Kmaa e della sua stirpe che rimangono nell’antico e ripugnante sostrato roccioso non vacilleranno mai e si vendicano in segreto facendo in modo che Asmodeus non abbia la possibilità di attingere alle più profonde fonti di potere disponibili nei Nove Strati. A volte, accade persino che essi mandino intenzionalmente ad Alzrius quantità di energia mistica superiori a quelle che un tempo controllavano; ciò al fine di sostenere attivamente Alzrius e i suoi Portatori del Fuoco contro il Signore del Nono. Non si tratta di una semplice e bizzarra ripicca: i baatoriani, infatti, non combattono più il Secondo Sole e da lungo tempo sono anzi giunti ad accoglierlo come la nemesi del loro nuovo conquistatore. [4]
Si potrebbe facilmente credere che Alzrius sia stato creato per la Guerra del Sangue perché la sua stessa essenza infuria e risuona con la sua chiamata. Quando la guerra fra i tanar’ri e i baatezu fu arrivata alla sua pienezza, il demone trovò un nuovo e illimitato sfogo per la sua sete di anarchia e carneficina. Il suo antico avversario Ahriman si era ormai completamente arreso al Male, diventando Asmodeus, il Signore dell’Inferno: una personificazione moderna della stessa tirannia e cieca autorità che il padre di Alzrius, Tharizdun, aveva cercato per primo di reprimere eoni prima. Abbandonando la propria stessa città alla rovina e allo sfacelo, il Fuoco dello Zelota riversò il suo cuore e la sua anima nella distruzione a qualsiasi costo dei baatezu in tutti i Piani Inferiori. I Portatori del Fuoco innalzarono Alzrius attraverso innumerevoli campi di battaglia, ululando per la foga mentre venivano portati avanti dal loro fervore inamovibile per la distruzione della tirannia e la frantumazione della Legge. [4]
Gli studiosi planari hanno discusso all’infinito su quale sia l’obiettivo finale di Alzrius e sulle implicazioni che questo avrà sul Multiverso. Un oscuro tomo chiamato Ex Infernus ipotizza che un giorno Alzrius si trasformerà nei fuochi della fine dei tempi che bruceranno via la Creazione stessa. I ricercatori più paranoici suggeriscono che il Secondo Sole sia semplicemente lo strumento di giocatori molto più sottili e subdoli come Graz’zt o di oscuri poteri dimenticati delle Distese Grigie. Il famigerato Uomo Sottile del Manicomio ha ripetutamente fatto allusioni criptiche sul fatto che Alzrius cerchi, in definitiva, di spingere Asmodeus verso il Caos. Egli afferma che per i baatezu sia impossibile sconfiggere i Portatori del Fuoco perché questi ultimi danno il meglio di sé contro l’oppressione e la brutalità e sembrano trarre potere dallo scontro fra l’autorità e la libertà stessa. Potrebbe darsi che Asmodeus possa combattere Alzrius soltanto attraverso l’indebolimento della propria stessa Legale risolutezza e cadendo ancora di più. [4]
I celestiali dei Piani Superiori trovano i Portatori del Fuoco inquietanti e profondamente problematici. La Luce Infernale costringe gli arconti di Celestia a esaminare criticamente le atrocità che inavvertitamente essi permettono a Baator, nonché i propri stessi ruoli nella Guerra del Sangue. I Portatori del Fuoco sono particolarmente pericolosi per gli eladrin perché la loro feroce passione per la distruzione dei regimi tirannici risuona un po’ troppo vicino al loro stesso punto di vista. Per loro, la causa di Alzrius ha qualcosa di ingannevole e contagioso che tenta i combattenti della libertà inducendoli a diventare terroristi e attira i guerrieri di Arborea sempre più vicino all’Abisso tramite la lusinga della giusta punizione. [4]
Ciò nonostante, le armate celestiali sono incapaci di ignorare completamente Alzrius poiché temono legittimamente le conseguenze nel caso lasciassero senza controllo la sua faida con Asmodeus. I celestiali si rendono tristemente conto che, fintanto che la Guerra del Sangue infuria, innumerevoli anime mortali saranno perse per sempre nel Male. Di conseguenza, una manciata di deva monadici è incaricata di sorvegliare attentamente i Piani Interni e il Profondo Etereo in cerca di culti di Alzrius ovunque essi comincino a crescere. Alcuni Santi e Apostoli della Pace particolarmente pii sono riusciti a placare con successo importanti insurrezioni dei Portatori del Fuoco su alcuni mondi del Piano Materiale. Da quando gli Harmonium hanno acquisito grande influenza e potere, sono diventati un importante nemico dei Portatori del Fuoco, che a loro volta vedono le Testequadre come obiettivi tanto degni della loro collera quanto i baatezu. [4]
Conflagratum, lo Strato di Alzrius
Esistono più resoconti che descrivono lo strato abissale di Conflagratum. Di seguito ne vengono riportati due: il primo viene attribuito a creature native dei Piani mentre il secondo è stato redatto da raminghi provenienti dal mondo primevo di Ortho. Si è ritenuto opportuno riportarli entrambi in quanto, benché presentino significativi punti in comune, divergono per altri aspetti: quello più eclatante (e a cui forse andrebbe dato minor credito) è quello secondo cui Alzrius partecipi alla Guerra del Sangue come semplice sciacallo, arrivando addirittura a favorire i Nove Signori di Baator. Queste eclatanti inesattezze sono probabilmente dovute a informazioni parzialmente errate di quei vegliardi primevi che hanno redatto il secondo resoconto.
Primo resoconto
La Terra Bruciata
Lo strato abissale in cui Alzrius dimora è un’immensa landa desolata che sembra essere stata colpita e purificata da energie catastrofiche. Il cielo è generalmente color grigio cenere, costellato di baluginii dovuti alle tempeste elettriche. Sporadicamente, esso esplode in un’ardente luce bianca che può rapidamente accecare chiunque non sia capace di coprirsi e proteggersi gli occhi. La maggior parte dello strato è costituita da un deserto senza fine chiamato “Terra Bruciata” che rappresenta il paesaggio desolato e devastato che resta in seguito ad una guerra. Energie splendenti e corruttrici danzano sulle rocce e sui cactus in brillanti aloni luminosi; la maggior parte dei mortali esposti a tali aure soffre di una morte prolungata e dolorosa che comporta perdita di sangue dal naso, lesioni alla pelle, perdita di denti e unghie e vomito di sangue. [4]
Ci sono molti camini vulcanici e flussi di lava ed enormi tratti della Terra Bruciata sono troppo caldi perchè persino i tanar’ri possano sopravvivere in essi. Ufficialmente, tutta la Terra Bruciata è tanto calda quanto il Piano Elementale del Fuoco, ma negli ultimi secoli Alzrius è diventato lassista nel modellare e mantenere questo reame, perciò ci sono molti nuovi tratti delle distese bruciate in cui dei viaggiatori planari adeguatamente protetti possono sopravvivere molto più facilmente. Oltre a rari branchi di nashrou e allo sporadico ekolid gigante o sorrowsworn, ci sono pochi demoni qui. I mani che sorgono qui non hanno alcuna protezione dalle crudeli energie dello strato e la maggior parte muore crudelmente in meno di un giorno. Alla fine, la maggior parte delle anime di questo luogo viene incorporata nei cactus contorti e negli spuntoni di roccia che punteggiano il paesaggio: entrambi questi elementi, se ispezionati da vicino, appaiono composti dalle facce contorte delle anime dannate. [4]
I più fanatici dei Portatori del Fuoco di Alzrius a volte lasciano il campo di battaglia e intraprendono pellegrinaggi attraverso questo deserto accecante. Solitamente, questi viaggiatori sballati perdono rapidamente la vista a causa delle energie dello strato, sebbene alcuni scelgano persino di bruciare attivamente i propri occhi. Questi zeloti perduti dichiarano che il loro dio parla loro attraverso le fiamme che qui eruttano dai geyser. Molti elementali del fuoco mezzi-immondi o contaminati dall’Abisso vivono a Terra Bruciata e generalmente combattono in maniera diffusa e scorporata, analoga a quella dello stesso Fuoco dello Zelota. Per questa ragione, gli incantesimi ad area basati sull’energia del freddo sono una condizione imprescindibile qui, poiché molte delle creature di fuoco presenti sono troppo amorfe per poter essere facilmente influenzate da attacchi convenzionali. Anche gli strani pirofori sono comuni qui. [4]
La Gola di Satharagan
La Gola di Satharagan è evitata anche dai nativi. Il sito è avvolto in umidi vapori dannosi per le creature di fuoco dello strato e si vocifera che preceda persino la prima apparizione di Alzrius sul 601° strato. Il buio è che l’originario Signore Obyrith dello strato strisciò qui per morire dopo essere stato mortalmente ferito dalla stessa Regina del Caos. Persistono voci secondo cui Shaktari sarebbe affascinata da questo luogo e pagherebbe profumatamente per apprendere di più sui suoi segreti. [4]
La Città di Conflagratum e Punto di Fusione
La città omonima di Conflagratum una volta era un edificio incombente composto da una sostanza simile ad ossidiana nera ma che sembrava essere stata emessa organicamente come chitina. Le sue inquietanti torri scanalate e l’ampia Piazza Crogiolo Chitinoso sono distrutte e cadenti per via della guerra passata. Alzrius non si è mai preoccupato di riparare la città dopo l’attacco di Shaktari, preferendo lasciare la devastazione come costante promemoria dell’oppressione e della crudeltà che i suoi seguaci devono combattere in suo nome. Oggi molti babau ed armanite si sono uniti alla sua causa, sebbene la maggior parte di loro preferisca combattere in mezzo ai suoi Portatori del Fuoco erranti invece che trattenersi qui. La maggior parte della popolazione rimanente è composta da creature di fuoco corrotte: elementali, azer, salamandre e simili, che trascorrono le loro vite vicino a Punto di Fusione e al cuore del loro Signore. In anni recenti, le rovine sono diventate simili ad un accampamento di mercenari; in particolare, viene posta enfasi sul reclutamento di forze dei Piani Interni affinché combattano per i demoni. Per il giusto prezzo, qui i viaggiatori possono persino trovare un passaggio sicuro che li porti fuori dall’Abisso fino alla Città d’Ottone. Anche gli alienisti sono incuriositi da questa città e spesso cabale di questi maghi folli si recano qui per studiare le sculture e i glifi più intatti fra le rovine. [4]
Punto di Fusione stesso è una splendente torre di ottone liquido incandescente che si increspa e ondeggia come una bizzarra creatura marina. Qui il calore è insopportabile per la maggior parte degli esseri non totalmente immuni ai danni da fuoco. Questa fortezza è l’unico sito sullo strato che Alzrius curi e mantenga personalmente. Il luogo emette costantemente un bagliore incandescente ed accecante in ogni direzione. A volte, i cultisti lanciano prigionieri direttamente nelle pareti della torre come offerte al Signore Accecante. Anche i nemici immuni al danno da calore si troveranno rapidamente impantanati nelle pareti di metallo liquido dell’edificio. Il Fuoco dello Zelota non si vede quasi mai all’esterno di Punto di Fusione eccetto che come una diffusa penombra fiammeggiante che si muove sopra i suoi schiavi prescelti, attraverso i quali ogni tanto si degna di parlare. [4]
Secondo resoconto
I visitatori del 601° strato dell’Abisso potrebbero inizialmente confondersi pensando di trovarsi nel Piano Elementale del Fuoco o nello strato di Flegesto, a Baator. Si tratta di un reame privo di luce solare a causa delle immense quantità di ceneri che vengono riversate nel cielo da migliaia di vulcani attivi. Fiumi di lava e crepacci rosseggianti crivellano le terre aride e desolate. Solo i veneratori di Alzrius sono protetti dal tremendo calore che scaturisce dal suolo. [5]
Lo strato è popolato da una mescolanza di seguaci del Signore dei Demoni: efreet caotici malvagi, elementali del fuoco corrotti, genasi del fuoco, salamandre, tiefling e tanar’ri. La maggioranza dei supplicanti di questa terra è costituita da quegli adoratori di Alzrius buoni e neutrali che sono diventati gli schiavi tormentati del Portatore di Fuoco. Essi contribuiscono alla costruzione delle vaste città che punteggiano il paesaggio dello strato. [5]
Il reame è ricco e decadente e ai preti fedeli ad Alzrius vengono offerte vite di inimmaginabile lussuria fintanto che continuano il loro servizio nell’aldilà. I più capaci, astuti, crudeli, corrotti e malvagi, vengono trasformati direttamente in tanar’ri. La maggior parte di loro complotta costantemente contro gli stranieri, gli altri seguaci e persino contro lo stesso Signore dei Marchi allo scopo di migliorare la propria posizione. Descrivere le politiche folli e malevole della contorta corte di Alzrius è un esercizio di frustrazione persino per le menti migliori. [5]
Uno degli aspetti più disturbanti del reame di Alzrius è costituito dai resti di città, nazioni e persino continenti la cui intera popolazione è stata attirata nel reame del Portatore di Fuoco. Come per enfatizzare le differenze di classe, tutti questi luoghi sono ridotti a rovine in frantumi o in fiamme, fatta eccezione per il palazzo di Alzrius stesso, dove i favoriti del Signore dei Demoni vivono fra enormi ricchezze. Alzrius desidera fortemente la possibilità di aggiungere un altro strato dell’Abisso alle sue proprietà e crede che ciò sarà possibile soltanto se trascinerà nel suo strato un intero mondo. Il Signore Accecante preferirebbe che quel mondo fosse Ortho, ma è aperto alla possibilità di prendere altri mondi abitati. [5]
Se si riesce a superare il tremendo calore, questo strato abissale è, curiosamente, uno dei remi più ospitali dell’intero Piano. Il Portatore di Fuoco è sempre disposto ad aggiungere nuovi servitori alla sua corte e, nella maggior parte dei casi, ritiene che semplici appelli al piacere e all’avidità funzionino anche meglio della paura. Poche anime virtuose sono state trattate con ospitalità da Alzius e in seguito sono state lentamente trasformate nella peggior sorta di malvagi assassini. I maghi specializzati nella magia del fuoco sono un premio particolarmente ambito. [5]
Alzrius è un giocatore importante nella Guerra del Sangue ma esclusivamente come un approfittatore. Esso è bramoso di comprare e minacciare altri demoni affinché entrino al suo servizio, così da poter prendere il controllo di vaste fette di territorio per proprio diletto. È noto che spesso Alzrius tradisca le legioni di altri Signori dei Demoni per i Signori dei Nove in cambio di grandi quantità di schiavi e tesori. In conclusione, Alzrius disprezza la Legge ma è abbastanza pragmatico da utilizzare servitori legali tanto spesso quanto quelli caotici. [5]
Coloro che giungono nel reame dovrebbero fare attenzione al fatto che, al suo interno, non potranno mai sfuggire alla presenza di Alzrius. Il costante, ardente calore e i fuochi attorno a loro, infatti, non sono semplici fiamme ma frammenti del corpo del Signore dei Demoni. Esso è consapevole di ogni cosa che accada nel suo reame e può manifestarsi in qualsiasi punto desideri fintanto che il suo fuoco brucia nelle vicinanze. [5]
Perdere Sé Stessi nella Luce: I Portatori del Fuoco; Servitori, Cultisti e Legioni
«… un crescente disprezzo per la legge pervade questa terra – la disposizione crescente a sostituire passioni selvagge e furiose in luogo del sobrio giudizio delle corti, e peggio delle orde selvagge per i ministri esecutivi della giustizia.»5
I Portatori del Fuoco (Firebringers) sono i moderni eredi degli aspetti più duri e brutali dello spirito di rivoluzione e sollevazione politica ma, ad un certo livello, la loro setta è vecchia quanto la stessa vita senziente. Coloro che la compongono provengono da tutti i percorsi della vita, ma la maggior parte è composta dai membri oppressi, marginalizzati e meno fortunati di una società a cui, in un secondo momento, seguono inevitabilmente i membri romantici e deliranti della borghesia. I Portatori del Fuoco non cominciano mai come malvagi e, in un primo momento, le loro azioni sono completamente giustificate. Alzrius e i suoi schiavi fanno leva sui loro sentimenti di rabbia e di impotenza, fino a plasmarli in mostri disposti a commettere atti atroci in nome del cambiamento sociale e della punizione. Alla fine, i Portatori del Fuoco smettono di interessarsi a qualsiasi cosa che non sia la loro campagna senza fine per la rivoluzione e la punizione, dichiarando guerra e disprezzo per l’ordine stesso. Prevedibilmente, i Portatori del Fuoco brandiscono torce fiammeggianti e spesso lanciano anche granate infiammabili ad area. [4]
Gli Schiavi di Alzrius sono a volte chiamati Demagoghi. Essi sono sempre oratori persuasivi e prediligono magie che ne mascherino l’allineamento per aiutarsi per entusiasmare la gente che li circonda contro i tiranni. I Sacerdoti e gli Schiavi di Alzrius come arma preferiscono la torcia6. Solitamente i Demagoghi sono Fattucchieri del Fuoco Infernale Caotici Malvagi a cui è concesso l’uso di una gamma di capacità Legali Malvagie attraverso il patto del loro Signore con l’Antico Baator, specialmente l’insolita e letale capacità di evocare fuoco infernale. I Demagoghi traggono potere direttamente dalla rabbia e dalla violenza della folla che li circonda, diventando rapidamente potenti incantatori man mano che l’intensità della violenza cresce. Essi prediligono incantesimi che proteggano e rafforzino i loro seguaci per poi mescolarsi fra loro senza soluzione di continuità invece che spiccare come loro leader. Essi sono più che disposti a rischiare le vite dei loro compagni, godendo nel costringere i loro nemici a compiere azioni malvagie per sradicarli. [4]
Gli Schiavi più forti possono convocare diffusi Aspetti di Alzrius stesso per avvolgere le loro folle in un nembo di ardente fuoco bianco. A volte, i Demagoghi ordiscono piani elaborati per scatenare armi da giorno del giudizio sulle fortezze dei loro nemici, per poi festeggiare per le vittime collaterali ottenute al servizio del loro proposito più elevato. Molti degli orfani e dei rifugiati creati da tali attacchi, infatti, alla fine diventano a loro volta Portatori di Fuoco, ansiosi di ottenere vendetta per il dolore straziante e per la rovina delle loro vite. La cosa più terribile è che la maggior parte degli Schiavi di Alzrius in genere non ha idea di essersi arresa al Male e vede le proprie azioni sempre più folli come totalmente giustificate e necessarie per combattere i propri tormentatori. [4]
I Portatori del Fuoco esultano nel portare la luce di Alzrius stesso sulle loro torce fiammeggianti. La presenza del Fuoco dello Zelota è seducente e pericolosa per gli individui dalla debole volontà, che se lo fissano sono tentati di unirsi alla folla ululante e giustiziera e di promulgare giustizia contro i meritevoli7. [4]
I Portatori del Fuoco sono una legione temuta nella Guerra del Sangue e combattono fanaticamente contro le forze degli Harmonium e di Baator. Essi sono particolarmente pericolosi in battaglia, perché la resistenza armata da parte di nemici allineati alla Legge semplicemente incrementa il loro fanatismo e la loro frenesia per la battaglia. Ogni membro della moltitudine che venga abbattuto, infatti, alimenta il loro fuoco con ancor più livore e giustificazione. Oggi, la maggior parte dei Portatori del Fuoco demoniaci è composta da armanite e babau, sebbene essi siano sempre accompagnati da una furiosa orda di demoni evistro, che Alzrius preferisce ai dretch. [4]
I Portatori del Fuoco possono provenire da qualsiasi razza, ma sono una minaccia costante in ogni regione che confini con qualche grande civiltà legale e militarizzata. Milizie cittadine particolarmente brutali creano condizioni mature perché i Portatori del Fuoco si assicurino un punto di appoggio, specialmente durante tempi di avversità o carestia. Essi sorgono comunemente anche come contraccolpo rispetto alla tirannia di potenti esseri come illithid o vampiri. I Portatori del Fuoco sono ancora diffusi fra le genti del Piano del Fuoco, nonostante i migliori sforzi dei molti nemici di Alzrius. [4]
Jaros l’Eretico è un enigmatico mistico efreet che appare vicino alla Città d’Ottone ogni pochi secoli e tenta di provocare una potente insurrezione dei Portatori del Fuoco. Da ovunque provenga, egli è antico oltre ogni immaginazione e possiede poteri di persuasione e stregoneria radiosa di livello epico. Il Gran Sultano lo teme grandemente e — sebbene ciascuna delle sue rivolte passate sia stata repressa a malapena — il loro istigatore svanisce sempre come un fantasma. Jaros è stato segnalato anche in altri Piani Interni e nei Piani di Transizione. [4]
Alzrius usa un felarca avanzato di nome Gloria Ardente come suo araldo nelle rare occasioni in cui gliene serva uno, in particolare sui campi di battaglia della Guerra del Sangue o all’interno di altri strati dell’Abisso. Generalmente, tuttavia, esso preferisce manifestare un aspetto del proprio fuoco per parlare attraverso le folle che lo portano con loro. [4]
In profondità nella Terra Bruciata risiede un sorrowsworn bruciato e devastato i cui occhi sono sempre coperti da bende insanguinate. Questa entità chiama se stessa “Colui che Rovista” e parla solo tramite criptici indovinelli dei fuochi distruttivi della fine dei tempi. Perdurano voci secondo le quali Colui che Rovista abbia qualche collegamento con oscuri Poteri delle Grigie Distese dell’Ade e forse sorvegli persino un portale per quel Piano da qualche parte nel deserto. Altri affermano che egli sia un aspetto più tetro e oscuro del Fuoco dello Zelota o un incarnazione di ciò che Conflagratum sta diventando: il guscio vuoto e desolato che rimane quando le glorie e le passioni della battaglia sono spirate. Esso viene spesso cercato dagli strani Schiavi che scelgono di lasciare il campo di battaglia e di andare alla ricerca della verità nella Terra Bruciata. [4]
Rivoluzioni su Ortho: Alzrius e gli Harmonium
Alzrius il Portatore di Fuoco è una figura che qualunque Harmonium conosce dalle storie ufficiali, nelle quali è descritto come il simbolo del Male definitivo sulla terra. Ci sono innumerevoli libri e racconti ripetuti sulla vittoria degli Harmonium su questa figura poiché essa viene spesso usata in rappresentazioni morali prima di essere sempre sconfitta dalla virtù degli eroi. [5]
Occasionalmente, nonostante i migliori sforzi degli Harmonium, ci sono alcuni segni che la sua religione continui. Di solito, questi piromani e assassini seriali vengono rapidamente fermati. Raramente, qualche agente degli Harmonium che non intende fermarsi qui, è in grado di portare alla luce un intero culto di questi individui. Spesso, questi adoratori del demone sono persone benestanti o persino potenti membri della società. Parecchi di questi casi vengono liquidati con l'impiccagione degli accusatori. Per lo più, gli Harmonium sono sicuri che ogni adoratore che essi processano e giustiziano sia l’ultimo membro vivente della fede di Alzrius. [5]
Non potrebbero sbagliarsi maggiormente. [5]
L’avatar di Alzrius, quando appare, prende la forma di un imponente inferno di fiamme che infuria fuori controllo mentre parla con una voce tonante e crepitante. La figura puzza di zolfo e solfuro ed emana una tremenda aura di potere. Curiosamente, gli Harmonium solitamente lo rappresentano come un mostro senza mente nelle loro storie con più di qualche agente rimasto senza plotone. I convocatori sono spesso sorpresi che esso sembri perfettamente sano di mente, benché si aspetti grandi quantità di omaggi o un sacrificio umanoide ad attenderlo quando arriva. A coloro le cui offerte incontrano la sua approvazione viene permesso di accendere una torcia o un braciere dal suo corpo, cosa che fornisce al loro tempio molte benedizioni (a scelta del DM). [5]
La fede di Alzrius si sviluppa su due gruppi distinti. La prima fede è un gruppo di anticonformisti e psicopatici che credono che sarebbe splendido acquisire il potere del Portatore di Fuoco. Il più delle volte si tratta di babbazzi giovani, isolati e molto spesso stupidi. Questi culti vengono trovati facilmente dagli Harmonium o finiscono per distruggersi da soli in qualche artificioso tentativo di ingraziarsi il Signore dei Marchi. Piuttosto spesso, la paranoia per questo tipo di cultisti conduce a perseguitare gli innocenti. La seconda fede è la vera religione di Alzrius ed è composta da un tipo di veneratori completamente diverso dal primo. [5]
Alzrius preferisce reclutare i suoi seguaci fra membri della società ambiziosi, capaci e intelligenti. Esso predilige in particolare esponenti della classe media, in quanto tendono ad essere istruiti ma sono affamati del genere di ricchezza e potere che Alzrius può dar loro. [5]
I cultisti di solito sono fatti passare attraverso elaborate cerimonie di iniziazione mascherate da associazioni di gentiluomini, gilde di ladri e addestramenti nella magia prima che essi abbiano provato a sufficienza la loro disponibilità a fare qualsiasi cosa per il potere. L’ironia è che il più grande ostacolo che la maggior parte dei reclutatori del culto deve superare è l’idea che Alzrius sia solo un enorme scherzo insegnato dagli Harmonium invece che il riservato essere mistico che è in realtà. Le dimostrazioni del potere che essi ottengono sono solitamente sufficienti per convincerli altrimenti. [5]
In aggiunta agli ambiziosi e agli spietati, Alzrius ha un debole in particolare per gli individui che vogliono rovesciare gli Harmonium e sono disposti a fare tutto il possibile per riuscirci. Questi sgherri spesso si sentono soffocati dalla società degli Harmonium e spesso è possibile che abbiano in mente delle riforme. Alzrius ha lasciato istruzioni a molti dei suoi preti di essere dipinto a queste povere anime come un dio diffamato e travisato. Per questo, ci sono gruppi caotici buoni di adoratori di Alzrius che lavorano verso una rivoluzione per un domani migliore. Questi nuclei non ricevono le sue benedizioni ma soddisfano comunque il Portatore di Fuoco perché esso potrà reclamare le loro anime quando moriranno. [5]
La fede viene anche trasmessa lungo linee famigliari e intere stirpi di Aristocratici e di Famiglie del Cartello dei Mercanti sono state corrotte con il potere del Signore dei Marchi. Queste cellule non fanno proselitismo in massa e la religione non è diffusa quanto potrebbe ma ad Alzrius questo va bene perché esso sa che le masse si convertiranno una volta che i loro leader saranno stati fatti marcire dall’interno. Essi non credevano nell’Harmonium ma acconsentono ancora alle sue direttive; e fintanto che agiranno così, non crederanno in Alzrius. [5]
Alla maggior parte dei sacerdoti di Alzrius di Ortho vengono consegnati Anelli del Falso Allineamento incrostati di rubini che li dipingono come Legali Buoni o Neutrali. La maggior parte, oltre a tali anelli, possiede Pugnali Lingua di Fiamma, ma questi ultimi vengono tenuti accuratamente nascosti, dato che sono un’evidenza incriminante di appartenenza al culto. Ai membri di più alto grado della Fede vengono spesso donati oggetti magici legati alle fiamme o all’ammaliamento come Verghe del Comando, Verghe della Magnificenza o Bacchette delle Palle di Fuoco. [5]
Le cerimonie per onorare il Portatore di Fuoco vengono condotte alla mezzanotte del sesto giorno di ogni settimana. Il Signore dei Marchi esonera i tributi di ricchezze che vengono usati per migliorare la sua chiesa o i sacrifici umanoidi. Di solito, questi ultimi vengono ottenuti dai poveri, dai viaggiatori, dai reietti o dai prigionieri degli Harmonium (con l’aiuto di guardie corrotte). La vita di un soldato Harmonium viene ritenuta un sacrificio benedetto in modo particolare. I sacrifici sono spesso torturati e bruciati come parte del procedimento. Spesso, nei rituali per onorare Alzrius sono inserite droghe e sesso e molte giovani bellezze degli Harmonium vengono indotte con la magia a soddisfare i cultisti prima che le loro menti vengano oscurate. [5]
I Templi di Alzrius sono luoghi ben celati nel cuore delle città e la maggior parte delle loro decorazioni può essere adeguatamente nascosta o eliminata ogniqualvolta sia necessario. I templi più potenti creano veri portali per il reame di Alzrius nell’Abisso, dove essi celebrano in grandi palazzi. I Camminatori-di-Fuoco sono spesso impiegati come guardie in questi luoghi. I colori della fede sono, prevedibilmente, rosso e oro. [5]
Per conservare la segretezza e diffondere la fede, anche i templi più grandi tendono ad avere al massimo qualche centinaio di membri. Quando una congregazione diventa troppo grande, viene incoraggiata a dividersi e a recarsi in nuovi luoghi per diffondere la fede. È così che la religione di Alzrius è riuscita a espandersi in molti angoli di Ortho. [5]
Storia e relazioni su Ortho
Prima che gli Harmonium proibissero tutti i libri legati ad Alzrius tranne quelli relativi alla sua sconfitta da parte loro, su Ortho c’era una grande quantità di speculazioni sulla natura di questo Principe Abissale. Numerosi saggi del pianeta teorizzano che esso non fosse originariamente un tanar’ri ma un principe efreet o un elementale del fuoco maggiore che era stato esiliato dalla propria razza. Nonostante ciò, ad un certo punto, egli avrebbe acquisito il controllo del 601° strato dell’Abisso per poi iniziare a conquistare. [5]
A causa del conflitto fra i Signori dell’Ordine e del Caos che creava ampia disillusione nel popolo, Alzrius si trovò ad essere benvenuto quando giunse su Ortho. Mettere il vicino contro il vicino, giocare su entrambi i lati degli affari e ricompensare generosamente fu abbastanza per costruire il proprio Grande Impero dalle ceneri della più grande civiltà di Ortho. Il Signore dei Demoni placò sia Namaneil che Ghanalim — due potenze locali — permettendo che le loro religioni circolassero senza restrizioni nei suoi territori. Esso tentò anche di forgiare un’alleana con Chal prima che quella divinità lo respingesse con decisione. Alzrius divenne così potente che riuscì persino a rubare un po’ dell’essenza divina di Kabajij per ascendere allo status divino nella Sfera di Ortho. [5]
Alla fine, Alzrius si spinse troppo oltre tentando di spingere l’intero Ortho nell’Abisso. Troppi dei suoi seguaci proclamarono questo terribile piano all’intero mondo e la maggior parte di Ortho si unì contro il Signore dei Demoni. I seguaci di Alzrius vennero cacciati e scovati, i suoi templi bruciati in un fuoco che non era sotto il suo controllo e tutti i racconti della sua presenza vennero eliminati tranne quelli che lo dipingevano come un pazzo totale. [5]
Alzrius si adattò eccezionalmente bene a questo clima e dunque incoraggiò i suoi seguaci a praticare la loro fede in segreto. Sebbene la vigilanza degli Harmonium renda difficile per il Signore dei Marchi operare, essa crea anche una grande sottoclasse priva di diritti impaziente di rivoltarsi contro gli déi che apparentemente l’hanno abbandonata. Alzrius ha veneratori di tutti gli allineamenti, sebbene rafforzi soltanto quelli con menti simili alla sua. Egli trova particolarmente deliziose le anime dei buoni che credevano fosse diffamato dagli Harmonium. [5]
Alzrius è ancora alleato di Namaneil e Ghanalim e ha detto alla sua fede di cominciare a diffondere materiale sulla loro venerazione nelle colonie Harmonium. Ironicamente, l’Impero di Ortho ha diffuso la fede di Alzrius ovunque si sia espanso e il demone è sul punto di diventare una Divinità Minore o persino una Divinità Intermedia. Oltre che dei due Signori del Caos, Alzrius è anche un alleato di Graz’zt perché i due immondi condividono un certo amore per la cultura8. Che sia o meno un efreet corrotto, il Signore Accecante ha anche legami d’amicizia con la Corte del Piano Elementale del Fuoco. Finora, Alzrius ha scartato le possibilità di un’alleanza con la Grande Madre. [5]
Alzrius è un nemico dei Signori dell’Ordine, che trovano la sua fede incredibilmente ripugnante. Il Signore della Gerarchia detesta in modo particolare il modo in cui il Fuoco dello Zelota è riuscito a corrompere così tanti membri dell’alta società di Ortho. Saeduenical è molto paranoica riguardo la sua presenza e spesso avvia complesse cacce alle streghe per distruggere i membri della fede di Alzrius. I servitori di quest’ultimo spesso battono le forze della dea con l’astuzia e a volte hanno fomentato il terrore per il proprio culto solo per vedere membri innocenti della società bruciare sul rogo. Alcuni membri dei Signori del Caos detestavano Alzrius tanto quanto i Signori dell’Ordine ma solo il Signore della Danza si interessa ancora alla questione al punto da desiderare che qualcuno si opponga al Signore Accecante. [5]
L’opinione degli Harmonium
Alzrius è un demone gracchiante, folle e mostruoso che cerca di distruggere tutta la creazione nella sua incredibile bramosia di devastazione. Esso distrugge regolarmente i propri stessi seguaci in attacchi di collera e i suoi servitori possono aspettarsi soltanto di essere gettati via una volta che avranno oltrepassato la loro utilità immediata. È possibile riconoscere i suoi seguaci con facilità perché sono tutti dei folli sbavanti che si divertono a dare fuoco a intere Province per il loro disgustoso diletto. Fortunatamente, i suoi seguaci sono quasi totalmente estinti e rimangono ormai solo pochi di quei pazzi. [5]
Il buio
Gli Harmonium sono stati così zelanti nell’enfatizzare i legami di Alzrius con il Caos che hanno completamente frainteso il Signore dei Demoni. La verità è che Alzrius è in realtà uno dei più eruditi e brillanti dei padroni dell’Abisso9. Certamente, le torture e i tormenti che Alzrius si concede di perpetrare sono disgustosi oltre ogni immaginazione, ma esso è un brillante pianificatore. È anche abbastanza flessibile da cogliere le opportunità ogniqualvolta si presentino e di solito il suo istinto è nel giusto. [5]
È più probabile che Alzrius faccia un patto con un nemico piuttosto che lanci un’ondata dopo l’altra di orrori contro il mondo. Certo, la natura folle dei suoi seguaci più noti aiuta a coprire questo piccolo fatto. La verità è che la religione del Signore dei Marchi è viva e vegeta su Ortho. Molti membri si uniscono ad essa per i vantaggi secondari che offre e indulgono nei loro appetiti depravati in segreto. Alzrius è insolitamente paziente per un demone e sa che la vendetta è l’unica cosa che gli piaccia fredda. [5]
Dogma
Ogni cosa è permessa, nulla è vero e ognuno è per sé stesso. Alzrius è un dio permissivo che incoraggia i suoi seguaci ad abbracciare i loro nudi appetiti e desideri segreti. L’ampia maggioranza della gente nel Multiverso è bestiame e non merita altro che disprezzo per la sua cieca devozione a concetti insensati e artificiali come quello della Legge. La Legge non è altro che il prodotto di un contratto sociale volto a mantenere al potere i discendenti dei deboli mentre inibisce i forti e gli intelligenti. Le altre religioni del Multiverso offrono vuote promesse di salvezza senza nessun beneficio tangibile. [5]
Servi Alzrius ed Esso ti ricompenserà con ricchezza fisica e tangibile in cambio di leale servizio. Offrigli le vite dei suoi nemici, una porzione di ciò che tu usi il suo potere per reclamare, converti altri alla sua fede e dagli schiavi perché plachi la sua lussuria. In cambio di questi servizi, Esso ti concederà potere e ricchezze. I servitori più devoti riceveranno l’immortalità non solo nella prossima vita ma anche in questa. Ricorda che il fuoco è gradito ad Alzrius e che è rappresentativo della natura transitoria dell’umanità. Le fiamme di Alzrius consumeranno tutti i nostri nemici e bruceranno via le nostre nature più deboli. [5]
(IMPORTANTE! POLICY: Gran parte del testo è liberamente tratto e in parte adattato dalle fonti citate e comunque dalle pubblicazioni Dungeons & Dragons della TSR e della Wizards of the Coast, nonchè dalle traduzioni ufficiali della 25 Edition, oltre ad altre fonti come le pubblicazioni della PAIZO Publishing per Pathfinder, che mantengono i diritti, intellettuali e non, sull'ambientazione e i suoi elementi. Allo stesso modo tutte le immagini sono coperte da copyright e vengono presentate senza alcuno scopo di lucro, corredate di autore e proprietario, e pertanto non sono riproducibili o utilizzabili in nessun ambito commerciale.)